Lui mi prestò attenzione, poi sbuffò il denso fumo bianco che venne portato via dal vento.
«Avevi ragione.» ammisi, voltandomi per dargli le spalle e guardando il paesaggio davanti a me, decisamente meno bello rispetto alle iridi e ai tatuaggi del moro.
«Su cosa?» sentii dietro di me.
«Quando hai detto che tu non mi hai rovinato la vita, che tu l'hai solo migliorata... Avevi ragione.» riuscii a dire, non senza difficoltà.
Ci fu un momento di silenzio, forse perché nessuno dei due si aspettava una confessione del genere ed io, per un attimo, mi pentii di ciò che avevo detto.
«Ci ho provato.» parlò finalmente, poi fece un'altra lunga pausa per riflettere, «Non ho mai cercato di rovinarti la vita, Chloe, io avrei dato la mia vita per te.»
«E io per te.» risposi, sovrastando la sua voce ancor prima che avesse finito di parlare, «E non so come siamo arrivati a farci così tanto male...»
«Non lo so neanche io.» rispose, poi fece un lungo tiro subito dopo.
Si alzò e sentii i suoi passi farsi sempre più vicini. Non realizzai subito quello che stava succedendo, ma le sue mani cinsero i miei fianchi, il suo mento si appoggiò sulla mia spalla, facendosi spazio tra i miei capelli sciolti e lui mi tirò indietro contro al suo corpo per poi avvolger la mia vita con le braccia. Mi abbracciò, inspirando a fondo e lasciandosi sfuggire un gemito gutturale che mi lasciò capire che desiderava farlo da molto tempo.
Mi voltai, lo guardai per un momento e mi persi nelle sfumature marroni dei suoi occhi, il colore del legno, quello del caramello che si fondeva al miele, del cioccolato.
«Riusciremo mai a perdonarci?» sussurrò, con il viso vicino al mio mentre aveva già iniziato a prendere in esame le mie labbra.
«Non lo so...» mormorai, ma mi avvicinai ancora di più a lui.
Entrambi ci stavamo fissando ossessivamente, con la voglia di dimenticare tutto e, almeno per un momento, riscoprire quella felicità che solo noi eravamo in grado di regalarci.
Sentii le ginocchia tremare, il fiato diventare più corto, il cuore battere all'impazzata e le guance surriscaldarsi. Mi sorressi con le mani sul suo collo, ma non sarei mai caduta perché Zayn mi teneva stretta a lui e non mi avrebbe mai lasciata andare.
Il suo profumo si era ormai fuso con il mio, il suo fiato affannato si mescolò al mio e, ormai, era il momento delle nostre bocche, della nostra pelle, dei nostri corpi.
Si sporse in avanti e, finalmente, le nostre labbra si scontrarono. Dischiusi le mie per permettere alla sua lingua di rincorrere la mia, mentre le mie mani ormai avevano preso ad esplorare il suo corpo, facendosi spazio all'interno della giacca, sopra al tessuto leggero della maglietta.
Le sue, intanto, pizzicavano il mio fondo schiena, per poi spostarsi sulle mie cosce per sollevarmi e permettermi di avvolgere le mie gambe attorno al suo bacino, mentre lui mi sosteneva e mi spingeva sempre di più contro il parapetto.
Un bacio nostalgico, veloce, passionale ed impetuoso tra due persone che, probabilmente, non desideravano altro fin da quando si erano riviste, ma che non erano capaci di ammetterlo nemmeno a loro stesse.
Zayn si fermò solo per un attimo, il tempo di esaminare ogni dettaglio del mio viso, mentre io facevo lo stesso con il suo, illuminato dalle luci flebili che provenivano dal giardino sotto di noi. Accarezzai la sua guancia, la sua cicatrice, poi i suoi capelli, ed immediatamente lui non riuscì più a contenersi e riprese a divorarmi la bocca.
Senza staccarsi, nemmeno per un attimo, camminò per arrivare in camera e chiuse la finestra alle mie spalle, prima di raggiungere il letto ed appoggiarmi delicatamente ad esso. Non perse tempo, si sfilò il giubbotto e anche la maglietta e si mise sopra di me. Mi tirai su per fare lo stesso con la mia felpa e rimanere con un due pezzi intimo.
Mi osservò con lo stesso fuoco negli occhi che aveva un tempo e passò il freddo polpastrello dell'indice sul mio collo, scendendo sul petto e delineando con cura e delicatezza l'orlo di pizzo del reggiseno.
Prese a baciare ogni singola parte nuda del mio corpo, lasciando scie di saliva umida con la sua lingua e disegnando piccoli cerchi mentre si spingeva sempre più giù, verso il mio ventre e, finalmente, fu il momento di stuzzicare la mia intimità. Senza togliere l'ultimo strato di stoffa che ci divideva, ci passò la mano e poi anche la sua lingua, facendomi provare una scossa che gli mostrai.
«Chloe...» sussurrò con il fiato corto, tirandosi su per guardarmi, «Sei sicura?»
Risposi con un gemito ed annuii velocemente. Lui sorrise debolmente e, con estrema frenesia, ci spogliammo.
Pensò solo a cercare un preservativo, prima di annullare tutte le preoccupazioni. Dimenticammo il passato, la ferita sulla sua spalla, il male che ci eravamo fatti. Non pensammo neanche a quello che sarebbe successo il giorno dopo, pensammo solo a quel momento, a noi due, ai nostri corpi fusi, ai nostri gemiti sussurrati e ai nostri sorrisi felici.
![](https://img.wattpad.com/cover/290158286-288-k737843.jpg)
STAI LEGGENDO
CHOICE (sequel di Destiny)
Fiksi RemajaSEQUEL DI DESTINY L'amore è la debolezza più grande e, allo stesso tempo, è una forza invincibile. Chloe e Zayn lo sanno bene e, a loro spese, hanno imparato che il destino può essere imprevedibile, perfido ed intransigente. Quando due mondi così d...