Capitolo 12

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Progenies


Quel pomeriggio il cielo oscurato da numerose nuvole, portava con sé un voluminoso carico d'acqua.
Stava per piovere.
Si mosse lentamente tra quelle lenzuola bordeaux, stranamente anche se coperta da un sottile strato di stoffa, stranamente quella mattinata fredda non le aveva procurato la pelle d'oca.
Ilda si grattò la punta del naso aprendo gli occhi, e si accorse che un pesante braccio dalla pelle slavata le cingeva i fianchi.
Lo spostò con delicatezza e un sorriso spontaneo le spuntò sulle labbra nel vedere il volto di Jimin rilassato. Stava dormendo stringendola a sé, con i capelli biondi scompigliati e le palpebre chiuse a celare quelle iridi ghiacciate che tanto amava. Nessun respiro proveniva dalle sue labbra e i canini erano spariti, talmente immerso in quel sonno che sembrava morto.
Ilda si diede della stupida da sola, nel ricordare che in un certo senso, il ragazzo con cui aveva fatto sesso "era morto".
Si spostò le lenzuola di dosso e si alzò dal letto completamente nuda, lasciando quel giaciglio che tanto la richiamava a sé.
Ma doveva tornare al lavoro, o Jin l'avrebbe ammazzata sul serio questa volta...Una morsa pungente le colpì lo stomaco ricordandole che non aveva ancora pranzato, voleva farsi una doccia prima e magari rivestirsi, ma l'invitante odore che proveniva dal salone le fece nuovamente salire la fame e contorcere lo stomaco.
Aprì le ante del pesante armadio di legno della camera di Jimin e tra le file di abiti passati d'epoca, staccò dalla gruccia quella che aveva tutta l'aria di essere una vestaglia di raso viola decorata da uno stampato floreale nero. Si legò la morbida cinta saldamente alla vita e lasciò la camera, decisa a raggiungere la fonte di quell'invitate profumo che le metteva in subbuglio lo stomaco.

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-Mamma che fatica!-

Chiara stava lavorando ormai da interminabili ore a quella siepe che percorreva tutto il perimetro del enorme giardino. Tagliava, sistemava e con il rastrello ripuliva i rami e le foglie cadute a terra. A metà del suo lavoro, soddisfatta posò le grandi cesoie a terra decisa a mettere qualcosa sotto i denti.
Tolse i guanti sistemandosi meglio i capelli e riassettando la coda scompigliata. Una volta giunta sulla soglia dell'entrata, come di consueto colpì con gli scarponcini i gradini per scrollarne la terra da sotto le suole.
Si guardò in torno nel mentre, e notò una figura in piedi davanti ai "fiori dei fratelli" così li aveva rinominati, che catturò la sua attenzione.
Sapeva bene chi fosse, Taehyung anche se facevano si e no quattro gradi, se ne stava tranquillamente con addosso solo una leggera camicia color pino infilata nella cinta e le mani nascoste nelle tasche dei suo eleganti pantaloni neri. Il vampiro sentendosi osservato, smise di contemplare quelle piante, inchiodando il suo freddo e oscuro sguardo con il suo.
Un brivido attraversò la sudata schiena della mora, incantata dai capelli mossi e leggermente scompigliati di lui, la pelle innaturalmente bianca che andava in contrasto con il verde scuro della camicia e quelle labbra rosa.
Si diede della sciocca, come aveva solo minimamente potuto pensare che quell'essere tanto bello e perfetto fosse umano?
Improvvisamente gli occhi di lui lasciarono quelli della ragazza per tornare al loro iniziale interesse. Chiara forse masochista e anche chiaramente pazza, spinta dalla curiosità e dal voler controllare i progressi del suo fiore di luna, lo raggiunse.

L'ipomea bianca stava per fiorire ma non riusciva a capacitarsene, quella fragile e piccola pianta non aveva quasi per nulla necessitato delle sue cure, era cresciuta troppo velocemente e in tutta salute, ed ora vantava numerosi boccioli non ancora schiusi e delle grandi foglie verdi.

-Ma che significa? Non dovrebbe essere già a questo punto della crescita- Sussurrò confusa piegandosi sulle ginocchia per guardarla più da vicino.

-Significa che questa pianta ora è mia, la degna sostituta del mio precedente fiore, credo possa anche essere più bella in effetti-

Gli occhi della ragazza si fecero, se possibile, ancor più sgranati nel sentire quella calda e profonda voce parlarle con un tono meno freddo rispetto al solito e soprattutto nel vederlo ghignare soddisfatto mentre ammirava il fiore che lei aveva piantato per lui, il cuore le perse un battito.

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora