Asciugai il mio viso con la maglietta, poi lo affondai tra le mie mani mentre scivolavo con la schiena lungo la parete. Mi ritrovai seduta per terra con la testa, dolorante e pesante, che girava. I capelli ricoprirono il mio viso e le mie dita si bagnarono di nuovo. Singhiozzai e, per parecchio tempo, quello fu l'unico rumore all'interno della stanza. Se mi impegnavo, potevo sentire anche i lunghi respiri di Sharon.
«Perché?» domandai dopo attimi che sembravano durare un eternità, «Perché mi hai fatto questo?»
«Mi dispiace.» rispose flebilmente.
Finalmente, riuscii a guardarla e lei fece lo stesso con me. Mi appoggiai alla parete con la testa, chiusi gli occhi ed inspirai a fondo per tranquillizzarmi.
«Avevo bisogno di soldi.» continuò poi lei, sempre con un filo di voce.
«Perché?»
«Per pagarmi le cure, Chloe. Sono malata e i soldi del locale non bastavano più per curarmi.» mi spiegò lei, con calma.
Aprii immediatamente gli occhi ed incontrai i suoi. Portai una mano alla bocca e sentii il cuore stringersi nel petto e le lacrime scorrere più veloci lungo le mie guance.
«Se me lo avessi detto, io avrei cercato-» provai a dire, ma lei sovrastò la mia voce.
«Chloe tu avevi già abbastanza problemi e troppi pochi soldi per aiutarmi.» si affrettò a dire, sporgendosi appena in avanti e poi rimettendosi giù, forse perché le corde che legavano i suoi polsi le provocavano dolore, «Tua madre mi ha contattata e mi ha spiegato la situazione, mi ha offerto un mucchio di soldi se fossi riuscita ad uccidere Zayn e io...»
«E tu hai accettato.» annuii debolmente.
«Non sapevo che cosa fare. E poi lui ha ucciso tuo padre, ho pensato che tu meritassi di più.» si giustificò, torturando il suo labbro inferiore con i denti.
«Avresti potuto semplicemente dirmelo, invece di cercare di investirlo e rischiare di uccidere anche me, no?» la rimproverai, ma non riuscii ad essere troppo dura con lei.
«Lo so, ero disperata.»
«E ora guarda in che situazione sei finita.» alzai gli occhi per fissare il soffitto e mi strinsi nelle spalle.
«Guarda in che situazione siamo finite, Chloe.» mi ricordò, potevo sentire il suo sguardo pesare su di me anche se non la stavo guardando.
«Zayn ti ha fatto del male?» chiesi, ebbi talmente tanta paura della risposta che nascosi le labbra all'interno della mia bocca per cercare di rimangiare le mie parole.
Lei alzò le spalle, «Non più di quello che mi farebbe tua madre se rivelassi dove si trova.»
«Mia madre?» corrugai la fronte in confusione, «Non sarebbe capace di fare del male neanche ad una mosca. Forse voleva vendicarsi di Zayn per quello che ha fatto ma non-»
«Chloe tua madre è molto diversa da quella che, probabilmente, immagini tu.» sospirò lei, «Se rivelassi a Zayn dove si trova, mi ucciderebbe.»
Mi misi in piedi e mi avvicinai a lei. I suoi occhi, per un attimo, mi sembrarono spaventati ma poi si rilassò quando le mie iridi incontrarono le sue e furono abbastanza dolci da rincuorarla, «Sharon, io non posso rischiare che facciano del male a mia sorella. Ho bisogno di sapere dove si trova.»
«Non posso...» scosse la testa.
«Pensaci, Sharon, pensaci.» provai a convincerla. Mi abbassai sulle ginocchia ed appoggiai le mani alle sue gambe esili coperte da pantaloni della tuta, «Tutto questo potrebbe finire.»
«Non finirà mai.» obiettò, a voce più alta, e una lacrima rigò il suo viso, seguita da molte altre.
«Sì, finirà. Guardami!» la richiamai e lei obbedì, «Finirà, ok? Se Zayn avesse voluto ucciderci lo avrebbe già fatto da molto tempo. Devi solo dirmi dove si trova mia madre, così lui potrà vendicarsi e tutta questa storia finirà. Ci lascerà andare e noi ritorneremo alle nostre vite.» non sapevo se quella era la verità, ma cercai di essere il più convincente possibile. Non potevo mettere in pericolo mia sorella.
«Io non lo so neanche dov'è!» si lamentò in tono cantilenante, distogliendo per un attimo lo sguardo e poi riposandolo su di me per mostrarmi il suo reale dispiacere, «Quando mi ha contattata era in Messico, a Sayulita, ma non so se è ancora lì.»
«Ok, ok.» annuii io, rivolgendole un debole sorriso di gratitudine quando mi tirai su. Lei lo ricambiò e, per un attimo, mi ricordai di quanto bastava quella smorfia per infondermi serenità e coraggio al club.
Feci per uscire, ma Sharon parlò, bloccandomi, quando avevo appena aperto la porta.
«Chloe!» mi chiamò alle mie spalle ed io mi voltai, «Riuscirai mai a perdonarmi?»
Rimasi ferma per un attimo ma non risposi perché non sapevo cosa dire, le concessi un'ultima occhiata e poi uscii.
Zayn era lì davanti, poco distante, con la sigaretta accesa tra le dita e le labbra che espiravano una nuvola di fumo. Catturai subito la sua attenzione quando camminai per ritornare al vecchio magazzino e prese a camminare per starmi dietro. Ben presto mi raggiunse e mantenne il mio passo. Entrammo nella stanza ed io richiusi la porta alle mie spalle, sbattendola.
«Sayulita, Messico.» lo informai in tono piatto.
Sorrise soddisfatto, annuì lentamente e spense la sigaretta nel portacenere.
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CHOICE (sequel di Destiny)
Dla nastolatkówSEQUEL DI DESTINY L'amore è la debolezza più grande e, allo stesso tempo, è una forza invincibile. Chloe e Zayn lo sanno bene e, a loro spese, hanno imparato che il destino può essere imprevedibile, perfido ed intransigente. Quando due mondi così d...