Capitolo 17

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Riflesso●

Catenina si portò una mano su cuore, non potevano capitare tutte a lei in quella casa.
Si schiarì i pensieri e le guance rosse, allora non era solo lei a provare quel perverso e lussurioso desiderio nei confronti di un essere sovrannaturale?
Se ne compiacque almeno un po' sentendosi meno strana e stringendo saldamente il vassoio d'argento tornò in camera sua, avrebbe mangiato lei quel filetto perché a quanto pareva, Chiara quella sera era troppo occupata per preoccuparsi della fame.

Una volta raggiunta la sua camera, la pietanza le scivolò dalle mani per lo spavento, e il vassoio metallico cadde a terra risuonando in un tonfo metallico nel corridoio quando un freddo palmo le si appoggiò sulle sue labbra impedendole di urlare.
Provò a dimenarsi senza successo ovviamente, si spaventò tantissimo perché non era ancora pronta, cioè sapeva che sarebbe morta e che prima o poi qualche folle abitante di quella casa la spedisse seriamente nella tomba, ma non ora, non adesso.

-Shh.. calmati sono io-

In quel preciso istante riaprì gli occhi e il perfetto viso di Hoseok entrò nel suo campo visivo.
Non che ora si sentisse più al sicuro di prima data l'identità del vampiro che le stava alle spalle, ma sempre meglio di JK no?

Il rosso lentamente fece scivolare le dita dalle sue labbra, liberandole la bocca e permettendole di parlare.

-Si può sapere dove sei scomparso e perché te ne sei andato via in quel modo?-

Hoseok l'afferrò per gli zigomi in modo da guardarla faccia a faccia e Caterina si ritrovò a boccheggiare proprio come nei suoi sogni mentre il vampiro le sorrideva mettendo in mostra i canini bianchi mentre sollevava il mento con l'indice.

-Mi sono messo comodo- Le sussurrò, avvicinando le labbra rosa alle sue.

Maledetto rosso.
Maledetta seta.
Maledetta quella vestaglia.
Maledetto demone.

A causa della stoffa che gentilmente accompagnava le forme mascoline del corpo di lui, doveva, anzi voleva seguire con le pupille ogni centimetro di quella pelle evanescente.
Hoseok era scalzo, con le caviglie che si intravedevano dove il tessuto lucido terminava, con una morbida cinta nera stretta sulla vita e allacciata sul davanti da un nodo che Caterina avrebbe volentieri sciolto all'istante.
Il ragazzo mosse il ginocchio facendo scivolare la veste sul quadricipite e lo inchiodò tra le gambe di lei che si aprirono in automatico. Soddisfatto, fece scivolare i palmi sui fianchi di lei stringendoli piano, per poi abbandonare quella dolcezza e tutta la calma che finora aveva utilizzato, spingendola contro la porta rudemente in un bacio famelico.
Le mancò il fiato, l'aria, e il coraggio per rispondere immediatamente a quello scontrarsi di labbra, ma uno strano impulso di autofesa la portò a spingerlo lontano da lei con la forza dei suoi palmi. L'imbarazzo prevalse e anche se si sentiva stupida per non aver ceduto ai suoi stessi desideri, una vocina interiore continuava a ripeterle:
"Fai bene, ti ha quasi ucciso ricordalo"

Hoseok lasciò la presa, scostandosi di poco con espressione delusa.
Che si fosse sbagliato e quella donna non provasse interesse nei suoi confronti?

-Scusami, non ci riesco..quella volta ecco..-
Agguantò la maniglia frettolosamente e fece per entrare, ma il rosso appoggiando la mano sulla sua la fermò appena in tempo. Il vampiro aveva capito perfettamente a cosa si riferisse, aveva preso un abbaglio perché nonostante l'interesse palese lei era pur sempre una fragile umana e come tale incline alla paura.

-Mi dispiace, mi dispiace terribilmente per quella che ti ho fatto. Possiamo ripartire con il piede giusto?- Sussurrò, abbagliandola con le sue iridi sinceramente serie e pentite.

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora