CAPITOLO 15

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Claudio PoV

Quella appena trascorsa è stata una notte molto agitata per Alice e, conseguentemente, anche per me. Praticamente non abbiamo chiuso occhio, Alice non ha fatto altro che piangere e io non sapevo cosa fare per calmarla. Avevo paura che si sentisse male ma lei mi diceva che non aveva niente – "Non ti preoccupare, sono gli ormoni" – quando ha preso sonno era quasi mattina ma ha continuato ad agitarsi. Non mi fido a lasciarla sola con la nonna così, ho chiamato in Istituto e ho comunicato che oggi avrei lavorato da casa.

Posso farlo perché, siccome da domani sarò in ferie, Andrea mi ha esonerato da sopralluoghi ed autopsie altrimenti non potrei mai portare a termine nulla. Sto lavorando ad un progetto di ricerca ma quello posso farlo anche da qui e, poi, ho i lavori degli specializzandi da correggere perché appena tornerò al lavoro ci saranno gli esami intermedi per il passaggio all'anno successivo.

Sono diversi gli specializzandi che devo seguire, anche quelli che Andrea avrebbe affidato ad Alice se non fosse stata incinta. Ultimamente, non fa altro che piangere, per qualsiasi cosa e non so se credere realmente che non stia male. Lei ha avuto sempre la lacrima facile (mi viene in mente quando la sgridavo con durezza, i primi tempi, e lei a stento riusciva a trattenere grossi lacrimoni in quei suoi bellissimi occhi; col tempo ha imparato a mascherare un po' ma non sempre ci riesce) ma da quando è incinta e soprattutto nell'ultimo periodo piange veramente per ogni cosa.

Gli ormoni non le stanno dando tregua. Spero che con la nascita di Chiara le cose migliorino altrimenti rischia una depressione post partum (non ci voglio neanche pensare, ha, anzi abbiamo, tanto desiderato diventare genitori che non è possibile che la nostra gioia venga compromessa).

Lei non sa che io sono a casa anche oggi, sono le 10 e sta ancora dormendo e io non ho nessuna intenzione di andare a svegliarla, voglio che riposi perché stanotte, veramente, l'ho vista particolarmente agitata e stanca. La nonna, nel frattempo, le sta preparando un plumcake sano (con una delle ricette che ci ha consigliato la ginecologa) così "quando si sveglia, le puoi portare la colazione e coccolarla un po'" – mi dice.

Nel frattempo, mentre sto per mettermi a lavorare, sento il suono della videochiamata dal suo pc; mi avvicino, rispondo e, dall'altra parte, vedo la madre ...

"Buongiorno dottore, mi passa mia figlia?". 

Ecco per la madre io sono un perfetto estraneo, in un anno e mezzo non è mai riuscita a chiamarmi per nome né a darmi del tu; spero che con l'arrivo della nipotina le cose possano cambiare perché Alice soffre molto per questa situazione. 

"Alice sta ancora dormendo, questa notte non è riuscita a dormire molto bene e ho preferito non svegliarla ancora. In ogni caso se può tranquillizzarla, la ginecologa dice che va tutto benissimo e che dobbiamo solo attendere che la bimba sia pronta per nascere".

"Ok, va bene" – mi liquida – "proverò a chiamare nel pomeriggio, sperando di poter parlare con lei. Arrivederci"

"Non te la prendere, Claudio" – mi dice la nonna – "prima o poi capirà che la nostra Alice non poteva scegliere persona migliore di te" 

... e mi abbraccia. Nonna Amalia, ormai, è anche un po' mia nonna; ha per me le stesse attenzioni che riserva ad Alice, mi fa sentire il calore di una famiglia, una sensazione che avevo dimenticato, ormai, da troppo tempo.

Quando Alice si sveglia è quasi mezzogiorno, è sorpresa nel vedermi a casa ... 

"Ma tu non dovresti essere in Istituto a quest'ora?" – mi chiede ... 

"Si, ma ho preferito restare qui, lavorare da casa. Ti sei agitata troppo stanotte e non sarei stato tranquillo lontano da te". 

Mi avvicino a lei e la bacio. I suoi occhi si conficcano nei miei, mi guarda così intensamente che non c'è bisogno di dire nulla. Mi stringe, mi stringe forte e Chiara, per tutta risposta, da un colpettino al pancione della sua mamma ... 

ALICE E CLAUDIO UN AMORE INDISSOLUBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora