22-11-21 giorno libero
Mi sono appena svegliata e oggi è il nostro giorno libero pertanto la prendo con calma e mi riposo un altro po'. Passata una mezz'ora mi alzo e mi vado a dare una ripulita facendo una doccia. Ho deciso di indossare qualcosa di comodo siccome siamo in casa e non dobbiamo fare niente di impegnativo; felpa grigio scuro e per non sembrare totalmente una sfrattata di casa un leggings a zampa, che adoro, tie-dye di colore bianco e nero con sfumature del grigio e non mi trucco, per quanto riguarda i capelli invece, li pettino e li lascio sciolti. Sono tutti a fare colazione e quando esco do un buongiorno generale e alcuni ricambiano, mi siedo e mangio dei biscotti e del succo ace come mio solito. "Vuoi un po' di latte?" mi chiede Nicol, al che assumo una faccia disgustata, " No, grazie" le dico e continuo la mia colazione. Appena finito torno in camera, prendo il mio computer per cercare qualche film,poi esco nel piccolo giardino per prendere un po' d'aria e vado a sedermi, "buongiorno" sento dire da una voce, Luigi . "Ehi" rispondo alzando gli occhi dallo schermo, " cosa fai?" mi chiede avvicinandosi, " scelgo un film Horror da vedere " gli rispondo aprendo Netflix, vedo che è ancora lì in piedi e gli faccio spazio e un cenno di venirsi a sedere e lui accetta, "che film vuoi vedere?" gli chiedo "non so...Annabelle ?" risponde lui, "primo?" chiedo mentre cerco il film, "se va bene per te, si" mentre stavo cercando il giusto film escono anche gli altri, "che state facendo?" chiede Albe, "stiamo cercando un film" risponde luigi per me, "perché non ci avete chiamato?" chiede carola, "ho visto che eravate tutti impegnati e poi non credevo voleste vedere un film horror" rispondo semplicemente e la guardo, lei guarda Luigi, "we non farti film che non esistono" gli dico e sento qualcuno ridacchiare,voglio mettere subito le cose in chiaro, "tranquilla" dice semplicemente. "Adesso che siamo qui...vuoi dirci qualcosa di te?" mi chiede Rea, " sì... sei qui da tanto e non sappiamo molto" continua Albe ed io spengo il computer e mi posiziono meglio, "beh ho 19 anni, vengo da Napoli-" "sorm" vengo interrotta da Luca e gli do una spinta scherzosa siccome è seduto di fianco a me mentre gli altri un po' dappertutto, "dicevo...vengo da Napoli faccio danza moderna e rageatton e anche classico, per un anno ho fatto latino-americano e ho imparato a strimpellare un po' la chitarra da autodidatta, il mio colore preferito è il rosso,amo gli animali e mi piace recitare" "ingegnere spaziale no?" chiede Tommaso, " si anche quello" dico ironicamente, "la famiglia?" chiede Serena, "mhh...beh siamo 4 io vivo con mia mamma e mio mio fratello più grande, di 24 anni, mio padre beh...lui è andato via -dicendo questo i miei iniziano ad avvertire qualche lacrima ma mi obbligo a cacciarla dentro e continuo- in più ho sempre voluto un cane, sono allergica alla polvere, a scuola andavo molto bene anche se venivo bullizzata e niente...adesso vado voglio concentrarmi sul pezzo per la puntata, ma ehi non mi piacciono le bad vibes perciò finché sarò qui vi romperò le palle" dico cercando di sdrammatizzare, mi dileguo e torno in camera. Non so neanche perché gli ho detto quelle cose, alla fine siamo come conosciuti.
Lei, non poteva sapere che ci fosse qualcuno che avesse ascoltato ogni parola, credeva si fossero distratti come ogni volta che lei raccontava la sua noiosa vita, invece qualcuno la stava ascoltando e anche attentamente ma lei non aveva notato e non l'aveva notato neanche quando lui aveva capito che stesse fingendo.
Appena varco la soglia della mia stanza inizio a piangere con la viso sul cuscino per attutire i suoni, rimango così per un quarto d'ora fin quando qualcuno bussa, "Ehi...posso?" Chiede una voce che non riesco a capire di chi sia, "no" rispondo ,ma quella persona entra comunque e si siede accanto a me sul letto, mettendomi una mano sulla schiena,riconosco il suo tocco, Alex, "come ti senti ?" Chiede con tono basso, "sto bene" rispondo "ora te ne vai?" Continuo sperando in una risposta positiva, "me ne andrei se fosse la verità" dice e nasce un sorriso sul mio viso che lui non può vedere, al che mi giro e mi siedo accanto a lui, "ti va di parlare ?" Io annuisco e lui mi lascia del tempo per pensare a come iniziare."Quando mi avete chiesto qualcosa di me, non potevo dire tutto... insomma siamo come sconosciuti che convivono comunque... venivo bullizzata per il mio aspetto, oppure perché ero una frana in matematica e ciò è continuato fino alle medie e per un po' anche alle superiori, quando era una delle più brave finché non ho creato una specie di bolla intorno a me e dopo un po' di amicizia o di legame non facevo entrare nessuno..." già inizio a sentire delle lacrime uscire "non continuare se non vuoi" mi dice e mi prende la mano che però dopo qualche secondo lascia, è bello il rapporto che abbiamo creato in così poco. "Tranquillo, voglio continuare" dico e lui annuisce "poi con il divorzio dei miei genitori la situazione si è complicata ancora di più la situazione in famiglia che non è mai stata delle migliori e la scuola era il mio sfogo siccome non uscivo quasi mai perché davvero avevo una sfiga in amicizia inoltre non avevo un gruppo, non parliamo proprio di amore perché non ho mai avuto relazioni e questo mi ha spinto a pensare fossi troppo bassa o brutta rispetto alle altre e cose varie e ciò non ha aiutato la mia autostima, infatti credo sempre di essere al di sotto di qualcuna, anche qui lo penso ogni giorno guardando le altre ragazze... comunque un'amica c'è l'ho, anzi migliore amica, fortunatamente lei c'è sempre stata e mi fido molto di lei, la conosco da quando sono piccola, se mi abbandonasse come hanno fatto gli altri credo che davvero rimarrei male infine e ho scoperto nuove passioni che mi hanno aiutato. Poi quando dopo un po' ho preso la decisione di provare ad entrare qui e non avrei mai creduto di stare seduta qui un giorno e credo fermamente di non arrivare al serale. Praticamente la mia vita è stata solo alti e bassi" concludo sospirando. "perché dici così?" chiede Alex " beh perché me la sono cavata ad entrare con il banco sennò con una sfida non sarei mai entrata e non credo di avere la bravura vostra... infondo sono più piccola, non ho mai preso lezioni di canto e non ho neanche un inedito se poi volete parlare di suonare sono quasi negata...senza parlare della mia autostima che è pari a zero e non aiuta qui dentro se mi dessero una sfida " dico e lui rimane in silenzio non guardandomi, alla fine hanno tutti la stessa reazione quando dico queste cose. Mi giro e per la prima volta oggi l'osservo mentre guarda un punto indefinito, mi volto e le mie copiose lacrime continuano ad uscire, non solo ho detto molto su di me ai ragazzi ho raccontato molto altro ad Alex che probabilmente non se ne farà niente di queste cose che gli ho detto. Dopo due minuti di silenzio si volta e mi abbraccia tirandomi contro il suo petto rimango un'attimo immobile poi però lo stringo a me e ricambio l'abbraccio. Continuando a piangere. Credo che neanche lui si aspettasse di compiere quel gesto posso dire che mi ha fatto molto piacere. "Grazie Lele" dico guardandolo mentre lo tengo stretto a me, lui fa un piccolo sorriso, stavamo scherzando quando ci siamo dati quei soprannomi ma adesso credo che lo chiamerò così. Non mi aspettavo di dirgli tutte queste cose, mi sono sfogata. Dopo qualche minuti si sposta, io lo ringrazio e lui mi guarda soltanto e poi se ne va, mi sembra già tanto che abbia deciso di venire e addirittura abbracciarmi, da quanto ho sempre visto nei daily e da quanto ho visto di persona, prima di fare qualcosa ci pensa 20 volte alcune volte però è impulsivo. Mi addormento pensando a questa giornata.
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𝘛𝘳𝘢 𝘚𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪 // 𝘈𝘭𝘦𝘹
FanfictionNoemi Volpe, sembra sicura di sé senza paure di quel che fa e dice ma quando non riesce ad affrontare le batoste della vita per la sua scarsa autostima e per la paura di non farcela, si butta giù. Prende tutto troppo con il cuore e alla fine viene...