Capitolo 34

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●La notte delle streghe●

"Io vorrei per una volta essere sazio, ma la fame non ha mai fine.

Alcuni credono nell'umanità, altri nel denaro o nella fama
Alcuni credono nell'arte e nella conoscenza, nell'amore o nell'eroismo
Molti credono in divinità di vario genere, nei miracoli e nei segni
Nel paradiso e nell'inferno, nel peccato e nella virtù, nella Bibbia o nel breviario...

Ma la vera potenza che tutti ci governa
è la vergognosa, infinita, logorante, rovinosa
e per sempre insaziabile brama

Voi mortali di domani, vi faccio una profezia qui e adesso:
Prima che il prossimo millennio abbia inizio
l'unico dio che tutti serviranno sarà
la brama insaziabile"

                                                                            -La danza dei vampiri-

Finalmente Chiara si era decisa ad affrontare Caterina.
Ormai la bruna se ne stava chiusa in camera da giorni. Non mangiava, e a stento metteva piede fuori da quella porta e la vampira, dopo aver superato grazie a Taehyung quella momentanea crisi isterica che la tormentava da giorni, si era ripromessa di fare qualcosa per lei. Quando le aveva aperto la porta quasi venne un colpo. Caterina portava profonde occhiaie scavate sotto gli occhi, i capelli arruffati e la carnagione solitamente rosa, ora era completamente bianca.
Appoggiò sul tavolino della sua scrivania il fumante piatto di pasta che aveva preparato per lei, anche se l'odore di quel cibo umano le faceva venire la nausea era convinta che alla ragazza piacesse, o che almeno il suo stomaco l'avrebbe ringraziata.

-Cate.. non hai una bella cera, mangia qualcosa per favore-

Caterina sorrise pigramente, non voleva farla preoccupare, per questo mantenendo sempre quella distanza di sicurezza, si fiondò sul suo pranzo, e con difficoltà a causa del nuovo gesso alla mano sinistra si mise a sedere sotto lo sguardo compiaciuto della maggiore.

-Grazie sei un tesoro, giuro ora sto meglio. Ho solo preso qualche giorno per riflettere..mi serviva-

E da quel giorno per Caterina le cose andarono decisamente meglio. Il tempo passava inesorabilmente in quella casa. I mesi scorrevano, così come la bella stagione ed ora l'estate era alle porte.
Più di un anno in quella casa, quasi un anno senza Ilda.
Aveva iniziato ad avvicinarsi sempre più a Yoongi o meglio lui si era avvicinato a lei. La cercava di continuo per suonare il piano insieme e da quando poi aveva sentito la sua voce, il vampiro ne era rimasto talmente colpito, tanto che si rifiutava di suonare quando la ragazza era impegnata a cucinare o a chiudersi nel suo spazio privato.
Ormai Yoongi suonava solo ed esclusivamente per lei e quando era presente.
A volte si era anche nutrito dalla ragazza, ma non era mai andato oltre per non rischiare di affrettare le cose dopo quello che era successo in passato.
Anche se eccitato Yoongi si fermava e metteva a tacere quell'impulso irrefrenabile che gli urlava di prenderla. Non voleva passare per un animale incapace di controllarsi, voleva fare le cose per bene con quella donna. Eppure ogni volta che sentiva Hoseok fuori da quella stanza, appoggiato al muro, mentre ascoltava Caterina cantare, l'egoistico pensiero di farla sua davanti al fratello in modo da marchiare il territorio si faceva mano a mano più grande con il passare del tempo.

Nonostante questo Caterina finalmente aveva ripreso la sua quotidianità. Chiara le stava vicino ogni giorno, chiacchieravano del più e del meno, ma a volte erano costrette ad ammutolirsi di botto quando usciva fuori il discorso "Ilda".
A parte questo, Caterina lo sapeva. 
Nella vampira c'era qualcosa che non andava e con il passare del tempo la situazione non sembrava affatto migliorare.
Per quanto Chiara amasse luglio, da vampira aveva iniziato ad odiare quel mese. Non poteva uscire durante il giorno e la notte era l'unico momento della giornata che le permetteva di prendere un po' d'aria fresca. Era costretta ad andarsene nel gazebo a rilassarsi, perché anche se Taehyung le era stato vicino i primi tempi, ora era quasi del tutto scomparso dalle sue giornate.
Passava tutto il tempo in camera di Jimin a parlare e fare chissà cosa, e lei li sentiva mentre da sola si rigirava sotto le coperte. Spesso era costretta ad andarsene per non ascoltare i deliri e le offese del biondo, che di giorno in giorno si facevano più pesanti in merito alla sua succube.
Più Taehyung provava a farlo ragionare, più Jimin sembrava peggiorare con il tempo.

•𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭 𝓢𝔀𝓮𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓣𝓮𝓪𝓻𝓼• || ʙᴛs ᴠᴀᴍᴘɪʀᴇ ᴇᴅɪᴛɪᴏɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora