Capitolo 44

950 52 82
                                    

•Empatia imposta•

"La rabbia può nutrirsi di te per un'ora, ma non giacere per una notte. La continuazione della rabbia è odio, la continuazione dell'odio diventa cattiveria."

Nam trasudava tutto tranne che ospitalità, pensarono addirittura che cacciasse di casa gli ospititi indesiderati da un momento a l'altro, eppure in un gesto del tutto inaspettato, allungò il braccio stringendo la mano del vampiro in una salda e fidata stretta, come quella di due amici che si ritrovavano dopo secoli 

"Lay potrei dire la stessa cosa. Dovresti venire a trovarmi più spesso invece che presentarti solo quando sussistono i problemi" Lay rise, spezzando quella tensione che si era creata nel momento stesso in cui scrutò l'intera famiglia Kim. 

"Vedo che siete informati allora, e io che pensavo di fare un entrata ad effetto. Possiamo unirci a voi per una chiacchierata?"   Non attese nemmeno la risposta, sapendo già che questa non gli sarebbe stata mai negata, e senza troppi convenevoli, seguito dal suo compare, si sedette seguendo con la coda dell'occhio la figura di San. 

"Allora compare..hai un sacco di cose da spiegarmi, tipo perché hai rotto il patto che impediva ai licantropi di staccarci la testa dal collo" Chiese, accavallando le gambe. 

"Vedo che San è in forma, felicemente in salute e..libero"

Brividi percorsero la schiena di Caterina a quel tono rauco, che si accostò ancor di più a Ilda. 

Lay non era amichevole, e sembrava aver accoltellato tutti i presenti con una semplice frase 

"Sono accaduti degli eventi spiacevoli che hanno compromesso il nostro patto, non è stata voluta come cosa" Si giustificò Nam stringendo nel palmo della mano la testa del suo fidato bastone da passeggio. 

 "Capisco, allora stiamo parlando di un non nulla. Semplici quisquilie che possono essere risolte facilmente. Posso occuparmi io personalmente di riappacificare gli animi con la nostra nemesi, mi basta che tu rinchiuda il tuo folle figliaccio" Lay tirò fuori dalla tasca della giacca una pipa lucida color mogano che mise tra le labbra. Non appena l'accese, una nuvola di fumo impregnò l'aria. Calda, frizzante e invitante tanto da far storcere il naso e lo stomaco ad Ilda che non aveva mai sentito un aroma simile. Ma sembrava essersene stupita solo lei. San abbassò il capo, sapendo di per sé di essere causa di quel casino. Sarebbe tornato in quella fogna, e sigillato lì probabilmente per secoli o l'eternità stessa. 

La giusta punizione che meritava per un demone come lui.

"No." Rispose secco Namjoon facendo alzare un sopracciglio al vampiro.

"No? E perché mai?" Domandò Eunwoo perdendo per un attimo la sua compostezza.

"Perché non ho intenzione di ripetere un errore simile, non lo farò sia per Jungkook tantomeno a San. Possiamo risolvere questa cosa in maniera diversa"

"E come di grazia?Non mi sembra che i licantropi abbiano preso a buon cuore questa faccenda e nemmeno che tu abbia una vittima sacrificale da offrire al posto suo" Domandò stizzito il capofamiglia, battendo la pipa nel posacenere di cristallo. 

  "Non ho un piano, non ancora" Ammise Nam. "Ma tu mi aiuterai, e mi aiuterai a scovare quei cani e riprendermi la vampira che hanno preso stanotte" 

Lay ci pensò su, prima di scoppiare in una rumorosa e fragorosa risata e fu  Eunwoo a parlare al posto del  bruno "Tsk..sciocchezze Namjoon, credi veramente che noi ti aiuteremo far scoppiare una guerra per una puttana qualsiasi o salvare la pelle di un assassino?" San non  aveva più di tanto fatto caso a quell'insulto, se lo meritava, ed era stato appellato anche con offese peggiori in effetti, ma Ilda non poteva tollerarlo. Stava dando di matto per come aveva chiamato i suoi compagni senza nemmeno conoscerli, e se non fosse stato per Jimin  che la fermò immediatamente, avrebbe potuto mandare tutto all'aria in un attimo e staccare la testa del bel moretto. 

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora