San Felice Circeo, 15 novembre 1941
Gisella e Rinaldo seppellirono il rispettivo marito e padre qualche giorno dopo il ritorno del ragazzo: l'attività della donna era impegnativa, ma Claudia e Maddalena si adoperarono il doppio per darle una mano, così da dare il tempo alla vedova di organizzare il funerale che desiderava; venne tutto il paese a salutarlo per l'ultima volta: Francesco Marini era un uomo molto stimato, sia come lavoratore che come persona.
Venne anche Giada, che era passata a trovarlo già da dopo il suo ritorno: l'avevano vista spesso con Enrico, qualcuno insinuava che tra i due vi fosse del tenero ma Rinaldo non ci credeva.
Forse preferiva non crederci, altrimenti sarebbe impazzito.
L'unica con cui riusciva a confidarsi era Elsa: la giovane Filomusi, con tutti i familiari lontani e l'attività - riadattata all'industria bellica come tante, a San Felice Circeo - era ben felice di non cucinare, ogni tanto, e di andare in giro per il paese a parlare con Marini, ricordando i bei vecchi tempi e constatando quanto erano cresciuti, in quei due anni.
Passeggiavano in riva al mare, camminando sulla spiaggia.
Intorno a loro il panorama cambiava: dopo l'estate di San Martino infatti, grossi nuvoloni neri minacciavano la pioggia imminente; il maestrale soffiava talmente forte da rendere quasi impossibile qualsiasi attività all'aperto; gli ultimi, coraggiosi turisti tornavano in patria, lasciando vuote la maggior parte delle case.
Gli abitanti di San Felice Circeo erano pochi, e certe sere di luna piena, quando il mare copriva la terra e si alzava una nebbia che avvolgeva il paese lasciando emergere soltanto vaghe luci e dandogli un'aria spettrale, si chiedevano chi glielo facesse fare a rimanere laggiù, a non andarsene perlomeno a Latina.
Ma sentivano che non sarebbero potuti vivere in nessun altro posto al mondo, e questa consapevolezza li spingeva a restare lì.
A qualche giorno dalla fine del congedo, Rinaldo fece ad Elsa una richiesta strana.
<< Mi devi fare un favore >> esordì, mentre erano seduti su un tronco in riva al mare.
<< Quale? >> domandò quest'ultima.
<< Dai un'occhiata a Giada ed Enrico, ma senza dirlo a nessuno >> disse il giovane, abbassando la voce come se qualcuno dovesse evitare di sentirli.
<< Giada è fidanzata con il chimico Giovanni Medina. Perché Enrico dovrebbe mettersi in mezzo? >> replicò la ragazza, anche se non le era sfuggito nessuno dei commenti legati ai due, qualche tempo prima che tornasse Rinaldo e anche dopo.
<< Enrico non guarda in faccia a nessuno, lo sai >> ribatté lui.
<< E a te cosa importa? >> insistette lei, sebbene sapesse benissimo il perché.
Marini esitò un attimo, prima di risponderle.
<< Niente. Non m'importa niente. Ma Enrico fa danni, troppi. Dovrebbe trovarsi qualcosa da fare >> dichiarò.
Cercò di non pensarci troppo, adesso che tornava al fronte.
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Storia d'amore e di guerra - Il conflitto
Ficción históricaSan Felice Circeo, 1941. Rinaldo Marini, rimasto orfano di padre, torna al paese e scopre che tra Giada ed Enrico c'è una forte intesa. Iris Cataldo, pentita per aver seguito Gianfranco Menotti a Roma, cerca di mettersi in contatto con Cesare Belmon...