capitolo tredici

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26-11-21

Da ieri, io e Luca, stiamo insieme per completare il mio pezzo, sono molto grata che stia sprecando il suo tempo con me, insomma potrebbe fare altre cose o rilassarsi. Comunque, siamo sul divano mentre con le cuffiette continuiamo ad ascoltare ciò che abbiamo prodotto per poi andare avanti, ho scritto quello che mi sentivo e dopo ho sistemato il linguaggio, sono molto contenta di quello che sta uscendo e non vedo l'ora di finire. "Ancora lì state?" ci chiede Luigi, io e Luca alziamo lo sguardo spaventati e sussultiamo, "si...beh stiamo da ieri e non so con quale pazienza", "c faciss senz e me ?" mi dice Luca ed io rido mentre Luigi non capisce niente del napoletano e si limita a ridere con noi, "ha detto cosa faresti senza di me" dico a luigi che annuisce, " ok...comunque è pronto" continua lui. A tavola mi siedo nel posto libero, accanto ad Alex, che appena mi vede alzo il viso e fa un mezzo sorriso, non lo vedo da ieri, "buongiorno " lui ricambia, "buon appetito" dice Rea portando la pentola di pasta al ragù, "prendo i piatti" dico a Rea e si siede sorridendomi, mi reco in cucina e prendo i piatti, "ecco a voi" dico sedendomi, "Dai Noemi servici pure no?" mi chiede Mattia con il suo accento barese, "cer-" sto per risponder quando mi volto verso Alex e vedo il suo sguardo disapprovato,  "alzati e serviti tu " dico  in modo molto cinico,dopo questo vedo la sua espressione soddisfatta, Mattia è rimasto un po' male e stava solo scherzando, " stava solo scherzando" dico tra me e me ma lui mi sente, "si ma non è una bella cosa da dire e tu non avresti rifiutato, a volte devi essere un po' più egoista" dice guardandomi e alzando un sopracciglio, io mi limito ad annuire, ha ragione. Dopo mangiato rimango in salotto, sul divano per poter riposare un po'. Sento dei passi che si avvicinano e il divano che si abbassa sotto il peso della persona, "ehi Noe" mi dice lui, sussulto e poi apro gli occhi alzandomi di scatto, lui rimane impassibile, "eh? dimmi" chiedo passandomi una mano sul viso, "dobbiamo pulire..." "oh si, andiamo" dico e mi alzo. "Da dove dobbiamo iniziare?", " non ti ricordi ?" dice sorridendo per il mio vuoto di memoria, io abbasso il volto e e sospira, "dobbiamo pulire la cucina" mi dice, io annuisco e comincio pulendo il piano e togliendo il formaggio, sale e gli altri ingredienti. "Abbiamo finito?" chiedo guardando la cucina dopo un'ora di lavoro, "beh se non  vuoi passarci anche il disinfettare va bene" dice andando a posare le ultime cose che abbiamo usato per pulire, "posso andare a dormire ora?" chiedo ironica "assolutamente no" dice con un'espressione seria ed io rimango immobile finché mi guarda, e lì capisco stesse scherzando, infine mi fa cenno di andare e sorrido allontanandomi per andare come mio solito sul divano. Dopo poco che sto per crollare sento una coperta che viene adagiata sul mio corpo e sorrido pensando che solo lui è sveglio.  E' la tipica persona che se non la guardi non capisci mai se sia seria o no...


N.A

EHILA', ho fatto un capitolo un po' più corto del solito perché voglio far stringere il rapporto dei due, ma state tranquilli entrerà in casa una ragazza che complicherà le cose. (Non è cosi banale tranquilli). ;)

𝘛𝘳𝘢 𝘚𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪 // 𝘈𝘭𝘦𝘹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora