8°Manoscritto: Ciò che più conta il primo giorno di scuola è sedersi in fondo

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Varcata l'alta entrata principale oltre il porticato, i cinque compagni di classe novelli si ritrovarono in un largo atrio con due porticine alle estremità, che con ogni probabilità fungevano da sgabuzzini, o da segreteria per stampare avvisi e manifesti. A dividere l'atrio dal resto del castello vi era un cancello di ferro con una delle due ante spalancate, al di là del quale si estendeva un'area assurdamente spaziosa. Al centro del salone, un tavolo lunghissimo di legno, al momento privo di tovaglia, occupava numerosi metri quadrati mentre tutto intorno erano sparsi sedili e poltrone in tela rossicci o blu cobalto, tavolini tondi più piccoli a cui accomodarsi e diversi scaffali con miriadi di libri differenti lungo tutto il perimetro della zona.

"Questa è una delle sale collettive aperte a tutti gli studenti della scuola. Ce n'è una per ogni piano del castello." spiegò in tono annoiato Kayleigh, passando in rassegna con gli occhi violetti l'ampio spazio davanti a loro. "Come vedete, sulle balconate ci sono altri posti per sedersi in compagnia e molti scaffali con alcune letture di vari generi. Per quelle più impegnative dovrete recarvi alla biblioteca situata nella torre sud." continuò a cantilenare la donna, che evidentemente odiava la parte del suo lavoro concernente la presentazione del castello agli studenti.

Come se non fosse bastato, Booker era andato avanti prima che entrassero, affermando che doveva tagliarsi le unghie dei piedi.

"Poteva trovare una scusa migliore..." pensò, imbronciata, la giovane insegnante.

Holly alzò la mano con occhi interrogativi, mentre provava a tenere in piedi Cinny, che iniziava ad avere sonno per la giornata piena di avventure appena trascorsa.

"Sì, Holly, ci sono anche i fumetti." sospirò Kayleigh.

"Sì!" esultò lui.

"Yeee..." gli fece stancamente eco Cinny, alzando con debolezza il pugno verso l'alto. "Voglio leggere To love ru..."

"È troppo caruccia 'sta sala!" esclamò Sion, tornata allegra come sempre.

"Si può rimorchiare qui." annuì Miles, guardato male da Holly per quell'affermazione.

"Pervertito."

Kayleigh intanto fissava Beverly, che non aveva detto una parola da quando erano entrati. Forse essere parte della cosiddetta classe dei disagiati l'aveva delusa, dopotutto lei era riuscita a superare da sola prove pensate per essere affrontate in gruppi almeno di due. Ma non contava solo l'abilità nello smistamento, la capacità di fare gioco di squadra era altrettanto importante per determinare il valore di un mago, soprattutto in situazioni di pericolo reali. E lei era stata fin troppo egocentrica, col tempo avrebbe dovuto capirlo e aprirsi agli altri.

La professoressa decise che l'avrebbe tenuta d'occhio nei primi giorni di ambientamento, e continuò a guidare i ragazzi.

"Bene, adesso seguitemi, il vostro alloggio si trova in cima alla torre ovest, per l'ubicazione della classe invece riceverete informazioni domattina. Ah, dimenticavo: lì c'è un bar." Indicò un bancone con la saracinesca chiusa, munita di un'insegna che recava la scritta: ll MagicAngolo. "Oltre a poter consumare, se avete bisogno di un po' di soldi per qualsiasi motivo, vi è permesso richiedere un lavoretto part-time, rispettando gli orari delle lezioni, ovviamente. Ma solo dal secondo anno in poi." concluse Kayleigh, guidando poi i giovani maghi in direzione di un portone a sinistra che li avrebbe condotti verso la torre ovest.

Percorsero un lungo corridoio pieno di quadri, che Holly scoprì essere vivi quando uno di loro gli schiaffeggiò il collo per scherzo. Miles sghignazzò alla scena, prima che l'omino sibilante e dispettoso nel dipinto facesse lo stesso con lui.

"Ben ti sta." commentò Holly. "E tu per chi mi hai preso, per un montacarichi?" sbraitò, rivolto a Cinny, che ormai era completamente andata e sonnecchiava sulle spalle del ragazzo. "Tanto è talmente leggera che nemmeno la sento..." borbottò lui.

My Entrance in Wizardry SchoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora