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La mattina seguente, Jake fu il primo a svegliarsi e la prima sensazione che sentì fu il freddo del marmo contro la propria faccia. Non seppe dirsi come fosse caduto dal divano ma quando vide i tre ragazzi, ammassati l'uno sull'altro, sbuffò una risata, divertito.

Heeseung era steso a pancia su, Jungwon sopra di lui con la faccia affondata tra il suo collo e il cuscino, Sunghoon sopra Jungwon con la testa sulla sua schiena. Era divertente vederli così.

Si alzò cercando di non fare il minimo rumore e si affrettò a salire al piano di sopra per mettere in carica il cellulare che era morto da almeno un paio di ore e per andare in bagno. La sera prima aveva fatto la doccia quindi non era necessario farne un'altra ma doveva darsi una sistemata.

Scese in cucina circa dieci minuti dopo e mise sul fornello la moka per il caffè e la teiera per il thè, dato che sapeva che Jungwon odiava il caffè, era probabilmente una delle cose che più non sopportava.

"Buongiorno Jakey." sentì la voce calda di Sunghoon arrivare dalla porta e si girò verso di lui. Aveva già visto altre volte Sunghoon appena sveglio, però ogni volta era sempre un colpo al cuore perché quel ragazzo era sempre meraviglioso. Jake aveva sempre pensato che Sunghoon fosse probabilmente il ragazzo più bello che potesse esistere nel mondo. E nel sentire la sua voce in quel momento, il suo stomaco fece una capriola.

"Già all'opera, vedo." continuò accennando un sorriso e poi avvicinandosi a lui, si sporse verso il suo viso, guardandolo dritto negli occhi mentre il proprio amico lo fissava, trattenendo il respiro con la paura che potesse fare qualcosa. Sunghoon rise, facendo un passo indietro e addendando il biscotto al cioccolato che aveva appena afferrato dal recipiente di vetro appena dietro di lui.

Jake lasciò tutta l'aria che stava trattenendo in un sospiro profondo, poi prese le tazze dalla mensola e ci mise lo zucchero, in una aggiunse anche una fettina di limone.

"Sei teso, qualcosa non va?" chiese Sunghoon, sedendosi sulla sedia e guardandolo con curiosità.

Jake lo guardò, alzando un sopracciglio. Beh, certo! Che domande sono, ovviamente qualcosa non va. Tu sei qualcosa che non va, noi siamo qualcosa che non va, non fare finta di nulla, Park Sunghoon. avrebbe voluto dirgli.

"È tutto ok." rispose invece, prendendo il caffè appena pronto e versandolo nelle tazze, fumante e scuro. Lo stesso fece con l'acqua calda per il thè, in cui successivamente immerse la bustina per l'infuso. "Aiutami, dai." aggiunse prendendo il barattolo di biscotti sotto braccio e due tazze, lo stesso fece Sunghoon e tornarono in sala, posandole sulla tovaglia che avevano lasciato lì la sera precedente.

La sala era semi-buia, quindi Sunghoon aprì le persiane per far entrare un po' di luce. Jake guardò l'orologio: erano le otto e mezza del 10 agosto. Girò lo sguardo verso Sunghoon che si era appena messo a sedere.

"Stanotte ci sono le stelle cadenti, avevamo deciso di andare in spiaggia stasera, giusto?" chiese Jake e il ragazzo più alto annuì.

Ci fu silenzio. Jungwon e Heeseung poco più in là che dormivano ancora abbracciati e beati, Sunghoon e Jake che di tanto in tanto si lanciavano strani sguardi.

"In realtà un problema c'è." ammise Jake.

Sunghoon alzò un sopracciglio, curioso ma al contempo perplesso e preoccupato.

"Quale problema?" chiese.

Jake sospirò profondamente e si sporse contro di lui, baciandolo senza capire realmente cosa stava facendo. Fu istinto, quello di unire le labbra di Sunghoon con le proprie dopo tanto tempo che non succedeva. Era una sensazione strana, ogni volta, perché Sunghoon era suo amico e non sarebbero mai potuti essere nulla di più. Ci avevano provato e avevano fallito.

Mission {Heewon}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora