Chapter 51: Paralysis

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<<Wow...>>sussurrò Carlos guardando a terra
<<Cosa è 'Wow'?>>gli domandai portandomi un pugno sotto il mento.

<<Tutta questa situazione,è surreale>>scosse la testa portandosi una mano fra i capelli.
<<Lo so,l'ho appena capito...>>

<<Credo che...quando la situazione sarà tornata sotto controllo,tornerò ad Orlando>>mi morsi il labbro inferiore.

Era rischioso certo,ma non potevo mettere in pericolo le persone a cui ormai mi ero affezionata.

<<E con->>
<<Dylan?Credo che non farò nulla,mi sono affezionata a lui e non mi perdonerei mai se lo consegnassi nelle mani di Jacob.>>

<<Se lui fosse qui in questo momento direbbe sicuramente qualcosa sul sapersela cavare da solo>>sorrisi guardando il pavimento di fronte a me

<<Cosa siete?>>domandò lasciandomi a bocca aperta

<<Io e Dylan?Amici,suppongo>>alzai lo sguardo e posizionai i miei occhi in quelli dell'uomo di fronte a me.
<<Non mentire a te stessa Jo,si vede che ti piace>>socchiuse gli occhi e si alzò dal lettino per venire di fronte a me.

<<Già,può essere>>tirai fuori le labbra e rizzai la schiena.

<<Ma non mi è permessa una cosa del genere,per cui cercherò di pressare questa piccola fiammella di sentimento fino a farla spegnere del tutto>>alzai le spalle e sbuffai rumorosamente
<<La tua vita è sempre stata difficile...>>iniziò accovacciandosi di fronte a me.

<<Puoi permetterti questo sentimento,visto che è ricambiato>>mi sorrise facendomi l'occhiolino.
Poggiò la sua mano sulla mia spalla e respirai profondamente.

<<Non è così semplice>>sussurrai tirando sù le linee delle mie labbra
<<Spiegami,perché non lo è?>>

<<Perchè...>>sbuffai portandomi una mano fra i capelli
<<Perchè se ammettessi di provare qualcosa per Dylan significherebbe espormi al nemico.
Avrei punti deboli,avrebbero armi da poter utilizzare contro di me...>>

<<E allora cosa farai?Rimarrai sola per sempre?>>domandò alzando un sopracciglio
<<Non vorrei>>

<<Allora Josephine,ti dico cosa farai.
Appena Dylan si sveglierà tu andrai da lui,gli spiegherai per filo e per segno il vero motivo per cui tu ed Elizabeth siete venute a Los Angeles ed in più,parlerai finalmente dei tuoi sentimenti...una volta per tutte>>
<<Ma->>
<<Niente 'ma',Josephine.Verrò ad ucciderti personalmente se non lo farai>>mi minacciò socchiudendo gli occhi.

Lo guardai e quasi scoppiai a ridere
<<Le minacce non fanno per te cugino...ma va bene,lo farò>>sospirai rumorosamente poggiando la mia fronte contro la sua.
<<Andrà bene>>mi rassicurò accarezzando la mia guancia.

<<Cosa intendi,il raccontare tutto il piano o il rivelare i miei sentimenti?>>ironizzai inclinando il capo di lato
<<Entrambi>>mi fece l'occhiolino per poi allontarsi da me,prendere le sue cose ed uscire dalla stanza.

Sospirai pesantemente per poi guardare in basso, precisamente sulle mie gambe.
Iniziai a dare piccoli pugni,volevo sfogarmi,e l'unica cosa a cui potevo aggrapparmi era il fatto di non aver totalmente la possibilità di utilizzare le mie gambe.

<<Stupide gambe,funzionate>>sussurrai dando un'ultimo colpo alla mia gamba sinistra.
Mi alzai di scatto dalla sedia,cercai di fare un passo ma caddi letteralmente di sedere a terra.

<<Ah>>imprecai prendendo le stampelle e tirandomi sù,iniziando nuovamente a camminare decentemente.

Decisi di andare nella sala d'attesa,almeno avrei ricevuto qualche informazione in più sulla mia amica.
Camminai il più veloce possibile e raggiunsi in poco tempo la sala che cercavo.
Fermai la prima infermiera che mi era passata avanti.

<<Mi scusi,sà per caso come sta' procedendo l'operazione di Elizabeth Wood?È stata ricoverata qui qualche ora fa e portata d'urgenza in sala operatoria>>le toccai il braccio e la donna alzò subito il viso al soffitto,alla ricerca di qualche informazione nella sua mente.

<<Oh si,Elizabeth Wood,ora ricordo.Uscirà dalla sala operatoria fra più o meno una mezz'ora>>mi avvisò con un leggero sorriso sul viso
<<E sta andando tutto bene?C'è stata qualche complicazione?>>domandai gesticolando animatamente.

<<Tranquilla cara,ci avrebbero avvisato.La tua amica starà bene>>mi sorrise un'ultima volta per poi allontanarsi da me per entrare in un'altra sala.

Sbuffai rumorosamente,avrei dovuto aspettare solo un'altra mezz'ora.
30 minuti...passavano velocemente,no?

<<Jo!>>Carlos venne verso di me con una camminata leggermente pesante.

Presi le stampelle e mi alzai in piedi andandogli incontro.
<<Sarà una cosa veloce lo prometto,ma ho bisogno che tu vada nella tua stanza.Devo controllarti le gambe>>mi spiegò gesticolando leggermente.

Lo vedevo un filo agitato.

Corrucciai la fronte ed alzai le spalle
<<Va bene>>dissi per poi incamminarmi con lui di fianco a me.

Arrivammo in modo fulmineo in stanza,ed in altrettanto modo mio cugino chiuse la stanza.

<<Siediti sul lettino>>disse mettendosi i suoi guanti di lattice.

Feci quello che mi aveva detto e lasciai le stampelle vicino a me.
Mio cugino venne nella mia direzione ed iniziò ad effettuare controlli su controlli,sia alle mie gambe che al collo.
Non ci stavo capendo nulla.

<<Puoi spiegarmi che stai facendo?>>sbottai aprendo le braccia
<<Devo controllare che il taglio che ti sei procurata al collo non abbia toccato o nemmeno scalfito la colonna vertebrale,o precisamente al midollo>>disse neutro continuando a controllarmi.

Strabuzzai gli occhi e solo in quel momento capì cosa volesse dire.

<<Paraplegia...>>sussurrai mordendomi il labbro inferiore.

Carlos alzò la testa e mi guardò negli occhi con uno sguardo abbastanza preoccupato
<<Paralisi degli arti inferiori>>disse mettendomi una mano sulla spalla.

Rabbrividì a quella parola ed ingoiai un groppo che mi si era formato in gola.

<<Prenderò un campione del tuo sangue e faremo qualche analisi>>disse facendo uscire dal suo camice un piccolo contenitore e un'ago.
Mi toccò leggermente il dito con l'oggettino,facendo iniziare ad uscire un pò di sangue.
Appena Carlos ottenne la quantità che desiderava,continuò a parlare.

<<Ora prova a riposare>>asserì aiutandomi a stendere completamente sul lettino.
<<No aspetta...Beth->>

<<Elizabeth uscirà dalla sala operatoria e dovrà stare in osservazione tutta la notte,non saresti riuscita comunque a vederla>>

<<Non voglio che muoia,Carlos>>gli sussurrai girando il viso di lato
<<È la mia migliore amica...non credo riuscirei mai a superare una cosa del genere>>

<<Elizabeth è forte cugina,si riprenderà...vedrai>>mi sorrise un'ultima volta per poi uscire dalla stanza,chiudendo la porta alle sue spalle.

Controllai l'orario e grazie all'orologio affisso alla parete notai fossero già le 21:35.
Sospirai pesantemente e chiusi gli occhi,magari dormire mi avrebbe fatto bene.

———

Che ve ne pare?<3

Never get distracted - Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora