Capitolo 43

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•I Zhang•

Le stelle stavano scomparendo nel cielo, dove il manto oscuro iniziava ad essere pervaso dal chiaro azzurro e oro dell'alba.

Chiara tirò su il naso, storcendolo quando il sentore frizzante e il cinguettio dell'aria mattutina iniziò a preoccuparla. L'asfalto sapeva ancora di acqua piovana e sangue.

San stava ancora aspettando sul ciglio della carreggiata che qualche ignaro passante concedesse loro uno strappo, ma non si era fatta viva un anima data l'ora, per non parlare del fatto che fosse una strada secondaria che tagliava i boschi, ben poco frequentata.

La vampira appoggiò il capo sul tronco a cui si era accasciata esausta voltandosi verso Jungkook che finalmente sembrava privo di coscienza, ancora stretto al pino a cui lo avevano legato con le catene intrise di verbena. Respirava piano e questo era un buon segno, ma le sue condizioni fisiche non miglioravano per dell'essenza della pianta, nonostante ciò non avevano alcuna intenzione di liberarlo finché non avessero certezza che gli fosse tornato il senno. Sbuffò e controllò il cellulare, non avrebbe voluto farlo, ma la situazione in cui si erano cacciati: l'attacco da parte dei licantropi e le condizioni pessime della loro auto, che ancora fumava in mezzo alla strada a dirla tutta, le guidarono istintivamente il dito sullo schermo proprio sul numero di Taehyung. In un'improvvisa presa di coscienza deviò su quello di Ilda, ma prima che potesse di pigiare sullo schermo il cellulare le vibrò in mano.

"Che vuoi?"

Sentì un sussulto dall'atro capo della cornetta, non tanto per il tono gelido, ma perché Taehyung non si aspettava che gli rispondesse proprio.

"Dove sei?" Domandò dopo alcuni istanti di silenzio. Chiara si guardò attorno, le fronde degli alberi nascondevano il cielo e man mano diventava sempre più limpido la luna iniziava a scomparire.

"Dimmelo te perché non ne ho idea" rispose con tono ironicamente saccente.

"Chiara non fare la bambina, è quasi l'alba e sai che per quelli come noi è pericoloso.." Alzò un sopracciglio per quel tono leggermente intimidatorio e non rispose, per essere uno che si doveva far perdonare Taehyung non era proprio capace a trattare con le persone. Lo sentì sospirare, ancora una volta come se si fosse appena reso conto di aver calcato troppo la mano.

"Per favore..mettiti al sicuro e dimmi dove sei" il suo corpo reagì da solo, e per quanto cercasse di bloccarlo con i muscoli facciali, l'angolo delle labbra traditore le si piegò in un sorriso nel sentire quel nuovo tono falsamente dolce e tranquillo. Taehyung stava implodendo dentro, accartocciando le sue emozioni palesemente nervose e combattendo contro la sua natura brusca.

Solo per lei.

"Io.."

"DAMMI QUA!"

Sentì la voce di una donna che ben conosceva sbraitare e armeggiare oltre la cornetta, rumori di colluttazioni seguiti dall'imprecazione di Taehyung a cui veniva bruscamente sfilato il cellulare di mano.

"HAI TRE SECONDI PER DIRMI DOVE CAZZO SEI RAZZA DI DEFICIENTE!" Chiara sorrise e allontanò la cornetta dall'orecchio prima che la voce di Ilda le facesse scoppiare il timpano destro.

"Ciao anche a te Ilda"

"Ciao?ciao?! Hai idea di che ore sono?! Non mi hai mandato nemmeno un messaggio per avvertirmi che avresti passato tutta la notte fuori e non saresti rientrata con quegli altri due scellerati! Lo so che sei grande e vaccinata ma dovresti almeno aver cura del mio povero cuore che non è in grado di reggere certe preoccupazioni!"

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora