"Il mio Strippy è super bello! È grande, morbido e a strisce nere e arancioni. Mi piace un sacco abbracciarlo e portarmelo in giro sulle spalle, con lui mi sento sempre al sicuro! Lo amo tanto!" La piccola Cinny di seconda elementare descriveva il suo tigrotto di peluche, denominato proprio da lei Strippy, per un tema che aveva come consegna la descrizione del proprio amico del cuore.
Se ne stava tutta impettita accanto alla cattedra della signorina Cattermole, l'insegnante della sua classe, parlando ad alta voce e con fierezza del suo compagno di giochi.
La ragazzina se lo trascinava sempre in giro tutto il giorno sulle spalle, dalle quali scorreva la sua cascata di capelli azzurri, intenerendo sua madre che guardava la minuscola figlia camminare qua e là con un peluche più alto di lei penzolante dietro la schiena.
"Cinny, guarda cosa ti ha portato papà da uno dei suoi viaggi! Sei contenta?" le aveva detto la donna quando glielo aveva mostrato, seguita da un gridolino di felicità della bimba.
Quando di notte aveva paura, Cinny lo stringeva sempre forte. In quei momenti, gli occhi del peluche diventavano sempre di un rosso scarlatto e luminoso, rincuorando la piccola che rimaneva incantata da quella luce brillante, e la ammirava finché non prendeva sonno.
Le sembrava quasi che fosse magico.
"O-Ok, Cinny. Puoi andare a posto, era un tema molto simpatico." farfugliò la signorina Cattermole, una donna giovane dal viso dolce e i capelli biondi legati in una treccia laterale.
Dopo aver finito di parlare ed essere tornata a sedersi dietro al suo banco, naturalmente Cinny fu oggetto di mormorii, scherni e risatine ironiche varie. Per loro non era normale definire un giocattolo come il proprio migliore amico.
Lei non ci faceva caso, e continuava a sorridere stracolma di allegria.
Un giorno, però, accadde la tragedia: il suo Strippy svanì nel nulla.
Cinny lo cercò disperatamente per giorni e giorni, ma non lo trovò mai. L'aveva perso.
Piangeva ogni giorno, sperando che sarebbe saltato di nuovo fuori in qualche angolino della casa, ma non accadde mai. Di Strippy il tigrotto rimase solo il ricordo legato a quegli occhi vividi e illuminati di una luce rubiconda nelle notti buie.
Oltre a un profondo senso di perdita che accompagnò costantemente la ragazzina, senza abbandonarla mai.
Cinny non si diede per vinta e decise di avvicinarsi il più possibile alla magia per provare a cercare indizi su oggetti magici simili al suo peluche, senza però avere successo. Ciononostante, non si arrese e si impegnò a tal punto nell'apprendere le arti magiche, leggendo centinaia di libri, tentando migliaia di incanti ed esperimenti, che dopo le medie riuscì addirittura a guadagnarsi un posto in una delle accademie di magia più prestigiose delle Upper Lands.
"Lo troverò." si ripeteva. "Troverò un indizio che condurrà Strippy di nuovo da me."
Era come se quel giocattolo così unico l'avesse incantata, diventando parte stessa del suo essere. Se non l'avesse ritrovato, quella sensazione di incompletezza non l'avrebbe mai più lasciata.
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My Entrance in Wizardry School
FantasyHolly e Cinny sono due ragazzini rispettivamente di quattordici e tredici anni che hanno un grande tratto in comune: un forte senso di perdita per degli oggetti della loro infanzia. Infatti, Cinny è alla ricerca di un tigrotto di peluche che sostien...