Capitolo XVI-Estasi

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Scusate per il ritardo ma ci ho messo più tempo, in quanto il capitolo è più lungo del previsto.
Ero indecisa se dividerlo o meno.
Alla fine, ho tolto delle parti ma spero vi piaccia ugualmente!
Buona lettura!

Stephan non si mosse dal punto in cui Kyle lo lasciò. Osservava fisso il reggiseno a terra senza dire una parola e senza muoversi.
Lo stato d'animo perfetto per descriverlo, in quel momento, era turbato.

'Mi dispiace'..
Uscii dalla stanza per cercare di rincorrerlo ma il corridoio era più remoto che mai. Guardai in entrambe le direzioni ma, di Kyle, neanche l'ombra.
Poteva essere in qualsiasi posto ed io avrei cercato a vanvera.

Ci misi del tempo per metabolizzare il tutto, arrivando alla conclusione che, quella di pochi minuti fa, fu una vera e propria dichiarazione.

E in quell'arco di tempo, assemblai tutti i pezzi del puzzle.
Kyle, nei confronti di Stephan, si era sempre trattenuto, cercando di coinvolgerlo maggiormente all'interno della sua quotidianità.

Era l'unico che, quando guardava Stephan, non riusciva a mantenere il contatto visivo per più di 5 secondi.

Capire le emozioni dei vampiri non era semplice. Mascheravano perfettamente i loro sentimenti, al tal punto che vi era impossibile percepire cosa stessero provando in quell'istante.

'Mi dispiace'
Mi chiesi il perché di quella frase, il perché scusarsi per dei sentimenti innocenti ma, dagli occhi di Kyle, vidi la paura per un'amicizia in frantumi, la paura di perdere un amico, paura di restare solo e, principalmente, paura di un amore non corrisposto.

Sentii dei passi dietro di me e Stephan passarmi a mio fianco per continuare, singolarmente, il corridoio.
Camminava lentamente con il capo rivolto verso il basso e le mani nelle tasche del pantalone.

Mi chiesi, invece, cosa passasse per la testa di Stephan, cosa pensasse di tutto quello accaduto ma senza riuscire a fornire una risposta concentrata o, quanto meno, sicura.

Dopo Brayden, Stephan era l'unico che conoscevo meglio a livello caratteriale. Sapevo fatti della sua vita privata, secondo quanto detto dal suo migliore amico o da esso stesso.
Eppure, questa volta, non sapevo che pensare.

«Hai dubitato di me» dissi all'unica persona rimasta, una volta accantonati i pensieri.
«Mi ha spiazzato la situazione» rispose sorpassandomi.
«Non è stato bello per niente» lo guardai, dopo essersi fermato davanti a me.

«Hai dubitato anche tu di me, per la questione di Lycia. Questo era bello?»

«Sono due discorsi diversi. Vorresti dire che i miei dubbi non sono sensati? Vorresti dire che Lycia, in realtà, non sia innamorata di te? Magari non lo è realmente come lo sono io ma, nascondi il fatto che desidera scoparti al tal punto da ignorare la nostra relazione, Brayden? E comunque, non dubitavo di te ma di lei e c'è differenza»

«Dobbiamo per forza litigare nel bel mezzo del corridoio di cose stupide, soprattutto dopo quello che è successo? Ho la testa che mi scoppia»

«Non sono stupide per me e-» portai, istintivamente, le mani alla gola, sentendola secca, mentre uno strano e, quasi, doloroso stimolo delle sete si fece largo nel mio organismo come se il corpo stesse chiedesse di bere.

Sangue.
Era ciò che chiedeva, ciò che desideravo.
«Vieni» afferrò il mio braccio sino a guidarmi in camera, dove mollai la presa per  iniziare a rovistare nei vari armadi, in cerca del principale fabbisogno.

«Cazzo, non c'è» continuai a cercare interrottamente, sotto l'attenta supervisione di Brayden che, in silenzio, seguiva ogni mio passaggio tamburellando, con le dita, sull'anta dell'armadio.

Nightfall light [In pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora