Sentii una mano afferrarmi e, in un attimo, fui scaraventata a terra. Il mio cuore prese a battere ad un ritmo esageratamente veloce, mentre nel mio stomaco si faceva spazio la solita sensazione di paura che, ormai, avevo cominciato a conoscere piuttosto bene.
«Che cazzo fai?» udii la voce di Zayn e, immediatamente, mi sentii sollevata, «Ti ho detto di uscire subito!»
«Non puoi ucciderla, ti prego non ucciderla!» piagnucolai, cercando con lo sguardo il moro anche se non potevo vederlo per colpa dell'oscurità.
«Merda, Chloe!» sussurrò, e sono sicura che tirò un pugno, o forse un calcio, a qualcosa, «Ti avevo detto di andartene, rovinerai tutto!»
«Io non voglio che muoia Zayn, non puoi uccidere anche-»
Non feci in tempo a terminare la frase che le luci si riaccesero e capii che mi trovavo al lato del palco, dietro gli scalini, inginocchiata di fianco al ragazzo.
Non riuscivo a vedere nulla, tranne Lorenzo poco distante da noi, dietro al bancone del bar, con la pistola tra le mani e il volto preoccupato.
Non sapevo se mia madre era ancora lì, ma capii che non eravamo soli quando una pallottola passò poco lontana da noi.
«Bella mira, ritenta.» gridò Zayn, ma potei capire che era preoccupato a giudicare dalla sua mascella contratta, segno che stava digrignando i denti.
Caricò la sua pistola e, senza paura, si sporse sparando un colpo. Non riuscii nemmeno a piangere, in quel momento, ero troppo spaventata e sconvolta per farlo. Sapevo che l'obiettivo dei proiettili era mia madre e che, molto probabilmente, l'avrebbero raggiunta.
«Sono quattro.» mimò con le labbra Lorenzo, rivolto verso Zayn e quest'ultimo annuì. Cosa significava? C'erano quattro persone? C'era anche mia madre?
Volevo terribilmente alzarmi in piedi e controllare, ma sapevo che sarebbe stato troppo pericoloso e che, sicuramente, Zayn mi avrebbe uccisa con le sue stesse mani se l'avessi fatto.
Lorenzo e il suo capo si sporsero nello stesso momento e spararono una raffica di colpi. Un suono gutturale provenne dall'altro lato della stanza ed ero quasi sicura che qualcuno fosse stato ferito.
«Non ti muovere di qua.» ordinò Zayn ed io annuii distrattamente, «Chloe, porca puttana, guardami!» ordinò.
Mi voltai e i miei occhi incontrarono i suoi, forse per la prima volta lessi che era spaventato sui lineamenti perfetti del suo viso.
«Ho capito.» lo rassicurai.
«Non muoverti di qua, è chiaro?» ripeté un'ultima volta, autoritariamente, prima di raggiungere Lorenzo dietro al bancone e cominciare insieme a lui a sparare. Sbucavano dal bancone, premevano il grilletto e si buttavano di nuovo a terra per schivare i colpi che provenivano dall'altra parte.
Non saprei descrivere a parole l'ansia che stavo vivendo. Non volevo che mia madre morisse e, allo stesso tempo, non volevo che Zayn si ferisse. E sapevo che non saremmo mai potuti uscire tutti vivi da quella stanza.
Ad un tratto, mentre tenevo le orecchie coperte con le mani per attutire il rumore delle rivoltelle, sentii qualcuno afferrarmi da dietro e tirarmi verso di sé.
Emettei un urletto ma, immediatamente, una mano coprì la mia bocca e mi costrinse a tacere. E, nel frattempo, mi fece alzare in piedi e potei vedere chiaramente la situazione. Era come se ci fossero due squadre schierate, nascoste dietro tavoli e divanetti. Un uomo giaceva a terra, sanguinante e dolorante e aveva smesso di sparare, abbandonando la mitraglietta poco lontana da lui. E, proprio mentre io stavo guardando in quella direzione, un altro cadde a terra, colpito dritto nel petto.
STAI LEGGENDO
CHOICE (sequel di Destiny)
Fiksi RemajaSEQUEL DI DESTINY L'amore è la debolezza più grande e, allo stesso tempo, è una forza invincibile. Chloe e Zayn lo sanno bene e, a loro spese, hanno imparato che il destino può essere imprevedibile, perfido ed intransigente. Quando due mondi così d...