25°Manoscritto: Se proprio devi osare, allora va' fino in fondo

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Gli occhi di Holly riflettevano l'immensità della fetta di cielo azzurra che la finestra del dormitorio accanto al suo letto mostrava. Parevano quasi brillare d'un bagliore autonomo, una luminosità che rifletteva lo stato d'animo del giovane mago. Di lì a pochi giorni sarebbe partito insieme ai suoi compagni alla volta dell'accademia di Lambda, in cui si sarebbe tenuto il quinquennale torneo interscolastico tra le due scuole.

I muscoli del ragazzo fremevano al solo pensiero, amava l'idea di vivere una nuova esperienza e farsi delle conoscenze al di fuori di Hearthstone.

Erano passati tre mesi ormai dal loro ingresso alla prestigiosa accademia, e nonostante le numerose turbolenze, poteva affermare senza dubbio di sentirsi già molto più abile rispetto a prima nella magia.

Merito dei suoi stravaganti professori, ma anche dell'agonismo nutrito nei confronti della classe d'élite, che aveva spronato lui e i suoi amici a dare tutti loro stessi per raggiungere il loro livello.

Livello che però era chiaro non avessero ancora ottenuto, nonostante l'insperata vittoria nella Battlestone.

La porta del dormitorio cigolò, e ne fece capolino una figura minuta e bassina, quasi completamente ricoperta da una cascata di capelli azzurri. Reggeva un largo copricapo a punta tra le minuscole mani, premendoselo vicino allo stomaco.

"Che fai, mediti osservando il cielo? Ti piace proprio fare il figo, eh?" gracchiò la ragazza, varcando l'uscio.

Holly si voltò verso la streghetta, contrariato. "Cinny, questo è il dormitorio dei maschi, lo sai, no? Non entrare come se niente fosse."

"Si sente proprio il tipico tanfo della pubertà, le voci erano vere." constatò Cinny, arricciando il naso.

"Ma quali voci, scusa...?" bofonchiò Holly. "Dimmi cosa vuoi e basta, non sono in vena delle tue idiozie."

"Guarda che sono venuta a chiamarti per la lezione di Mutamento! Tanta fatica solo per essere trattata con condiscendenza, accidenti, chi me lo fa fare?" Cinny squadrò Holly per qualche attimo, notando in lui un'euforia insolita, troppo ampia rispetto al normale comportamento dell'amico. "Che hai? C'è qualcosa che ti turba?" chiese in tono brusco.

L'altro calò il capo, agitato. Non poteva mai decidere di tenersi dentro niente, che Cinny puntualmente glielo tirava fuori, leggendolo con una sola occhiata. Si chiese perché loro due si capissero così bene attraverso l'istinto.

"Non è niente, sono solo esaltato per il torneo." replicò. "Non conosco bene l'Accademia di Lambda, ma ho sentito sia piena di persone provenienti anche da altri continenti per via della sua apertura verso gli scambi esteri. Dev'esserci un sacco di gente in gamba." Attorno a Holly si riusciva quasi a percepire l'aura divampante dell'agonismo che provava dentro di sé a quel pensiero.

Cinny si avvicinò di qualche passo, poi si arrestò a pochi centimetri dal compagno e lo fulminò con le sue enormi iridi azzurre come il firmamento che fino a poco prima Holly stava ammirando. "Mi sento come te, ma prima di pensare a queste cose, Holly, dobbiamo diventare ancora più capaci. Non si arriva da nessuna parte con l'entusiasmo e basta."

Nella mente della ragazzina riprendevano forma le immagini del suo scontro con Winter. Non era nemmeno vicina al suo livello, nonostante tutto l'impegno che aveva messo negli anni nell'apprendere la magia. Grazie a lei aveva capito che esisteva gente dal talento superiore per natura, e ciò le aveva, sì, fatto male, ma le aveva anche infuso una rinnovata e bruciante volontà. Desiderava fare tutto il possibile per arrivare al massimo stadio delle sue possibilità. E poi tentare di superarlo.

Quel sentimento era l'unica cosa su cui nemmeno Holly era in grado di capirla: il suo d'altronde era mana nobile, mentre quello di Cinny per nulla. Solo quello di una nitwit pazza che si era avvicinata alla magia per fanatismo.

My Entrance in Wizardry SchoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora