10°Manoscritto: Appare il più grande mago esistente, fortissimo e imbattibile

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Circa un'ora dopo la lezione di Occultismo di quella mattina, Booker e Kayleigh erano seduti l'uno di fronte all'altra in sala professori, cullati dal silenzio di cui si poteva godere in quell'ora di spacco, lontani da scolari urlanti e in tempesta ormonale. Le loro orecchie erano accarezzate dai saltuari cinguettii di passerotti, picchi e altri volatili rintanati sui tronchi degli alberi al di là della finestra spalancata.

Quell'aula era situata nella torre est, al primo piano: una zona considerata decisamente tranquilla, se paragonata alle sezioni in cui si trovavano gli alloggi e le classi degli alunni.

La pigra professoressa era ancor più provata del solito a causa degli avvenimenti spossanti e inaspettati accaduti durante la sua lezione con la classe S.P.E.C.I.A.L.

Booker invece appariva torvo e distaccato come di consueto, con una punta di preoccupazione verso la sua collega nascosta nelle profondità delle iridi castane. "Raccontami ancora cos'è successo esattamente." insistette, nonostante la donna gli avesse già spiegato tutto almeno due volte.

"Di nuovo? Te l'ho detto: i ragazzi stavano tentando il loro primo Richiamo, una cosuccia da nulla, controllabile. Solo che quando è arrivato il turno di Holly, nel bel mezzo del rituale si è materializzata una fiamma nera di enormi dimensioni... e nel giro di pochi secondi Cinny ha iniziato a dire cose strane ed è svenuta." Kayleigh teneva le braccia piegate sul banco vicino alla finestra dietro al quale erano seduti entrambi, il viso poggiato sui palmi delle mani e un'aria corrucciata negli occhi, sormontati dalle arancioni sopracciglia inarcate.

"Ha detto... Verdammnis, ne sono certa. E le fiamme evocate da Holly non emanavano calore, erano gelide, non c'è dubbio. Le fiamme del regno dei demoni." concluse l'attraente insegnante.

Booker aggrottò la fronte.

Quella faccenda era piuttosto strana, non gli era mai capitato di sentire nulla del genere durante la sua esperienza e lo stesso valeva per la compagna. "Adesso come stanno?" domandò.

"Holly era un po' stranito, ma nulla di che. Cinny si è ripresa, adesso sono all'edicola nel cortile insieme ai loro compagni di classe... diamine, che stress..." Kayleigh calò il capo fino a farlo battere con un tonfo sul banco, il pagliaio arancione e rossiccio che erano i suoi capelli cascò in avanti, occupandone tutta la superficie e lasciandole il collo in vista. "Va bene che è una classe fuori dagli schemi, ma così è anche troppo." bisbigliò, il viso in parte celato dalla chioma voluminosa.

Booker non poté evitare di sorridere alla visione della collega esausta in quella posizione buffa, dopo degli eventi tanto assurdi. Sembrava che quelle pesti le avessero dato filo da torcere, nonostante la sua tendenza a prevaricare sugli altri col carattere espansivo che la distingueva.

Alla fine, si alzò, per dirigersi altrove e lasciar riposare l'amica. "Su, cerca di non abbatterti, d'accordo? Non è colpa tua." le sorrise, benigno, stringendole affettuosamente il collo scoperto con le dita.

Lei chiuse gli occhi e accennò un sorrisetto stanco, in segno di assenso. "Vedrai che fatica quando ti ritroverai con quei pazzoidi." borbottò prima che lui se ne andasse.

"Non avrò problemi con loro." sbuffò l'uomo. "Più che altro, mi preoccupa la lezione che i ragazzi dovranno affrontare prima di incontrare me."

"Ah già, lui... probabilmente andranno anche d'accordo." sghignazzò Kayleigh, sempre assopita sul banchetto.

Dopodiché, dopo averle raccomandato di non buttarsi troppo giù, Booker uscì dall'aula e la donna rimase sola con sé stessa.

Nel silenzio totale dell'aula deserta, le tornò alla mente la scena in cui gli occhi di Cinny erano stati circondati da fiamme, così come quella del falò eretto dinanzi al confuso Holly.

My Entrance in Wizardry SchoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora