•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||

Capitolo 20

●JK●

-Finisce così?-

La voce rotta di Caterina presagiva le sue lacrime, era sul punto di piangere così come la mora di fronte a lei che in realtà già si era lasciata andare.
Quella storia le aveva messo rabbia.

Caterina era sconvolta da tutto ciò, Chiara vedendola in difficoltà chiuse il diario e lo appoggiò sul comodino al loro fianco. Triste, umana, quel racconto intimo era vivo, ma anche molto scarabocchiato, alcune pagine mancavano ed erano strappate, mentre in altre l'inchiostro nascondeva alcune scritture che sarebbero rimaste indecifrabili nel tempo.

Tuttavia bastò per fargli capire che Jungkook non era quello che loro si aspettavano, aveva due lati e loro avevano avuto la sfortuna di conoscere quello peggiore, e anche gli altri vampiri in realtà non erano così freddi e inumani come volevano far credere, almeno non con il loro piccolo fratello.

-Non ci posso credere,oggi stava cercando di spiegarci questo...-

Sospirò profondamente, pensare che quel ragazzo avesse passato tutto ciò le metteva una tremenda tristezza addosso e sapere di aver letto qualcosa di così profondo e privato la faceva stare ancora più male.

-Abbiamo anche questo, non sembra qualcosa di altrettanto intimo, magari possiamo trovare una soluzione per fuggire da questa villa-

Cercò di sviare il discorso Chiara, mostrando alla minore il tomo in latino di botanica.
In realtà poi, lei voleva realmente andarsene ora?
Caterina lo aprì, i suoi studi non bastavano per tradurre tutte quelle scritte antiche che lesse in successione, in effetti il tomo sembrava solamente qualcosa a titolo informativo e nient'altro e se ne compiacque, finalmente nulla di privato.

-Senti è molto tardi adesso, andiamo a dormire...Porterò questo con me e domani anche insieme ad Ilda lo tradurremo con l'aiuto del mio vocabolario, tuttavia ci vorrà del tempo, le scritture sono antiche e anche molto rovinate..-

Chiara acconsentì a quella proposta con un gesto del capo.
Quei fiori, quelle piante che aveva visto disegnate su quelle pagine la intrigavano tremendamente.
Tirò su col naso quando Caterina portando con sé il libro e la sua aura di tristezza lascio la camera, lasciando la maggiore da sola con i suoi pensieri.

-Mi dispiace Jungkook, non avremmo dovuto farlo-
Bisbigliò, sospirando nuovamente, non sapeva quante volte già lo avesse fatto. Caterina bussò alla porta ancora una volta, forse si era dimenticata di dirle qualcosa di importante e la mora si affrettò ad aprire asciugandosi gli occhi con la manica morbida della maglia.
Però ci rimase veramente male.
Chiara provò a oscurargli la visuale con l'anta della porta ma il ragazzo incuriosito dal comportamento ansioso di lei, bloccò il legno con la mano e facilmente la riaprì.

Gli occhi nocciola di Jungkook si spalancano quando vide nella stanza di quella donna il suo piccolo diario appoggiato sul comò in legno.
Non poteva sbagliarsi, lo conosceva bene, troppo bene per confonderlo con qualcos'altro.
Con il braccio la spostò dalla sua traiettoria e raggiunse il libricino in pelle, non sapeva che fine avesse fatto, era scomparso da tempo e proprio non capiva perché lo avesse lei.
-Tu hai..Perché ce l'hai tu?- Jungkook tremava, i ricordi gli esplosero nella mente, le dita iniziarono a formicolare per il nervoso.
Sperava, voleva che lei le dicesse di no, di non averlo letto, di avere una giustificazione a tutto ciò, ma lo sguardo amareggiato della donna gli stava confermando tutti i suoi negativi presentimenti.

Chiara sentì la paura e i sensi di colpa iniziare a darle la nausea.
Si sentiva male, doveva dire la verità ma coprire le colpe delle altre, perché non poteva rischiare che fossero coinvolte in quella storia.
Si strinse nei suoi vestiti e abbassò lo sguardo troncando il contatto visivo con quelle iridi nocciola, perché non riusciva proprio guardare quegli occhi tanto belli macchiati dal dolore.
-Ho..Io ho rubato le chiavi dall'ufficio di Nam, e come una stupida ho letto il tuo diario, mi dispiace...non volevo arrivare a tanto, pensavo fosse qualcosa di meno personale ma una volta iniziato non sono riuscita a..-