Il pomeriggio era passato in fretta e i due ragazzi avevano fatto molto shopping in giro per molti negozi. Generalmente a Jungwon non piaceva fare shopping ma la compagnia di Heeseung lo aveva fatto stare bene e sentire a suo agio, sicuramente lo avrebbe fatto di nuovo se ce ne fosse stata l'occasione, in futuro. D'altro canto, Heeseung odiava i luoghi affollati ma quella giornata al centro commerciale in compagnia del più piccolino non gli aveva fatto pensare quel senso di claustrofobia che provava nello stare in mezzo ad un ammasso di persone, soprattutto in un luogo chiuso.
"Vestito così sarai stupendo e farai scintille in quel locale con Jay." gli disse, sulla via del ritorno, Heeseung.
"Smettila di dirlo come se vestito come sono di solito facessi schifo." Jungwon mise il broncio e Heeseung si intenerì, avvicinandosi a lui è tirandogli una leggera gomitata, facendolo ridacchiare.
"Guarda che sei bello, Jungwon. In qualsiasi veste tu abbia, sei bello. Dovresti essere più sicuro di te e non dovresti nasconderti con la scusa del 'questi vestiti sono più comodi' perché come hai notato, anche gli altri lo sono ma appari nettamente diverso." disse con sincerità.
"Non mi piace attirare gli sguardi su di me." ribatté, incrociando le braccia e guardandolo.
"Li attiri anche in questo modo. Hai una personalità molto appariscente ed è difficile non notarti." disse, poi guardò l'orologio che aveva al polso. "Senti, sono le sette e mezzo. Ti va di mangiare qualcosa? Poi ti accompagno a casa." disse.
Jungwon scrollò le spalle e annuì. La compagnia di Heeseung gli piaceva, la sua presenza lo faceva sentire tranquillo e poteva essere sé stesso. Era una sensazione strana, quella che stava provando in quel momento, ma non ci diede troppo peso. La persona che gli piaceva, era Jay e se lo ripeteva continuamente nelle ultime ore senza saperne il motivo.
In realtà se lo stava ripetendo probabilmente per ricordarselo e mettersi in testa che Heeseung e Jay non erano la stessa persona e che a Jungwon Heeseung non piaceva.
Andarono in un ristorante giapponese non troppo lontano di lì. Jungwon amava il giapponese, fosse stato per lui avrebbe mangiato solo quello.
"Prendi questa uscita come una prova per quando uscirai con Jay." disse una volta seduto di fronte a lui al tavolo mentre osservavano il menù.
"Sarebbe comunque diverso. Con te so di cosa parlare e mi sento tranquillo perché siamo amici, ma con Jay sarei tutto un balbettare e starei in ansia per ciò che potrebbe fare dopo." spiegò, rilassandosi contro la sedia e guardando il proprio amico.
"Conosco Jay da molto tempo e onestamente di solito se vuole qualcosa, se la prende. Ma con tutto il cuore, spero che con te sia diverso. Certo, vorrebbe portarti a letto perché ti trova molto carino ma se tu non vuoi, non credo che ti forzerà." gli rispose. E forse avrebbe dovuto tenere a freno la lingua perché Jungwon lo aveva guardato con gli occhi sgranati.
"Vuole portarmi ..eh? Ti ha detto questo?"
Heeseung annuì lentamente e Jungwon comprese in quel momento che, come aveva sospettato, Jay non avrebbe voluto nulla da lui se non il proprio corpo. E certo, il fatto che Jungwon fosse vergine lo allettava ancora di più, ma alla fine non gli importava, gli piaceva tanto Jay e non sarebbe cambiato nulla.
Sospirò sconfortato, sotto lo sguardo di Heeseung che lo studiava attentamente, quasi dispiaciuto a causa del circolo vizioso in cui si stava andando a imbattere.
La cena andò avanti così, in silenzio, finché non si trovarono di nuovo sulla via del ritorno. Erano quasi le dieci.
"Jungwon, non volevo turbarti."
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Mission {Heewon}
FanfictionDal capitolo 1: [...]"Se ti sta sulle scatole, non significa che deve stare sulle scatole pure a me. Mi piace Jay, non Heeseung." [...] "E allora chiedigli di uscire, porca miseria!" [...] "E va bene. Vado a chiedergli di andare a prendere un caffè...