CAPITOLO 1

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Alice PoV

È passato, ormai, quasi un anno da quando io e CC ci siamo sposati e, nonostante continuiamo ad amarci come all'inizio della nostra storia, purtroppo, ancora non è successo quello che ho sempre desiderato.

Lui dice che non è un problema e che se, anche non dovesse arrivare un bambino a completare la nostra felicità, mi amerebbe lo stesso.

Per me è diverso, io voglio un bimbo che somigli a lui, l'ho sempre voluto anche se ho avuto paura di dirglielo; avrei voluto dirglielo anche quella notte prima del matrimonio, quando abbiamo fatto l'amore e io sentivo le sue mani accarezzare ogni centimetro del mio corpo ... ma non ho mai avuto il coraggio per via della sua fantomatica allergia alla crosta lattea e per paura che potesse fuggire da me.

Lui è dolce e premuroso con me, non mi fa pesare le mie paranoie, non mi rimprovera se sono nervosa perché ancora una volta il ciclo si presenta puntuale come un orologio svizzero. Comincio a perdere le speranze e cerco sempre più spesso la sua consolazione ... non voglio sentirmi sola nell'affrontare questo che per me è un problema.

Claudio ha imparato a capirmi e, come mi aveva promesso il giorno del nostro matrimonio, fa di tutto per rendermi felice, mi accontenta in ogni mia follia e si libera dai suoi impegni ogni volta che gli chiedo di accompagnarmi dallo specialista di turno perché io ad un piccolo Conforti proprio non voglio rinunciare.

La dottoressa che mi sta seguendo continua a ripetermi che non devo pensarci in continuazione altrimenti rischio di ottenere l'effetto contrario, non devo farmene una malattia altrimenti il bimbo che tanto desidero non arriverà mai. Secondo lei è solo un problema di testa.

Intanto, per non pensarci, mi butto a capofitto nel lavoro e neanche mi rendo conto che questo mese l'orologio si è inceppato. Comincio ad avere un dubbio (ma non voglio crederci troppo) quando, durante un'autopsia che stiamo eseguendo io, Lara, Erika e Giulia ho un attacco di nausea fortissimo e devo allontanarmi correndo dal tavolo settorio.

Sarà arrivato il momento tanto atteso?

Parlo con le mie amiche/colleghe dei mei dubbi e subito mi consigliano di andare al laboratorio per il prelievo e l'esame delle Beta - HCG ... attendo il tempo necessario e ... sorpresa: non potrei essere più incinta di così!

La mia felicità è alle stelle, vorrei correre nello studio di Claudio, abbracciarlo forte e dirgli che saremo in tre ma, siccome tra due giorni è il nostro primo anniversario di matrimonio gli farò una bella sorpresa. Lui ha già organizzato tutto, un weekend nel nostro resort in Toscana, stessa stanza della nostra prima volta e io devo solo trovare il modo di dargli la bella notizia.

Arrivati a destinazione, mentre lui sistema le incombenze burocratiche, io salgo in camera e sistemo su quel letto, testimone del nostro amore, una scatolina con all'interno il test che avevo eseguito. Quando arriva, lui neanche ci fa caso, vorrebbe immediatamente ripetere l'esperienza di quella sera "da sobri per vedere se vale la pena continuare" – mi disse, ma io lo blocco e lo faccio voltare ... i suoi occhi si riempiono di lacrime quando legge i risultati del test e il biglietto che gli avevo scritto:

"preparati papà, tra poco dovrai dividere la mamma con me ... sto arrivando!"

Claudio PoV

Devo ammettere che non mi sarei mai aspettato un regalo così speciale per il nostro primo anniversario di matrimonio. Alice è riuscita proprio a sorprendermi. Avrei voluto sorprenderla io regalandole un weekend da sogno in cui rivivere i nostri primi momenti insieme e invece mi ha battuto alla grande.

Sinceramente avevo quasi perso le speranze, cominciavo ad immaginare la nostra famiglia fatta solo da noi due, cominciavo a credere che tutti quei "luminari" di ginecologia che stavamo consultando non ci avessero capito niente e invece, proprio come ci aveva detto la dottoressa che sta seguendo Alice, distogliendo il pensiero dal nostro obiettivo ci siamo riusciti.

Un po' cominciava a pesarmi vedere Alice delusa ogni volta che mi diceva: "anche stavolta è andata male"; io le dicevo sempre che non era così importante avere un figlio ma non era vero, lo dicevo solo per non vederla soffrire. Lei adora i bambini e non averne uno tutto nostro lo avrebbe vissuto come un fallimento e, sicuramente, questo avrebbe finito per allontanarci.

"E ora? Che succederà?"

Le ho detto subito dopo essermi ripreso dallo shock ... si è stato uno shock per me, per il cinico e anaffettivo CC (almeno così amavo definirmi) scoprire che tra poco stringerò tra le braccia un bimbo nato dal grande amore che mi unisce alla mia Alice.

"Cosa vuoi che succeda, amore, tra qualche mese avremo realizzato il nostro sogno, saremo davvero una famiglia e non più solo la coppia innamorata che siamo adesso. Tu non mi lascerai sola, vero?"

È stata questa la sua più grande paura, restare da sola ad affrontare la nuova vita che si stava presentando davanti a noi. Avrei voluto dirle tante cose ma sono riuscito solo a stringerla e a baciarla con tutto l'amore di cui sono capace, ad avvolgerla con il mio abbraccio anche se avevo paura di far male a lei e al nostro bambino mentre facevamo l'amore con tutta la tenerezza che meritava un momento così importante per noi.

Stanotte non ho chiuso occhio. Ho cominciato ad immaginare il mio, il nostro, bambino, a chiedermi se sarà maschio o femmina, se somiglierà a me o alla sua mamma ... non ho chiuso occhio e sono rimasto incantato a contemplare la bellezza della donna che amo e che, tra pochi mesi, mi regalerà una parte di sé: nostro figlio.

ALICE E CLAUDIO UN AMORE INDISSOLUBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora