Capitolo 19

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●Jeon Jungkook ●


Quella notte quando si era risvegliata si sentiva appagata, felice, na luce nuova ardeva nelle sue iridi dorate, belle da far invidia ai raggi del sole, nessun sintomo di stanchezza, nessun arto dolorante o altro, solo alcuni lividi arrossati causati dalla bocca famelica di quel demone biondo.
Si alzò svestita lasciandolo nel letto sfatto per dirigendosi in bagno e si stupì nel non avere nessuna esigenza fisiologica dettata dalla sua nuova natura.
Si sciacquò il viso con l'acqua fredda pulendosi il sangue incrostato sul collo, aveva decisamente bisogno di un bagno caldo.
"Chissà cosa stanno combinando quelle due" Si domandò.
A lei era spettato l'arduo compito di distrarre Jimin, e per quanto le piacesse rigirarsi nel letto con quel vampiro, la curiosità di leggere quel diario la stava logorando dentro.
Si accigliò guardandosi allo specchio, anche il fatto di non avere un riflesso non le andava proprio a genio.

-Tesoro ci stai ancora pensando?-

I sensi da vampira di Ilda si accesero percependo il pericolo dietro di sé.
Si voltò di scatto afferrando il suo interlocutore per le braccia Jimin completamente nudo, l'aveva incastrata contro il lavello in ceramica.

Il biondo rispose con la forza a quella presa di posizione e divertito la sollevò di peso agguantandole le morbide gambe e facendola sedere sopra il lavandino.
Ilda si umettò le labbra rosse non appena percepì la voglia di lui premerle sul ventre.
Nonostante la serata di sesso appena trascorsa Jimin sembrava in ottima forma e famelico tanto da agguantarla per il collo con le dita, facendole scontrare la testa con il vetro alle sue spalle.
Questo si spaccò crepandosi al centro nel punto in cui il capo di Ilda lo colpì con forza, la donna però non sentendo il minimo dolore ampliò il suo ghigno soddisfatto che le arricciò le labbra.
Un sorriso che a Jimin fece quasi accapponare la pelle se solo non trovasse tutto ciò così eccitante.
-Cosa mi nascondi piccola succube?-

Ilda da brava giocatrice quale era lo attirò a sé afferrando con le unghie rosse le natiche nude e sode di lui graffiandole.

-Nulla Jimin, sei solo paranoico tutto qua-

Sporca, lasciva incredibilmente bugiarda, quella era la Ilda che sognava tutte le notti, anche se Jimin a dirla tutta era stato privato anche della possibilità di fare sogni.
Le ficcò il pollice in bocca, premendo su quelle morbide labbra e beandosi della lingua di lei che senza fare complimenti cominciò viziosa a leccarne la pelle.
La donna baciava quelle dita peccaminose e Jimin si chiese come fosse stato metterle in gola qualcos'altro, non dovette comunque sforzarsi troppo con l'immaginazione quando la vampira scivolò sotto di lui scendendo dal freddo ripiano per posizionarsi tra le sue toniche gambe, in ginocchio sul pavimento piastrellato.
Ilda appoggiò i palmi sulla pelle liscia e fredda dei quadricipiti, per poi afferrarne con uno il piacere di lui che aveva d'avanti.
Jimin pensò di morire, di nuovo, quando sentì le fredde e umide labbra di lei appoggiarsi sull'estremità e ringhiò prendendola per i lunghi e lisci capelli spingendosela contro.

Vide l'irritazione bruciare negli occhi di lei, la sfida, il senso del potere, e se ne compiacque tremendamente perché Ilda non voleva essere sottomessa, non poteva essere sottomessa, nemmeno dal suo master.

-Non provocarmi- Lo fulminò con lo sguardo.

Strinse le dita e Il vampiro improvvisamente si sentì in pericolo, ma un pericolo elettrizzante, provocante che gli fece piegare la testa all'indietro e sfoderare le zanne per il piacere quando la donna soddisfò il suo desiderio perverso.
Le labbra rosse di lei percorsero tutta la sua lunghezza fino in fondo, per poi tornare al punto di partenza, e lentamente bagnarono tutta la pelle aiutate dalla lingua. Quando tornò all'attacco, si aiutò con la mano afferrando la base e iniziando a pompare avidamente, mentre con l'altra conficcandogli le unghie nella carne iniziò a scavare lunghi solchi sulla coscia.
La donna sentì il suo ego implodere quando i vocalismi rochi di lui pervasero la stanza, fu quasi tentata si tirar fuori i canini e morderlo proprio lì ma sia a lei che a Jimin serviva, quindi bocciò l'idea sul nascere mentre il sangue di lui che fuoriusciva dai graffi le sporcò la mano, rendendo il tutto più eccitante.
Non pensava di amare quel tipo di sesso, ma i vampiri avevano tutta un'altra concezione del dolore e della perversione e lei adesso era una di loro.
Il ragazzo strinse la presa sui capelli aiutandola ad andare più forte, ma il movimento diventò subito passivo, quando Ilda iniziò ad andare più veloce di lui.

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora