Roma, 26 marzo 1943
La notizia dello sciopero degli operai dei cantieri navali era giunta fino ai cugini di Enrico rimasti a Roma.
Nessuno di loro si aspettava questa scelta, anche perché ognuno, nonostante la guerra, era preso dai suoi pensieri: Cesare nelle sue indagini di cronaca nera inquinate dal regime fascista, Luciana con le ricerche in Via Panisperna, Annalisa divisa tra la sua carriera di cantante, quella di ribelle nella radio segreta del suo produttore e di sorella accorata per l'adorato fratello Tiberio sul fronte orientale.
L'idea che la produzione fosse stata bloccata da quello che una volta era il più spensierato dei giovani Belmonte li fece rimanere seriamente a bocca aperta, poi pensarono che forse le uniche che ci sarebbero andate a rimettere sarebbero state le loro madri, che per tutta o per la maggior parte della loro vita avevano fatto le donne di casa, anche se non allo stesso livello di quelle dei pescatori o dei carpentieri di San Felice Circeo.
Fortunatamente l'uscita di "Amore tormentato", la nuova canzone di Annalisa, aveva spezzato non poco la tensione generata dalle notizie provenienti da casa e quelle riguardanti dal conflitto; anche se era prevalentemente ciò che succedeva nell'Europa dell'est ad impensierirli, nessun angolo di mondo pareva più essere un posto sicuro.
Quel pomeriggio di fine marzo Annalisa stava finendo di parlare al telefono col fratello Tiberio: a lui e ai suoi commilitoni era stato concesso di effettuare una chiamata ciascuno alle proprie famiglie; poco più tardi avrebbe avuto appuntamento con Orlando Neri per andare alla sede di Radio Libertà.
<< E così la Polonia è tornata il focolaio d'Europa, come all'inizio della guerra >> commentò il ragazzo, al di là della cornetta.
<< Solo che all'epoca l'Italia ne era fuori, e noi giocavamo sulla spiaggia >> sospirò malinconicamente la cantante.
<< Sembra passato un secolo da allora. E pensare che adesso ti sei anche fidanzata... >> la punzecchiò lui.
<< E dai! Orlando e io ci troviamo bene insieme. Soprattutto nella nostra attività "artistica"... >> si difese lei, sottolineando l'ultima parola: Tiberio sapeva benissimo che sua sorella e il bel produttore facevano proseliti antifascisti via etere; ovviamente ne andava fiero, ma temeva costantemente che venissero scoperti e arrestati.
<< Mi raccomando, cerca sempre di tenere un basso profilo >> l'ammonì perciò.
<< Sono una sanfeliciana, non dimentico le mie origini! >> giurò la ragazza.
Dopodiché si salutarono e Annalisa attaccò la cornetta.
Pochi minuti dopo sentì suonare il campanello: quando si trovò davanti Orlando sorrise.
<< Come mai quel sorriso? C'è qualche ammiratore di cui devo essere geloso? >> ironizzò quest'ultimo.
<< Che scemo che sei... Era mio fratello. Gli hanno dato il permesso di telefonare >> spiegò la ragazza, mentre prendeva il soprabito e la borsa per uscire.
Quello che videro appena uscirono di casa, non appena superato il portone, fu un diffuso brusio.
<< Si può sapere che diamine è successo? >> volle sapere il discografico, rivolto ad un gruppo di persone.
<< Un gran casino a Varsavia, signore! >> esclamò una donna.
<< L'Operazione Arsenal ha letteralmente sbaragliato i Tedeschi! >> aggiunse un uomo.
Annalisa ed Orlando si guardarono: quel pomeriggio avrebbero avuto un argomento saliente per la loro trasmissione.
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Storia d'amore e di guerra - Il conflitto
Ficción históricaSan Felice Circeo, 1941. Rinaldo Marini, rimasto orfano di padre, torna al paese e scopre che tra Giada ed Enrico c'è una forte intesa. Iris Cataldo, pentita per aver seguito Gianfranco Menotti a Roma, cerca di mettersi in contatto con Cesare Belmon...