capitolo 30

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Ricordi●


Il fatto che quei due vampiri fossero pericolosi e potenti quanto belli, era palese agli occhi delle tre. Non appena si fecero avanti permettendo a Jimin di richiudere la porta d'ingresso, Chiara arretrò di qualche passo venendo però fermata dal rassicurante sguardo del biondo. Jimin sembrava volerle dire di stare tranquilla e lei sperò con tutta se stessa che il potersi fidare di lui fosse una scelta saggia. Caterina non fu da meno, da umana quale era non poteva rimanere indifferente di fronte a quell'aura tanto opprimente che entrambi emanavano. Non li conosceva e di certo aveva imparato in quei giorni a sue spese, che per i vampiri gli umani contavano ben poco se non per i propri scopi egoistici e istintivi. L'esempio più lampante era proprio quel vampiro dai capelli rossi poco distante da lei e alle sue spalle, che non si era degnata minimamente di guardare in faccia, perché Caterina ben sapeva quanto avesse potuto far male rivedere quell'espressione disgustata e fredda nei suoi confronti a sfigurare il volto perfetto di lui. Qualcun altro però si era preoccupato per lei in quei giorni di solitudine e in un modo o nell'altro l'aveva fatta stare bene, tanto che si era fiondato in giardino quando non l'aveva sentita più danzare sulla sua musica. Per questo si guardò in torno spaventata e non sapendo bene cosa fare, i primi occhi che cercò in quella stanza furono di color argento. Sembrò calmarsi al solo cenno del capo di Yoongi e lei si fece da parte cercando di dare poco nell'occhio.
A Hoseok il mondo crollò addosso. Vedere la riccia e suo Yoongi scrutarsi così a fondo e in modo così intimo gli fece perdere un battito. Stava sbagliando qualcosa, eppure si sentiva ancora nella ragione e non capiva proprio perché dovesse chiederle scusa, quando lui di male non aveva fatto proprio nulla. 
Oltretutto l'amaro boccone che dovette ingoiare di nuovo, di certo non stava aiutando il suo orgoglio e di quel passo o sarebbe esploso o si sarebbe logorato il fegato nella sua indifferenza a vita.

Non appena le iridi scure di Kai invece, si soffermarono sulla figura di Ilda, si percepì qualcosa di diverso che non era paura o timore. La ragazza difatti sentì come la terra mancarle sotto i piedi e un sensazione di calore inondarle il petto. Kai le sorrise, così come Taemin non appena ebbe finito di sondare ogni singolo individuo in quella stanza e quella stretta si fece ancora più grande. I loro sorrisi sembravano quelli di due vecchi amici che conosceva da tempo e Ilda capì che qualcosa non andava, lei non li aveva mai visti e di certo si sarebbe ricordata all'istante due così.
Chi erano esattamente i fratelli Lee?
Il sorriso carico di rammarico di Jimin, le fece intendere che lui le sue emozioni le aveva percepite tutte e inoltre il biondo sapeva qualcosa che a lei ancora non era dato sapere.

-Allora dov'è il vampiro che ogni volta ci costringe a tornare in Corea?- Domandò ironicamente il castano, sondando attentamente tutti i presenti nel salone. Taehyung se ne stava immobile di fianco a Jungkook che lo teneva sotto controllo e non sembrava particolarmente sorpreso dell'identità dei loro ospiti.
-Taemin, Kai, che piacere avervi qui. Prego, sistemiamo prima di tutto questa faccenda poi possiamo chiacchierare tranquillamente dei giorni passati. Ovviamente sarete nostri ospiti fin quando lo vorrete- Fu Jin a parlare, che da bravo capofamiglia si avvicinò ai due vampiri porgendo loro la mano in modo da salutarli con una salda stretta.
I due uscirono nuovamente di casa e seguiti dal resto dei Kim, Kai tirò fuori dalla tasca dei pantaloni eleganti la chiave della loro auto parcheggiata nel viale. Quando le tre videro lampeggiare la nera auto sportiva che li aveva accompagnati lungo quel viaggio, rischiarono di far schiantare le loro mascelle al suolo.
-M..ma quella è una Tesla Roadster del 2020! Ma stiamo scherzano?! Voi vampiri siete ricchi sfondati...non lo trovo affatto giusto- Borbottò Ilda di fianco a Jimin, prima gli rifilasse una rapida occhiata ghignando soddisfatto, anche lui aveva i suoi assi nella manica e l'avrebbe stupita a tempo debito.
Kai si infilò nel portabagagli anteriore, dal quale estrasse un contenitore di legno antico che Jimin conosceva bene.
-Carolina Allspice, come avevamo detto- Taemin si fece avanti, aprendo la piccola scatola in modo da mostrare quel particolare seme al biondo, di fianco però ne giaceva un altro leggermente più grande e facilmente riconoscibile.
-E  l'altro, beh è quello che avevate richiesto per la nuova vampira ammazza fiori, prima che perda la ragione sarà meglio dare la sua pianta anche a lei- Le divertite iridi blu di Taemin si inchiodarono a quelle di Chiara, che imbarazzandosi a quell'appellativo si guardò la punta delle scarpe in modo da interrompere il contatto visivo.
I fratelli si posizionarono di fronte ai fiori di famiglia, li scrutarono un per uno, soffermandosi più volte sul narciso giallo di Ilda. Quel fiore era nato da solo, senza l'effettivo bisogno di chiamare i Les Fleurs e quel dettaglio non era di certo sfuggito alle tre. Ma non dissero nulla aspettando in silenzio solamente che Kai piantasse il seme di Chiara sotto i loro occhi al fianco delle restanti piante.
-Beh un abete. Ci metterà un po' prima di raggiungere la sua effettiva grandezza. Sei un po' sfortunata signorinella, prendila come una piccola punizione- Kai le strizzò un occhio,voltandosi verso di lei, facendo ridere sotto i baffi Jimin e avvampare la vampira che si sarebbe sotterrata da sé sotto tre metri di terra se possibile.
Una volta piantato anche l'altro, fu solo questione di minuti prima che l'intera pianta crescesse a dismisura sotto gli occhi di tutti.
La Carolina Allspice, dagli sgargianti petali rosa scuro tornò a svettare tra i fiori di famiglia, colmando quel vuoto lasciato dal predecessore.
-Visto, che ti avevo detto? È tutto sotto controllo-
La mora non sapeva bene se piangere, abbracciare Jimin o tirare un sospiro di sollievo e mettersi ad urlare per la felicità. Rispose al suo sorriso e si piegò chinando il capo in segno di ringraziamento verso i due vampiri che avevano risolto tutta quella situazione, sentiva gli occhi pizzicarle e alcune lacrime minacciare di uscire nuovamente, ma per la gioia questa volta e si tirò su, solo quando una mano fredda le percorse tutta la schiena in una carezza delicata che richiamava la sua attenzione. Si asciugò gli occhi velocemente con le dita e si immobilizzò sul posto non appena si rese conto che il proprietario di quella mano non era altri che Taehyung.
-Ehi..devo parlarti-

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora