Capitolo 22

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Master


Quel maledetto dolore, forte, pungente, lancinante, sembrava non volerla lasciare andare.
Sentiva lo stomaco bruciare, continuava a contorcesi in quel letto cercando sollievo, ma inutile, tutto inutile.
Da quanto stava così? Da quanto non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi?
Ore?
Giorni?
Minuti?
Le vene le prendevano a fuco, la pelle le bruciava, le ossa le facevano male.

Sentiva di non essere sola, qualcuno difatti la stava tenendo sotto controllo poco più in là.
No si corresse, erano in due.

Poi d'un tratto la pace.
Il dolore era svanito, scomparso dal suo addome.
Il respiro le era tornato ed ora poteva tranquillizzarsi un poco e bearsi della morbidezza di quelle lenzuola, magari schiacciare anche un pisolino già che c'era.

Ma quale pisolino? Lei era morta!

Spalancò gli occhi sorpresa e per un secondo la sottile luce del giorno le bruciò le retine, tuttavia quella sensazione di disagio era scomparsa.
Si passò le dita sullo stomaco ritrovandosi avvolta in quella che a tutti gli effetti era una vestaglia blu notte, la scostò leggermente, ricoprendosi all'istante, sotto era nuda.
Nessun foro a sfregiarle lo stomaco bianco, nessuna ferita o cicatrice, solo sangue secco.

-Oddio ti prego, non dirmelo!-

Taehyung che fino ad ora se ne era stato in silenzio, seduto su quello sgabello in velluto con le mani unite tra loro, la perforò con uno sguardo che parlava da sé.

Chiara non ebbe più bisogno di conferme, saltò giù dal materasso con una tremenda e bramosa fame.
Sapeva cosa le stesse succedendo, ma non voleva crederci.

Il moro cercò di rimanere concentrato per non perdersi in quelle forme, le aveva messo addosso la sua veste al posto di quei vestiti logori e sporchi, ma Taehyung capì immediatamente di aver commesso un terribile errore. I capelli ora più lunghi e luminosi, mossi e neri come le tenebre contrastavano con il candore della pelle bianca e liscia, che si mostrò a lui sotto la stoffa quando la vestaglia svolazzò al suo movimento.
Si bloccò, le iridi corvine di lei che aveva stampate in testa non erano più lì, gli occhi di Chiara difatti erano diventati color indaco e stavano mutando di nuovo mentre lo squadravano da cima a fondo.
Belli da far tremare le ginocchia o almeno le sue.
Le carnose labbra erano rimaste del tenue colore rosa che ricordava, ma sembravano chiamarlo a sé, invocare le sue altrettanto lussuriose e pericolose.

-Jungkook, maledizione se faccio del male a Caterina io...- Si coprì le zanne con le dita, che puntualmente scesero affamate al solo pensiero di bere il sangue dell'amica, guardando di traverso l'altro vampiro che se ne stava appoggiato alla parete poco più in là.
Jungkook sospirò e si avvicinò a lei, sotto lo sguardo attento e vigile del vampiro maggiore.

-Se vuoi mantenere almeno un minimo di controllo prima di completare la trasformazione  devi bere da me. Taehyung puoi andare a prendere il nostro nuovo giardiniere?-

Il moro lo guardò infastidito, se pensava che l'avesse lasciata da sola con lui si sbagliava di grosso.
Poi la vide, stringere i denti per cercare di mantenere il controllo e chiudere gli occhi, e il vampiro ricordava perfettamente la sensazione dolorosa e straziante della fame.
Doveva completare la trasformazione e il suo master sfamarla, non c'era alternativa, tuttavia questa cosa lo infastidiva parecchio, troppo e il fatto che Jungkook l'avesse resa sua in qualche modo gli infiammava terribilmente le vene.
La guardò nuovamente, mentre cercava di reggersi in piedi e non soccombere alla follia stringendosi nella sua veste.
Fu allora che Taehyung si alzò di scatto per andare a prendere quell'umano.
Nam questa volta aveva optato per un uomo a quanto pare, più resistente e più nutriente per le vampire femmine e anche questa cosa gli faceva rodere il fegato, se la segnò insieme alle altre cose che gli stavano rovinando la giornata.
Nonostante ciò Hoseok aveva ragione, non potevano tutti bere da quella piccola umana e l'istinto gli diceva che se fosse morta il fratello non l'avrebbe presa poi così tanto bene.
Cacciò quei pensieri e uscì dalla stanza in fretta, oggi quella giornata faceva decisamente schifo.

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora