CAPITOLO 19

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Claudio PoV

Devo ammettere che ci hanno fatto proprio una bella sorpresa tutti quei pazzi dei nostri amici guidati dalla nonna e dai genitori di Alice. Guardo mia figlia che dorme beata nella sua culletta e ancora non riesco a credere che sia qui con noi, che sia mia figlia quel fagottino rosa che abbiamo portato a casa ieri, ancora non riesco a credere di aver subito una metamorfosi così radicale e tutto grazie ad Alice e al suo amore ... non finirò mai di ringraziarla per avermi cambiato, per avermi fatto conoscere l'amore vero e, soprattutto, per avermi regalato Chiara.

È tutto più bello da quando abbiamo scoperto che lei stava arrivando; in questi 9 mesi ho scoperto lati del mio carattere che non conoscevo, ho sviluppato un senso di protezione verso le persone che amo e ho capito che, pur di non farle soffrire, potevo mettere in secondo piano anche me stesso. Potrò mai diventare Supremo ora che sono così? Forse no! Ma non importa, il mio traguardo più bello è la mia famiglia.

Alice ancora dorme (la maternità non l'ha cambiata, è sempre una gran dormigliona), Chiara si sveglia ogni 3 ore per mangiare e, siccome, fortunatamente, il latte non le manca, l'unica che può farla mangiare è lei; mi sveglio anch'io insieme a loro ma, per lei che è sempre stata abituata a dormire come un sasso, è un grande sacrificio. Sono bellissime mamma e figlia in un momento così intimo come quando Chiara si attacca al seno di Alice ... a volte, ho paura di essere di troppo ma la mia mogliettina mi prende la mano e la stringe forte mentre con l'altra tiene stretta a sé il nostro tesoro.

Chiara si è svegliata di nuovo, sono le 9, avrei voluto che dormissero ancora un po' ma, mia figlia, è come un orologio svizzero (in questo è uguale a me, devo ammetterlo); vado in camera perché non voglio perdermi questi magici momenti finché sono ancora a casa, prendo la bimba dalla sua culla, l'adagio tra le braccia della mamma dopo averle accarezzato le guance e, mentre lei scopre il seno per allattarla, le do il mio buongiorno con un bacio (voglio che Chiara continui a percepire l'amore che c'è tra me e sua madre, esattamente come, sono sicuro, l'ha percepito quando non era ancora nata).

Chiara si addormenta subito dopo aver mangiato, la metto nella culla e mi avvicino ad Alice (voglio salutarla per bene ... veramente vorrei fare ancora meglio ma è troppo presto, lei è ancora stanca e provata dal parto ... avremo tempo per amarci come più ci piace) ... 

"Posso darti uno di quei baci che ti piacciono tanto?" – le chiedo guardandola fissa negli occhi ed inarcando il sopracciglio.

"Che fai, me lo chiedi?" ... e mi attira a se baciandomi con passione.

"Alice, ferma, stai buona. Hai sentito Valentina? Non devi stancarti e poi, prima del controllo non se ne parla neanche" ... lei mi guarda un po' delusa, per la verità, ma poi ripensando alle parole della dottoressa mi dice: 

"Hai ragione, non è ancora il caso ... è che ho voglia di te, è tanto che non facciamo l'amore ma, pazienza, saprò aspettare e sono sicura che sarà bellissimo".

Anch'io avrei voglia di fare l'amore con lei ma, anch'io saprò aspettare. L'amore è anche questo!

Stiamo abbracciati per un bel po', guardando la nostra piccolina che dorme. Alice mi prende la mano e mi dice: "Non è bellissima? Non mi sembra vero di aver realizzato questo sogno. È vero, ero già tanto felice solo per il fatto di essere tua moglie ma un figlio rappresentava il coronamento del nostro grande amore. Grazie per averlo reso possibile, se tu non mi avessi assecondata, quando ti chiedevo continuamente di cambiare medico perché non vedevo risultati, Chiara probabilmente non sarebbe qui con noi".

La guardo intensamente e le dico: "Sei tu che mi hai fatto il regalo più bello della mia vita donandomi Chiara, ti amo, non dimenticarlo mai!" e prendendo il suo viso tra le mani la bacio appassionatamente.

Alice PoV

Casa nostra è diventata un porto di mare. Oggi non faccio che ricevere visite. Ieri sera, dopo la festa di benvenuto per Chiara, i nostri amici sono andati via tardissimo ma stamattina, fortunatamente, non all'alba è iniziata la processione. Sono arrivati prestissimo i miei genitori e nonna Amalia (prestissimo per me significa almeno le 10 di mattina) e subito dopo Marco, Lara e Camilla.

Vedo Claudio abbastanza spazientito, vorrebbe che riposassi ancora ... io ho ricordi confusi, per fortuna, ma lui dice che il parto non è stato semplicissimo; io ricordo solo una sofferenza atroce, mai provata prima, ricordo lui al mio fianco e ricordo il pianto di Chiara appena venuta al mondo. Nonna continua a viziarmi, come quando è stata qui, prima che partorissi; mi ha portato ogni ben di Dio da Sacrofano ma anche se Chiara è nata non posso strafare perché beve il mio latte e potrei farla star male con le colichette se mangiassi qualcosa di inadatto.

Mia madre si gode la sua piccola Chiara, suscitando la gelosia di Camillina che, per tutta risposta, corre in braccio allo zio Claudio che adora. Anche CC si è molto legato a Camilla ma ora ha occhi solo per la sua piccolina. Io mi sento uno zombie, di notte dormo pochissimo, nonostante Claudio mi dia una mano con Chiara, ma lei si sveglia ogni tre ore e quando sto per riprendere sonno devo svegliarmi di nuovo per allattarla ... Claudio è dolcissimo, più di quanto non lo fosse già prima che nascesse la bambina; la mattina mi lascia dormire e quando Chiara si sveglia cerca di cullarla il più possibile per farmi riposare ancora un po'.

"Vi fermate a pranzo con noi?" – chiedo – "ormai siete qui!" 

Restano solo i miei e nonna Amalia perché Lara deve tornare in Istituto ... "chi la sente la Suprema!" – dice "mica tutti abbiamo la fortuna di essere imparentati con lei?"

Claudio le lancia un'occhiataccia che la fulmina all'istante, così lei e Marco vanno via; Camilla non vuole saperne di staccarsi dallo zio e allora resta qui con i nonni e con noi. Camilla è capricciosa oggi, vorrebbe le attenzioni dei nonni – che sono tutte per Chiara – e di Claudio che neanche a parlarne, appena può prende la figlia in braccio e la coccola teneramente; allora io che adoro la mia piccola peste le dico: 

"Vieni Camilla, vieni con zia Ali, ti faccio vedere una cosa" e la porto nella cameretta di Chiara dove ci sono tutti i suoi peluches e gliene regalo uno (Chiara è piccola, non le servono ancora).

Nel pomeriggio arriva anche Giacomo che non vede l'ora di spupazzarsi la sua biscottina facendo innervosire terribilmente il fratello ... Claudio è un perfettino, non gli piace come la prende in braccio, non gli piace che la sbaciucchi troppo (ha paura che possa attaccargli qualche virus o, peggio, il Covid), soprattutto, non gli piace che la chiami biscottina ... io, invece, adoro quel nomignolo per la mia piccolina ma anche per lui; a volte sembra veramente tenero come un biscotto e io lo adoro quando è così.

Finalmente verso sera se ne vanno tutti e restiamo soli noi due con Chiara che, puntuale, come un orologio reclama la sua dose di nutrimento. Claudio la prende dalla culla e me la pone tra le braccia mentre io scopro il seno ... nel fare questo gesto ormai naturale e abitudinario noto che lo sguardo di Claudio è pieno di desiderio e penso (ma non gli dico niente) che mi piacerebbe proprio tanto se quelle sue fantasie diventassero reali stanotte. Lui è stato categorico, prima del controllo niente e, io, so quanto gli costi una decisione del genere.

Dopo aver allattato la bimba, le cambiamo il pannolino, lui la rimette nella culla e viene a sedersi sul divano accanto a me ... mi guarda in quel modo a cui non ho mai saputo resistere, muore dalla voglia di fare l'amore (come me del resto) ma non osa sfiorarmi perché sa che io gli direi di sì. Allora sono io che prendo l'iniziativa e gli dico: 

"Mi stavi divorando con lo sguardo mentre allattavo Chiara. Guarda che puoi toccare se vuoi!" ... neanche finisco di dirlo che già le sue mani sono penetrate all'interno del mio reggiseno e mi accarezzano delicatamente i seni turgidi e gonfi per la presenza del latte ... 

"Alice, mi farai impazzire se fai così. Ti ho detto che almeno fino al controllo niente e poi sarai tu a dirmi quando vorrai"

Io vorrei anche adesso (gli direi) ma sia Valentina che lui mi hanno detto che devo stare buona, ho partorito da poco e devo dare il tempo al mio corpo di ritornare a posto come prima. 

"Alice, meglio se andiamo a mangiare" – mi dice – "altrimenti finisce che dimentico quello che ti ho raccomandato" ... 

"Ok" – gli dico – "ma almeno un bacio posso averlo, o è proibito anche quello?" ... allora lui si avvicina alla mia bocca appena socchiusa e mi bacia con tutta la passione che lo contraddistingue facendomi letteralmente andare in estasi!

ALICE E CLAUDIO UN AMORE INDISSOLUBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora