26°Manoscritto: Sei stressato? Puoi sempre ricorrere all'erba

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L'odore della carta stampata emanato dalle pagine appartenenti alle decine e decine di tomi si espandeva lungo i passaggi all'interno della biblioteca, insiti tra numerosi scaffali delle librerie contenenti secoli, forse millenni di conoscenza sulla magia.

Una grande varietà di studenti continuava ad affrettarsi per raggiungere le sezioni dove si trovavano i volumi di cui erano alla ricerca, aiutati di tanto in tanto da giovani guardiani volontari, anch'essi membri del corpo studentesco che svolgeva quella mansione per guadagnare qualche soldo. Tra la folla che silenziosamente frequentava quel luogo, fra gli scaffali di una libreria che arrecava l'incisione Sezione B, Cinny se ne stava seduta su uno sgabello a sfogliare con trasporto un volumone più largo della sua testa.

Accanto a lei, Winter ripassava a sua volta degli appunti su un piccolo bloc notes.

La sua espressione come sempre non lasciava trasparire nulla, nemmeno un accenno di emozione o di incertezza. Ciononostante, più di una volta i suoi occhi simili a cristalli adamantini avevano ruotato verso il profilo della compagna, assorto profondamente nella lettura.

Avevano preso l'abitudine di studiare assieme per un'oretta o due dopo le lezioni, nonostante appartenessero ad anni scolastici differenti. Winter era al secondo ma, a discapito di ciò, spesso Cinny era riuscita a comprendere delle nozioni del suo programma, sorprendendola con il suo acume. Oltre a essere appassionata di magia, possedeva anche un eccellente intuito, come aveva osservato con ammirazione la strega del ghiaccio, e questo doveva averla aiutato moltissimo durante gli anni in cui aveva studiato da autodidatta.

Si era spesso chiesta come potesse possedere tutta quella costanza, quell'ostinazione per lei aliena.

Winter sapeva che esistevano limiti per ognuno, ma forse proprio per questa consapevolezza molte volte si fermava ancor prima di aver raggiunto il suo. E forse, anche perché possedeva un naturale mana spropositato, in quanto nobile.

Cinny, invece, le aveva insegnato che il segreto per raggiungere il proprio apice era tentare di sfidarlo, di superarlo. Anche solo nelle intenzioni.

Metterlo in pratica però era un'altra storia.

"Cinnysir, è difficile quel capitolo di Levitazione di cui mi parlavi su managram?" chiese Winter, accorgendosi che le orecchie della compagna parevano quasi iniziare a surriscaldarsi per la concentrazione.

Cinny emise una sorta di mugolio misto a un sospiro di frustrazione.

"Mi sto spremendo. La teoria è pure facile, ma per quanto mi eserciti, duro solo pochi secondi in sospensione prima di cadere, accidenti!" Si premette le tempie con le dita, cercando di alleggerire la testa da tutte le nozioni che si era inculcata.

Winter non poté fare a meno di trovarla un po' buffa, e allo stesso modo di apprezzarne la tenacia.

"L'importante è la pratica. Vedrai che più provi e più diventerà naturale. Almeno così è stato per me." spiegò col suo tono di voce asettico e distaccato.

"Tu lo sai fare? Sai già levitare?" chiese la streghetta dal crine azzurro, puntando gli occhi verso di lei come un cannocchiale.

"Sì. Ho imparato in circa due settimane l'anno scorso."

Cinny grugnì, esasperata. "E pensare che Beverly c'era quasi riuscita alla perfezione già al primo tentativo! Dannata prescelta dotata."

"La tua amica, Beverly, è brava."

"Lo so, non c'è bisogno di dire ovvietà!" sbottò Cinny. "Ma non posso perdermi d'animo, devo restare al passo con gli altri."

Winter sollevò un sopracciglio, dubbiosa. "Non strafare però, eh?"

My Entrance in Wizardry SchoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora