●Sangue, sudore e lacrime●
"Caino era un agricoltore. Abele un pastore. Ciò non passa inosservato ai Fratelli dalla mentalità scientifica, che ricercano le loro ataviche origini. La maggior parte di essi data l'avvento dell'Homo sanguinis relativamente tardi nella storia umana, in qualche momento intorno al 12.000 AC, con lo sviluppo dell'agricoltura e l'ascesa della civiltà -vale a dire alla caduta dell'Eden per una società di cacciatori e raccoglitori.- La teoria più diffusa postula Caino in persona come il viandante che propagò l'idea della semina e del raccolto in almeno undici diversi siti nel Vecchio e Nuovo Mondo, mentre gli studiosi umani affermano che la pratica si sviluppò in modo spontaneo e indipendente. Con i campi coltivati giunsero gli insediamenti permanenti, le città e infine l'esazione di tributi. Con essa giunse la parola scritta, così nacquero i primi re, dèi e imperatori. Su questo tutti gli accademici dei Fratelli sono d'accordo: quegli antichi sovrani erano il più delle volte vampiri.
Partendo dagli Antidiluviani, progenitori a Enoch dei clan dal sangue maledetto, passando per l'ascesa dell'Egitto, di Roma e del Grande Zimbabwe fino agli ultimi giorni dei Secoli Bui, i vampiri dominarono la Terra.
Divisi in alti e bassi clan, essi si consideravano i giusti dominatori della specie umana e si cibavano con spregio di tali inferiori. Molti lo fanno ancora oggi, anche se i fuochi dell'Inquisizione li hanno costretti a riconsiderare i loro metodi. Dunque sì, i Fratelli sono antichi. Eppure, anche i più vecchi della loro razza devono esistere nel mondo moderno, nella seconda decade del XXI secolo"
-Vampiri La Masquerade-
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Faceva freddo. Le nuvole pesanti e tristemente grigie rendevano plumbeo il cielo, mentre attraversava quel cortile ornato da cespugli e alberi scarni. Sembrava che, da tempo, nessuno avesse concesso a quelle piante il trattamento che meritavano, e questo alla ragazza fece storcere il naso arrossato dal gelo. Quelle povere rose non venivano potate da chissà quanto tempo, le foglie gialle e appassite sostituivano il colore dei loro naturali fiori delicati. Alcuni rampicanti spinosi, abbracciavano gli alberi secchi e privi di fogliame, stringendoli in quella che sembrava una morsa letale. Come se non bastasse a torturare la sua indole, la terra di quel giardino era arida e cosparsa di ciuffi d'erbacce. Percorse il lungo vialone bianco, mentre una leggera nebbia saliva dal suolo rendendo tutta quella situazione ancora più inquietante di quanto già non fosse. Si scaldò le mani sfregandole tra loro, ficcandole infine nelle tasche del giaccone invernale a cercare il tepore del quale avevano bisogno.
Finalmente raggiunse la sua destinazione.
Un enorme villa le si piazzò davanti al naso, sembrava molto vecchia e trasandata all'esterno, ma viste le condizioni del giardino non se né stupì più di tanto. Era tappezzata da piccoli mattoncini rossi e in parte avvolta dalle foglie di un edera rampicante verde, che a sua volta la inglobava in un abbraccio.
Non sapeva se esserne affascinata o intimorita, quella casa sembrava parlare e palesemente le stava sussurrando: "una volta dentro non sarai più in grado di uscirne".
Le enormi vetrate che si affacciavano sul giardino davano però l'idea, di essere pulite ma vuote. Poche luci erano accese al loro interno, facendole credere che le camere fossero disabitate, se non fosse per una sagoma scura che la osservarla da una di esse, dall'alto, come se la giudicasse e la studiasse curioso e attento a ogni sua singola mossa, ma poi come era comparsa svanì dietro le tende.
Cacciò quei cupi pensieri con la mano e fece un respiro profondo in modo da calmarsi. Non poteva scappare solo perché presa dalla suggestione, aveva bisogno di quel lavoro se non voleva morire di fame e sinceramente pensò, meglio ammazzata subito da un serial killer, che ritrovarsi in una catapecchia e senza una pagnotta sulla tavola. Afferrò il freddo e pesante battiporta in ottone dalle sembianze di un leone e colpì l'imponente portone in noce che le sbarrava la strada. A quel suono raccapricciante alcune cornacchie spaventate scapparono, forse erano più sagge di lei...
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•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||
FanfictionConclusa✓ "Sai cosa significa avere qualcuno al tuo fianco che apprezza e ascolta le tue melodie e che ne è inconsciamente diventato parte di alcune? Noi vampiri non avremmo più un anima è vero, ma credo che in quello che creo, io riesca a mettere u...