capitolo trentuno

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Giorni dopo...

Arriva il natale anche per noi e la redazione ci ha portato un albero con tutte le decorazioni, l'abbiamo fatto tutti insieme  e anche con le nostre divergenze posso affermare che potremmo definirci una piccola  famiglia.  C'è anche il momento dei regali... da Sissi ho ricevuto una coperta con una stampa di Thomas-Brodie Sangster  mio idolo indiscusso e tutti hanno iniziato a ridere, mi sembrava ieri  gliene avevo parlato quando in realtà è stato più di un mese fa, da Rea invece un libro la corte di rose e di spine, loro si che mi conoscono.

***

Come ultimo va Alex che consegna i suoi ultimi due regali ai miei compagni, capisco che abbiamo degli alti e bassi ma davvero non farmi un regalo? ora ho dei ripensamenti su di lui, sono una persona selettiva purtroppo . Quando sto per andarmene, ovviamente con l'amaro in bocca  mi blocca per un braccio, "non penserai che non ti abbia fatto un regalo?" dice con un lato delle labbra tirate ma comunque in tono accusatorio, tipico di Alex, "no... assolutamente" mi guarda  e sappiamo entrambi che sto mentendo, "vieni" mi porta all'albero sempre con la mano intorno al mio polso e mi da il pacchetto, uno stupido sorriso si fa spazio sul mio viso al nostro contatto non solo fisico ma anche emotivo lo guardo in viso e sembra abbastanza nervoso, apro la bustina colorata di rosso e trovo una collana in filo d'argento con un ciondolo con un simbolo che non riconosco, sorrido ancora una volta al pensiero che ci siamo fatti lo stesso regalo ma non riesco  a riconoscere il simbolo  vedendo il mio sguardo interrogatorio interviene "è un simbolo che rappresenta il coraggio scritto a caratteri giapponesi e...beh in questi mesi qui ho capito alcune delle tue debolezze che ostini a voler nascondere e spero che quando lo guarderai troverai la forza per credere di più in te, non è una cosa facile come tutti dicono, devi andare contro tutti e anche contro il loro pensiero, io ho impiegato tanto tempo ed ancora non sono riuscito, solo questo..."  finisce guardandomi negli occhi "è un bellissimo pensiero...grazie" dico alzando finalmente lo sguardo ed incontro i suoi occhi, prendo del coraggio e decido di abbracciarlo all'inizio rimane rigido, poi si sblocca e ricambia la stretta, "questa dolcezza da dove esce?" mi dice, "mi dispiace per te ma ne ho altra" dico e gli faccio vedere il suo pacchetto, "pensavi che non ti avrei fatto un regalo?!" ripeto le sue stesse parole e sorride, apre la bustina colorata anch'essa di rosso e rimane stupito quando nota lo stesso regalo ovvero una collanina con un'incisione  tacet, "bè posso dire di essere telepatico con qualcuno" dice mentre sposta la collana sulle mani per osservarla meglio. Con Cosmery lo sei avrei voluto rispondere ma mi limito a fare un finto sorriso e gli spiego, " tacet significa silenzio negli spartiti " gli dico, " quando ti esprimi a parole non sempre ti capiscono, altre volte invece non parli proprio e ti limiti ad osservare, altre ci urli contro e quando suoni e canti invece sei più te stesso, è una tua caratteristica il silenzio senza quella non saresti tu, e non saresti così vero  perché è quando canti che dici davvero le cose come stanno, potresti mentirmi ed io non me ne renderei conto ma se cantassi lo capirei, in poche parole...sei impossibile." "Dai vieni qui" mi dice e subito dopo mi abbraccia e rimaniamo lì per un tempo indefinito e vorrei non finisse mai. 

Non fa mai nulla che ci aspettiamo, è imprevedibile e questa volta ho avuto dei ripensamenti in positivo.


𝘛𝘳𝘢 𝘚𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪 // 𝘈𝘭𝘦𝘹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora