C A P . 1 8

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Nelle settimane successive, tra Heeseung e Jungwon erano capitati di nuovo momenti del genere e questa cosa stava rafforzando sempre di più il loro rapporto, stavano diventando sempre di più un qualcosa di unico ed erano in perfetta sincronia ed armonia.

Oltre a ritagliare dei momenti per loro due, avevano anche organizzato il viaggio a Jeju assieme a Jake e Sunghoon. Avevano chiesto anche a Jay se avesse voluto unirsi dato che a Jungwon ormai non importava più ma Jay si sarebbe sentito a disagio, quindi rifiutò ma fu grato che i ragazzi non ce l'avessero con lui per ciò che era successo.

Jungwon in primis non ce l'aveva con lui. Perdonava tutti ma certe cose non si potevano dimenticare e a volte continuava a pensarci e piangeva, piangeva tanto. Spesso si chiedeva il motivo per cui una cosa del genere fosse accaduta proprio a lui. Fortunatamente Heeseung era con lui, a stringerlo tra le braccia in momenti del genere e Jungwon sapeva che con lui non sarebbe mai rimasto solo, ne era grato.

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Da poco erano approdati sull'isola di Jeju e il porto era stracolmo di persone. Heeseung stava parlando con sua nonna al telefono per farsi dare le ultime dritte riguardo alla casa mentre Sunghoon, Jake e Jungwon si guardavano attorno con meraviglia. Già il porto di Jeju era un posto fantastico.

"Una settimana in questo paradiso!" aveva detto Jake inspirando profondamente l'odore della salsedine che inebriava i loro nasi, mossa dal lieve vento che caratterizzava il clima tipico dell'isola.

"La nonna ha detto che possiamo fare qualsiasi cosa, basta che non le distruggiamo casa." disse Heeseung mettendo il cellulare in tasca, raggiungendo i ragazzi da cui si era allontanato preso dalla conversazione con sua nonna. Fortunatamente non avrebbero dovuto fare troppa strada perché l'isola non era troppo grande e la casa della nonna non era troppo lontana dal porto, quindi si misero in cammino verso la loro meta.

Heeseung, poco più avanti che con una mano trainava la propria valigia e con l'altra teneva quella di Jungwon che al suo fianco camminava senza guardare avanti, troppo preso ad ammirare la meraviglia che aveva intorno.

Sunghoon e Jake, dietro di loro che di tanto in tanto si fermavano per fare delle foto, facendo attenzione a non perdere di vista i due ragazzi di fronte a loro.

Giunsero nel giro di dieci minuti di fronte a un grande cancello di ferro che il più grande aprì con un codice che aveva digitato sull'apposito congegno che era proprio lì di fianco e, lentamente, il cancello aveva iniziato ad aprirsi dando spazio alla vista di una stradina fatta di ciottoli, lunga, che portava in primis ad un piccolo parcheggio e, poco più avanti, ad una scalinata fatta di piastrelle di terracotta, che i ragazzi salirono.

"Ci avevi detto che tua nonna avesse la casa grande ma, non avevi detto che avesse tutto ciò! E vive da sola?" chiese meravigliato, Jake mentre si guardava attorno, ancora una volta, ma lo sguardo si posò prevalentemente sulla piscina che si trovava proprio di fronte alla casa. Era contornata sempre da quel pavimento in piastrelle, come la scalinata e ad un tratto di fermava per dare spazio ad un'ampia distesa di prato.

"Dai, entriamo, così vi faccio posare le vostre cose e mangiamo qualcosa. Sono quasi le due e non so voi, ma io sto morendo di fame." disse Heeseung, salendo altri tre scalini e trovandosi proprio di fronte alla porta d'ingresso.

La casa dentro era spaziosa, ordinata e ben tenuta. Il pavimento era in marmo nero, di tanto in tanto chiazzato di bianco e i muri erano bianchissimi. Nel centro di quella stanza, un tavolo, poi ai lati delle credenze e al fianco della porta, una libreria. La prima cosa che Heeseung fece fu aprire le finestre per illuminare meglio la casa. Soggiorno e sala da pranzo erano una grandissima stanza unica, separate solo da un arco e infondo al soggiorno, una scala che portava al piano di sopra.

"Guardate! Heeseung da piccolo!" aveva esclamato Sunghoon indicando una foto poggiata sul caminetto. Jungwon e Jake si affrettarono a raggiungerlo e si intenerirono nel vederlo così piccolo e dolce. La foto ritraeva Heeseung al mare, in acqua che galleggiava in una ciambella gonfiabile gialla.

"Vi prego, avevo solo tre anni." disse ridacchiando Heeseung, scuotendo la testa per poi aprire la porta della cucina che si trovava infondo alla sala da pranzo. "Ah, dietro questa porta c'è il bagno, attenti al buio perché a destra iniziano i gradini per scendere nel seminterrato." disse indicando una porta di vetro che Jake aprì, era una stanzetta piccolissima con una porta di legno di fronte a quest'ultima e appunto, dei gradini che scendevano verso il basso.

Nel frattempo che a turno andavano in bagno per i propri bisogni primari dopo il lungo viaggio, Heeseung si era messo a sistemare il cibo in cucina, posandolo sul tavolino. Jungwon lo aveva raggiunto, abbracciandolo dal lato e posando la testa sul suo braccio. Heeseung, a sua volta, gli lasciò un bacio sulla fronte.

"Heeseung al piano di sotto cosa tenete?" chiese Jake con curiosità indicando con un dito dietro di sé, riferendosi alle scale che portavano giù, nell'altra stanza.

"Strumenti di tortura medievali e pratiche per il sadomaso." rispose in modo naturale e serio mentre continuava a sistemare tutto il cibo sul tavolo per dividerlo tra frigorifero e dispensa.

Alzò lo sguardo e vide Jake che lo fissava sconcertato e impaurito. Anche Jungwon al suo fianco lo guardò, però confuso. Heeseung scoppiò a ridere, scuotendo la testa.

"Ragazzi sto scherzando, c'è un tavolo da biliardo."

Il piano di sopra della casa era più "pieno" rispetto al piano inferiore, c'erano molte più stanze di cui quattro matrimoniali e una singola, poi due bagni e un piccolo salottino.

"Se volete, quella è la stanza di mia madre. Lei non abita qui in Corea, quindi è quella meno usata." disse a Jake e Sunghoon, indicando una porta che dava a una stanza matrimoniale, la prima vicina alle scale. C'era una grande finestra e un armadio vuoto. "Potete usare l'armadio per posare i vostri vestiti." disse indicandolo.

Poi, lui e Jungwon uscirono lasciando i due amici alla loro sistemazione.

"Jake io ti avverto che al primo calcio, ti volo dalla finestra."

La voce di Sunghoon fu l'ultima cosa che sentirono prima di chiudersi dentro la stanza che apparteneva a Heeseung. Era leggermente più piccola, c'era un letto matrimoniale nel centro e un armadio a due ante proprio di fronte. Poi una porta finestra che portava sul balcone. Il balcone contornava tre pareti della casa, lasciando libera quella sul retro, su cui si affacciava la finestra di Sunghoon e Jake.

Heeseung si buttò sul letto, allargando le braccia per invitare il più piccolo a stendersi con lui.

"Ma loro bisticciano spesso?" chiese mentre, nel silenzio, sentiva i due che ancora bisticciavano su chissà che cosa.

Jungwon, adesso con la testa sul suo petto, fece spallucce mentre con la mano aveva preso ad accarezzare il suo addome da sotto la maglietta.

"Il 90% delle volte, poi per cose stupide." disse lasciandosi sfuggire una risatina e accoccolandosi meglio contro il suo corpo.

A Jeju non faceva caldissimo, nonostante fosse agosto. Tirava sempre un leggero vento che rendeva giornate piacevoli, nonostante i 30 gradi.

"Sarà una vacanza spettacolare,  allora." disse ridacchiando per poi alzargli il viso e, finalmente, lasciare un dolce bacio sulle sue labbra. Non erano soliti a scambiarsi effusioni quando erano in compagnia di altre persone, quindi per loro era importante ritagliarsi un momento del genere.

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Non mi sono dimenticata lo giuro! Ma il lavoro è pesante e ogni volta che torno a casa sono stanca morta pure per vivere 🧚‍♀️

Mission {Heewon}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora