Il ragazzino undicenne dai capelli gialli come l'oro troneggiava dinanzi ai quattro avversari che aveva appena finito di malmenare. Le sue mani e il suo viso erano sporchi di sangue, gli splendenti occhi aurei mostravano uno sguardo vitreo, perso nel vuoto.
Dietro di lui, appoggiata al muretto dello stretto vicolo in cui si trovavano, Clarin lo osservava spaventata, col viso tondo arrossato.
Holly si voltò, sembrava non avere alcuna emozione dipinta sul volto gelido, eppure la sua presenza le trasmetteva un'aura così calda...
"Quello fu il mio primo incontro con quel demone."
Questo è ciò che pensava Clarin, mentre con lo zaino in spalla proseguiva a passo spedito sul vialetto circondato da fiori e alberelli fuori da casa sua, per raggiungere la nuova scuola che avrebbe frequentato.
Al tempo, rimuginava, Holly era davvero facile da irritare. Finiva sempre in risse per strada, marinava spesso la scuola e rubava motorini per fare il giro della città. A lei ispirava sicurezza, ma infondeva anche un po' di timore e rispetto. Era considerato un rifiuto dai professori, un ragazzo irrecuperabile. Sua madre era sparita un anno prima senza spiegazioni, lasciando suo padre da solo che, preso dallo sconforto, aveva iniziato a bere senza far nulla durante le giornate.
Per questo motivo Holly aveva cominciato a vivere in maniera sregolata, senza nessuno che lo fermasse, né gli spiegasse il valore nel pensare al proprio futuro: per lui esisteva solo il presente e la forza in cui confidava per sopravvivere al suo interno, giorno dopo giorno.
"Se hai paura del mondo, Clarin, affiancati ai più forti. Resta pure vicino a me: in questo modo ti garantisco che sopravvivrai." Era questo, ciò che le ripeteva, quando insieme a Joseph partecipava con lei alle prime scorribande tra gang per le strade di Dusk, sotto il nome dei Blaze: la loro banda.
La ragazzina lo seguiva ovunque con ammirazione, lo considerava una guida a cui appoggiarsi per sentirsi protetta da tutto e tutti. Un faro.
Ma in realtà a Clarin sembrava sempre molto solo e triste, e faceva del suo meglio per farlo sentire apprezzato da lei, sebbene non sembrasse affatto bastare per colmare lo strano e inspiegabile senso di vuoto che percepiva nel giovane.
Un giorno, però, Holly trovò una oggetto curioso nel suo armadietto scolastico: un cavallino intagliato in legno.
Per qualche motivo, dopo averlo visto, qualcosa sembrò cambiare gradualmente nel ragazzo. D'un tratto gli importava del suo futuro, veniva regolarmente a scuola e iniziava a diminuire le risse in cui veniva coinvolto. Era come se avesse trovato un proprio obiettivo.
Quando Clarin gli aveva chiesto perché si portasse sempre dietro l'animaletto intagliato, Holly le aveva risposto solamente: "È uguale a un oggetto che ho perso da bambino."
Non le spiegò mai che fine avesse fatto il cavallo di legno originale, né quale fosse stato il suo significato per lui.
La cosa certa era che per Holly nulla importava più di quel vecchio giocattolo perduto, la cui riproduzione che trovò nell'armadietto lo aveva spronato a riprendere in mano la sua vita.
"È un segno del destino: vuol dire che devo cercare quello che avevo un tempo e tenerlo sempre con me." affermava sempre, con i suoi luminosi occhi che fremevano.
Ogni volta che qualcuno lo prendeva in giro per quel suo bizzarro intento, però, Holly tornava a essere l'indemoniato teppista di un tempo e compiva vere e proprie stragi.
Clarin sospirò, persa tra quegli agrodolci ricordi, mentre una folata di vento le scompigliava i fluenti capelli neri come il carbone.
"Magari qualcuno ti farà dimenticare di quell'oggetto, Holly... io non ci sono riuscita." rimuginò. "Spero che incontrerai una persona che sappia come renderti felice."
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My Entrance in Wizardry School
Viễn tưởngHolly e Cinny sono due ragazzini rispettivamente di quattordici e tredici anni che hanno un grande tratto in comune: un forte senso di perdita per degli oggetti della loro infanzia. Infatti, Cinny è alla ricerca di un tigrotto di peluche che sostien...