Capitolo 4

1.1K 55 47
                                    

Narratore p.o.v.

L'infanzia di Taehyung è stata pressoché serena. Tornando all'anno dopo la battaglia, lui con i suoi sei anni compiuti si aggirava per il nuovo mondo creato al di sopra della terra per allontanarlo dal popolo umano e difendere la loro specie.

I lineamenti morbidi del viso erano contornati da una frangetta nera che nascondeva gli occhi del medesimo colore, modificandosi in un raro verde smeraldo quando utilizzava i suoi poteri.

È sempre stato un ragazzo abbastanza timido e riservato e poiché nato da un'umana e un Havem, si trovava in difficoltà e non riusciva ad integrarsi totalmente nel piccolo gruppo formato dagli ultimi sette bambini sopravvissuti alla guerra.

Insieme a loro, quattro giorni a settimana, si dirigevano in quello che era il campo d'allenamento, dove guidati dal loro leader Namjoon imparavano a potenziare e padroneggiare i loro poteri.

Il campo ideato dagli anziani fu suddiviso in due parti per rispecchiare i due poteri e fu aggiunto un percorso per insegnare le varie tecniche di volo.

Giorno dopo giorno i sette bambini legarono sempre di più creando un'amicizia indissolubile, piena di fiducia che con il tempo si è rafforzata.

Al fianco di Namjoon vi sono coloro che possiedono il potere del fuoco, Yoongi e Hoseok; se si verifica un problema sono i primi a dar sfogo al loro potere e i loro occhi diventano rossi.

Con il tempo ognuno di essi ha assunto un proprio ruolo: Hoseok è stato il primo a completare il percorso di volo, così è stato designato al ruolo di vedetta del territorio. Inoltre è l'ultimo esemplare della sua dinastia, caratterizzata da anni per avere in possesso un secondo potere che aiuta ad individuare gli Havem sulla terra quando si allontanano troppo e usano i poteri.

Nel gruppo lui coinvolge e incoraggia gli altri con la sua allegria e voglia di fare, spingendo il gruppo a non abbattersi mai.

Yoongi è quello più responsabile tra tutti, scelto da Namjoon come sua spalla destra; a differenza del primo è molto più composto e incline ad orientare il gruppo verso le decisioni giuste.

Il più grande è Jin, spesso doveva mettere in riga i più piccoli che si distraevano facilmente, mentre Namjoon allenava gli altri.

Come per i suoi due compagni che possiedono il potere dell'acqua, Jungkook e Jimin, quando il suo potere è in uso i suoi occhi da neri diventano di una sfumatura blu, che richiama il colore dello zaffiro.

È gentile e disponibile e, quando Hoseok non è presente, racconta delle battute che non fanno ridere nessuno se non a Jimin.

Quest'ultimo è uno dei più piccoli del gruppo, il classico 'carino e coccoloso' pronto a difendere i suoi amici quando si ritrovano in qualche litigata; è molto sensibile, tendendo ad immedesimarsi facilmente nei problemi altrui.

Infine Jungkook...all'apparenza sembra forte e possente, ma quando lo si conosce meglio si nota il suo lato timido, nonostante combini guai al fianco di Taehyung.

Taehyung p.o.v.

[ presente ]

"Un altro giro e poi basta" urla Namjoon ai ragazzi.

"Io sono stanchissimo" borbotta Jimin volando basso, quasi accanto al leader "Jimin lo dici ogni giorno, forza segui gli altri".

Al richiamo del capo, il ragazzo si affretta a raggiungere i suoi amici sul percorso di volo facendomi ridere, finché non sento gli occhi di qualcuno su di me.

"Non è il momento per rilassarsi Taehyung. Come ho già detto, è da fare un ultimo giro" "è tutto il giorno che siamo qui, non capisco a cosa serve, sappiamo volare non abbiamo più cinque anni".

Dopo tutto questo tempo non comprendo il perché di questi allenamenti, sono diventati anche noiosi.

"Quante volte te l'ho detto?! Ci è stato detto di farli anni fa, sempre meglio tenersi pronti, non si sa mai cosa potrebbe accadere" la serietà di Namjoon mi lascia perplesso...ormai la guerra è finita da molto, perciò questa fissa per i nostri poteri e i vari compiti che svolgiamo non è di vitale importanza.

Mi alzo dal posto che avevo occupato prima e rivolgo il mio sguardo al di sotto del confine.

"È per loro?" domando poi "cosa?" Namjoon hyung mi guarda confuso aspettandosi un chiarimento.

"Intendo dire, è per paura dell'uomo che ci alleniamo? Ormai i mondi sono divisi, che cosa dovremo temere?" chiedo quasi sorridendo per l'assurdità della situazione.

Segue un momento di silenzio, il maggiore mi volta le spalle per tornare al gruppo non prima di aver detto un'ultima cosa.

"Come ho detto prima, è meglio essere preparati". Lo osservo in lontananza tornando poi a guardare giù.

"Non mi sembrano così male, li vedo a volte e appaiono innocui" "è tutta apparenza" grida di rimando Nam "pensi che non ti abbia visto guardarli? In questi giorni sei più interessato a loro, mi devo preoccupare?"

"Mi incuriosiscono hyung! chissà com'è la loro vita, senza questi stupidi allenamenti giornalieri, non vorresti saperlo anche tu?" "no" risponde rigido lui che continua

"E ora, per favore, segui gli altri ragazzi" "voglio restare qui" "Taehyung vai di là" "ho detto di no" sembrerò infantile ma sto colpendo il suo punto debole: mancargli di rispetto.

"E va bene, vuoi tanto vedere come vive quell'essere?! Allora vai" nemmeno il tempo di elaborare la situazione, che una forza calda mi colpisce al petto.

Ha usato i suoi poteri su di me.

La forza brutale applicata mi fa perdere l'equilibrio e per allontanarmi dalla furia del più grande, cerco di arretrare.

Non mi accorgo però del vuoto alle mie spalle e inconsciamente cado verso il basso.

Inizialmente sono solamente alcuni secondi di caduta, neanche mi sono reso conto di star precipitando nel vuoto.

Le urla del maggiore sono sempre meno udibili da quaggiù e chiudo gli occhi per riacquistare lucidità.

In breve tempo colpisco un primo ramo del bosco con la schiena, inarcandola e digrignando i denti; un altro ancora mi fa contorcere lo stomaco e sussulto dal dolore lancinante al fianco destro e alle ali ormai ferite dai colpi subiti.

L'ultimo ramo del grande albero mi colpisce nuovamente sulla schiena e rilascio un urlo di sofferenza, spero che questo strazio finisca presto.

Riesco a sentire il taglio bagnare la maglietta, il sangue scorre lungo la gamba e sulla schiena.

Con una capriola mi schianto all'interno di un fossato, colpendo la testa; almeno non sono caduto direttamente nel villaggio.

"Cazzo" cerco di sollevarmi facendo forza con le braccia, ma tremo per il troppo sforzo e mi ritrovo sdraiato sul terreno.

𝑨𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝑨𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒊

𝑨𝒏𝒈𝒐𝒍𝒐 𝑨𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒊

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝑾𝒊𝒏𝒈𝒔 || 𝑲𝒕𝒉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora