Capitolo 32

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La caccia●

Parte 2

Mentre Kai occupava il posto di guida, Ilda era stranamente silenziosa sui sedili posteriori di quell'auto capiente. Imbarazzata, perché Taemin continuava a fissarla intensamente da sotto le frange nere che gli ricadevano sulla fronte, e micidiali erano quelle iridi zaffiro, che la piantavano in quel sedile morbido color crema, del Suv nero focato su cui erano a bordo. Di tanto in tanto lo vedeva indugiare sullo spacco del vestito rosso fuoco. Ma Ilda da brava giocatrice quale era, non aveva nessuna intenzione di sfigurare affianco di quei due vampiri millenari spaventosamente belli e intriganti. Accavallò le gambe in una lenta e sensuale mossa, sfoggiando il tacco a dodici in vernice nera e dalla particolare suola in velluto rossa che riprendeva perfettamente il suo vestito.
Taemin spostò lo sguardo altrove, innervosito e Ilda gioì vittoriosa, leccandosi le labbra con gusto.
Certo che quel vampiro era da giramento di testa. Aveva avuto serie difficoltà a sostenere la sua bellezza per metà tragitto. Più volte i suoi occhi dorati avevano indugiato sull'epidermide scoperta del petto di lui. Quel folle, aveva avuto la malsana idea di indossare una particolare camicia bianca morbida di cotone sblusata, per la serata e dei pantaloni neri a vita alta che gli fasciavano le gambe muscolose come una seconda pelle.

Un pazzo ecco cos'era.

Kai finalmente accostò, accarezzando il volante di pelle con le dita ricoperte da anelli. Scese dall'auto e da bravo gentiluomo aprì la portiera alla ragazza, tendendogli la mano, in modo da non farla inciampare a causa dell'altezza del loro mezzo.
Ilda la strinse con grazia e gli sorrise.
-Madame- Disse, prendendola sotto braccio. Fortuna volle che la donna aveva indossato dei tacchi vertiginosi, perché altrimenti la differenza di altezza si sarebbe vista eccome. Kai era alto, molto alto e di un affascinante innaturale. I numerosi diamantini che gli adornavano la maglia in velluto blu, brillarono una volta colpiti dalle luci stroboscopiche del locale, così come i suoi occhi scuri.
Ilda cercò di rimanere concentrata analizzando il posto dove quei due l'avevano portata a caccia. Ma il respiro iniziava seriamente a farsi pesante, non appena Kai le lasciò andare il braccio e la superò, mettendo in mostra il sedere fasciato dai pantaloni in pelle, nell'iniziare conversazione con l'uomo vestito in tiro che si occupava delle prenotazioni.

L'essere diventata una vampira, l'aveva resa più perversa di quanto già non fosse da umana.

-Siamo i Lee- Disse con certo orgoglio, permettendo così al dipendente di depennare il loro nome e accompagnarli nella loro saletta privata.
Non poteva crederci, tra tutti i posti in cui potevano andare, quei due bastardi avevano scelto proprio un night.
Un night!
Va bene che non era uno di quelli squallidi e aperti a tutti, ma era pur sempre una casa del piacere, e come se non bastasse, le cose iniziarono a complicarsi sempre più, quando si ritrovò in una camera appartata dai divanetti a semicerchio in pelle bianca posizionati attorno ad un palo di acciaio.

-Non farete mica sul serio, vero?- Contestò, mentre Taemin con cura l'accompagnava a sedersi.

-Perché no? Spettacolo privato, nessun disturbatore, niente testimoni e una ballerina tutta per noi che sazierà la nostra fame. Direi che è tutto perfetto-
Non appena Kai chiuse la porta e la musica aumentò di volume, Ilda afferrò il calice di Champagne che era stato accuratamente preparato per loro e ne bevve un sorso.

Forse, era il caso di ubriacarsi.


●●●


Erano passati alcuni minuti buoni, da quando Taehyung l'aveva abbandonata su quello sgabello difronte al bancone del bar. Era riuscita per miracolo a calmarlo e portarlo via da lì, e dopo averle dato alcune direttive, le aveva detto che dovevano stare lontani. Inizialmente Chiara non capì, ma le spiegò che se avessero pensato che fossero stati in coppia, nessuno si sarebbe avvicinato.
Si era seduto da solo su uno dei divanetti del locale e mentre la guardava da lontano, Chiara si attorcigliò i capelli attorno all'indice, bevendo un altro shot di Tequila. Era il terzo, eppure non sentiva nulla. Non era né sbronza, tantomeno frastornata, le parve più di bere acqua.

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora