Sebbene sia follia, in essa c'è del metodo.
La ragazzina era seduta tutta sola su una panchina arrugginita, accanto a una fontanella di pietra dalla quale aveva bevuto da poco. Alle sue spalle, su un piano rialzato, c'erano tante aiuole su di un'isola piena d'erba incolta che divideva quella zona tranquilla da un ampio stradone a due corsie. Davanti a lei, invece, si ergeva un basso edificio scolastico chiuso, dal cancello a sbarre blu e bianche.
Se ne stava con i gomiti appoggiati alle magrissime gambe, le mani intrecciate tra loro e penzolanti sotto le ginocchia.
Era ansiosa, intimorita e impaziente.
Di lì a poche ore sarebbe dovuta partire alla volta di Hearthstone, per studiare le arti magiche nella migliore accademia delle Upper Lands.
Solo che lei non era una strega.
Non lo era mai stata. Cinny faceva parte dell'ampia porzione di popolazione nata senza alcuna traccia di magia nel corpo, era una cosiddetta non-maga, oppure nitwit, se si utilizzava il termine denigratorio coniato dalla gente magica.
Eppure, era lì, pronta per iniziare una nuova vita insieme a tanti altri apprendisti che possedevano il dono della magia fin dalla nascita.
Tutto questo era possibile per una sola ragione: lei aveva maniacalmente studiato tutta la sua vita, senza mai aver fatto sosta per più di un'ora al giorno. Grazie al suo impegno folle ed estremo, alla fine la magia si era sviluppata dentro di lei, un risultato acquisito invece che innato. Ma perché fare tutto questo, andare contro la sua stessa natura e complicarsi così tanto la vita?
Perché lei era pazza.
O almeno questo era il verdetto che avevano sentenziato i suoi compagni non-maghi a scuola, non trovando altra ragione per il suo comportamento. Tutti i non-maghi conoscevano la magia, ma a nessuno interessava. Convivevano con i maghi, ma non erano soliti frequentarli: troppo diversi da loro. Troppo pericolosi.
Solo a Cinny interessavano. Perché lei era pazza.
La ragazza di statura fin troppo minuta per avere tredici anni intravide in quel momento alcuni suoi ex compagni di scuola media, che aveva terminato da pochi mesi.
Sembravano proprio diretti verso di lei, pronti a prenderla in giro, come sempre. "Ehi, guardate chi si vede. La lolita stramba!" esordì il più alto dei tre, che Cinny riconobbe come Tony.
Degli altri due non ricordava il nome, non erano esibizionisti come quell'idiota di Tony.
"Cosa sta facendo, secondo voi?" disse uno di loro.
"Probabilmente, sta tentando di farsi crescere un po' le tette con i suoi trucchetti!" fece un altro.
I tre scoppiarono a riderle in faccia coi loro brutti musi butterati in piena pubertà.
"Che puzza, guardate che il sapone non costa tanto." Cinny si alzò e diede loro la schiena dopo aver risposto per le rime, facendo ondeggiare i lunghissimi capelli crespi e azzurri lungo il suo esile corpo.
Questo sembrò solo divertire di più i bulletti, che continuarono a spedirle frecciatine sadiche.
"Dai, lasciamola perdere, è solo una stramba. Ecco perché nessun ragazzo le si avvicina! Solo quello sfigato di Edwig poteva interessarsi a lei, d'altronde i casi umani si attraggono a vicenda!"
A queste parole di Tony, Cinny perse le staffe.
Che fosse sempre stata evitata era la verità, non se la sarebbe presa per quello. Era una ragazza indubbiamente strana rispetto alle altre del distretto di Noonday: quello con maggior affluenza di nitwit, situato a nord-ovest nel continente delle Upper Lands. E non solo per il suo interesse verso la magia, ma anche a causa dell'atteggiamento fin troppo singolare che la contraddistingueva.
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My Entrance in Wizardry School
FantasyHolly e Cinny sono due ragazzini rispettivamente di quattordici e tredici anni che hanno un grande tratto in comune: un forte senso di perdita per degli oggetti della loro infanzia. Infatti, Cinny è alla ricerca di un tigrotto di peluche che sostien...