27-11-21
E' molto tardi e sono in sala relax e sto provando il mio pezzo o almeno ciò che ho prodotto con l aiuto di Luca, dovrei sistemare un po' la base e alcune strofe, tralasciando che l'ultima strofa non mi viene proprio, romperò di nuovo le palle a Luca o a qualcuno che ne capisce qualcosa. Mentre sto provando il pezzo sento dei passi e quando mi volto vedo Lele che mi saluta con un cenno, fermo la base, "ehilà Alessandro...mi spii?" dico posando il microfono sull'asta, "ciao noemi e no, non ti spio ma è pronto e siccome non tornavi Maria mi ha chiesto di venirti a chiamare" mi regge il gioco lui mentre si siede sullo sgabello, "nuovo inedito?" mi chiede indicando il computer con la base, "inedito è un eufemismo...Luca mi sta aiutando ma non può sprecare tutto il suo tempo libero con me", dico e lui annuisce, "vuoi una mano?" dice con fare ovvio sorridendo di sghembo, "oh no-non volevo intendere quest-" mi interrompe lui, " ho capito" dice mettendo una mano avanti, alzandosi e venendo vero il computer, "vediamo" dice sussurrando tra se e se, mentre controlla non so cosa prende parola, "questo pezzo...l'hai scritto tu?" mi chiede prendendo i fogli, guardandomi sottecchi, " beh si...dopo aver trovato il concetto ho sistemato un po' il linguaggio" dico e lui sorride, "ti piace?" chiedo speranzosa, "sì...molto, ma qual è il problema che ti tiene qui alle otto di sera?", " beh non riesco a trovare l'ultima strofa, nessuna mi convince e trovo che la base sia molto...non so" dico gesticolando, annuisce e smanetta sulla tastiera e vedo che cambia un po' di cose, "voglio farti vedere...siediti" mi dice e si siede pure lui, "allora il tuo problema è la base perché sai scrivere a parer mio quindi ti faccio vedere un po' di cose" mi spiega lui, " va bene...anche perché non vorrei disturbarvi sempre passando per quella che non fa nulla", "ti stai impegnando e si vede e poi non avendo preso mai lezioni di canto non potresti saper fare una base a me no che tu non abbiamo imparato da sola...calcolando che non hai un'inedito beh-" lo interrompo, "sisi ho capito ma qualcosa so fare?" chiedo retorica ma lui risponde comunque " beh si sai apparecchiare" mi dice alludendo alla piccola discussione avuta con Mattia il giorno prima, "non avevi detto che era cosa seria?" dico io e lui non risponde e si limita a sorridere leggermente scuotendo la testa, "ritornando a noi..." inizia a farmi una breve "lezione" su come posso creare e sistemare una base e mi aiuta a farla proprio come volevo.
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Siamo appena usciti dalla sala relax e abbiamo finito la base, "grazie davvero Lele " dico sinceramente sistemandomi il giubbotto, "tranquilla Noe è stato divertente vedere come non capivi niente" mi dice scherzando, "ehi non è una cosa che si impara in due ore" dico spingendolo leggermente anche se non si smuove di una virgola, " si invece se da due ore stiamo sulla stessa cosa" dice guardandomi con sguardo canzonatorio ed io sospiro sconfitta, abbassando lo sguardo, "sei bocciata come alunna"mi dice avvicinandosi con fare superiore, "e tu come maestro" mi avvicino anche io "touché" dice e si allontana . Continuiamo il tragitto in silenzio, non imbarazzante quasi confortevole e quando entriamo gli occhi di tutti si posano su di noi. "Ma quando siete usciti voi due?" domanda Albe, "eri troppo impegnata a baciare serena per capirlo" lo canzona Lele, "dai Lele non fare il cattivo" Dico io posando il giubbotto sull'attaccapanni, ovviamente scherzavo chiamandolo in quel modo, so che è una cosa che facciamo solo per scherzare, ma qualcuno non ha ben capito, "ah beh non sono solo io che ero impegnato il qualcosa...vero Lele?" dice Albe ammiccante con una voce che dovrebbe essere sensuale , suscitando una risata da parte di Luca e Carola, "Albe stavo solo scherzando ci chiamiamo così per prenderci in giro" dico prendendo dell'acqua, "vero Lele?" dico urlando per farmi sentire da lui che è andato nella sua stanza, "certo che si... Noe" dice entrando in cucina e mettendo un braccio attorno alle mie spalle con tutti i presenti che iniziano a fare delle urla tipo di acclamazione, "potevi risparmiartelo" dico togliendo il braccio dalle mie spalle ancora in piedi in cucina, "sennò che sfizio c'era?" dice lui sorridendo e regalandomi oltre alle sue adorate fossette, che si vedono quando sorride, uno sguardo ipnotico e di certo non mi aiutano i suoi occhi marrone scuro, che mi provocano le famose farfalle nello stomaco e stacco il contatto visivo. Dopo questo ritorno in camera con il mio piatto e resto sveglia fino a tardi solo per finire il pezzo.
N.A.
Rieccomi, questo capitolo è solo di transizione...il bello deve ancora arrivare, ho solo bisogno di avere un rapporto stretto tra i due che piano si sta formando.

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𝘛𝘳𝘢 𝘚𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪 // 𝘈𝘭𝘦𝘹
FanfictionNoemi Volpe, sembra sicura di sé senza paure di quel che fa e dice ma quando non riesce ad affrontare le batoste della vita per la sua scarsa autostima e per la paura di non farcela, si butta giù. Prende tutto troppo con il cuore e alla fine viene...