"Hai fame?" chiese Heeseung a Jungwon che se ne stava rannicchiato sul letto, abbracciato al cuscino. Scosse la testa, tirando un profondo sospiro.
Heeseung si sedette al suo fianco, allungando una mano e accarezzandogli dolcemente una coscia. Jungwon fremette, cosa che fino a quel momento non aveva mai fatto e Heeseung si allarmò tirando indietro la mano e stendendosi al suo fianco, lo guardò dritto negli occhi e gli accarezzò il viso con dolcezza.
Avevano fatto un bagno insieme, nel completo silenzio. Jungwon era rimasto accoccolato al maggiore per tutto il tempo e Heeseung lo accarezzava dolcemente per farlo rilassare, amava quelle piccole attenzioni così semplici e innocenti, lo facevano sempre stare bene e sentire a suo agio.
Sunghoon e Jake avevano deciso di occuparsi della cena, così nel frattempo Heeseung avrebbe potuto prendersi cura di Jungwon.
"Mi vuoi dire che cos'hai sognato?" mormorò con voce dolce.
"E-era qui.. e.. e.. mi ha come aggredito e ..e toccato." mormorò in risposta Jungwon a mezza voce, tremando al solo ricordo di quelle immagini così orribili.
Heeseung capì subito a chi si stesse riferendo e si avvicinò a lui abbracciandolo forte, mentre Jungwon adesso contro il suo petto, continuava a tremare, troppo stanco per piangere ancora.
"Piccolo mio.." mormorò, cullandolo "Era un sogno e non ti farà nulla perché ti resterò tutto il tempo vicino, non ti lascerò solo neanche per un attimo. Nessuno ti farà mai del male finché con te ci sarò io."
Jungwon si strinse di più contro il suo corpo, avvolgendogli la vita con le gambe e affondando il viso nell'incavo del suo collo. "Ho sentito la tua voce, nel sogno. Dicevi 'Jungwon!' però non ti vedevo. Era come ovattato, non so spiegarlo.." mormorò.
Heeseung lo ascoltò con attenzione. Non sapeva molto di Psicologia, ma a scuola l'aveva studiata. Forse, nel sogno, aveva sentito la sua voce dall'esterno che lo chiamava per svegliarsi o probabilmente il suo inconscio gli aveva fatto provare la prima cosa che gli veniva in mente al pensiero di "salvezza" dato il momento di pericolo, ovvero il sentire in lontananza la voce di Heeseung.
Alzò il capo, Jungwon, guardandolo.
"Tu ci sei sempre, Heeseung. Sei sempre con me.. quando gli altri se ne vanno, tu resti. Quando resto solo, più in là ci sei anche tu, anche se non ti vedo, tu ci sei." continuò, accennando un debole sorriso, gli occhi nuovamente si riempirono di lacrime che prontamente il più grande asciugò con un dito.
La relazione che aveva con Jungwon si basava soprattutto sui loro sentimenti e sull'essere presente quando ne avevano bisogno, i loro cuori battevano all'unisono nonostante loro non se ne rendessero pienamente conto e ogni momento era pura dolcezza, anche i momenti più maliziosi. Le altre cose venivano da sole, non avevano bisogno di essere forzate per mandare avanti il loro rapporto. A loro bastava solo avere l'altro vicino.
"Hee.." mormorò.
Heeseung, accarezzandogli il viso dalle lacrime che scendevano, ai fermò "Dimmi, piccolo."
"Ti amo."
E quelle due parole, provocarono in Heeseung una vera e propria esplosione. Sentì un calore fortissimo iniziare a salire dal ventre e il cuore aveva preso a battere fortissimo, tanto forte che pure Jungwon lo sentì. Gli prese il viso tra le mani e lo baciò con tutta la dolcezza che aveva in corpo, rotolando sul letto e poi abbracciandolo di nuovo.
"Anche io ti amo." mormorò infine, baciandolo di nuovo e trovandoselo sopra, avvinghiato come un koala all'albero. Lo guardò, accarezzandogli il viso nuovamente, perdendosi nei suoi lineamenti così particolari e ai suoi occhi perfetti e lo baciò ancora e ancora.
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Mission {Heewon}
FanfictionDal capitolo 1: [...]"Se ti sta sulle scatole, non significa che deve stare sulle scatole pure a me. Mi piace Jay, non Heeseung." [...] "E allora chiedigli di uscire, porca miseria!" [...] "E va bene. Vado a chiedergli di andare a prendere un caffè...