CAPITOLO 27

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Claudio PoV

Facciamo colazione, lasciamo Chiara con in nonni e io e Alice partiamo. Lei non sa ancora dove andremo e non fa altro che chiedermelo ma io non cedo. Finalmente verso sera arriviamo a Venezia, la guardo e vedo la meraviglia nei suoi occhi; si gira verso di me, mi accarezza la guancia e mi sussurra: 

"Grazie amore mio, ti amo". 

Entriamo nella hall e ritiriamo la scheda magnetica della nostra camera, è una camera bellissima che ho scelto con cura per rendere indimenticabile il nostro soggiorno e il nostro secondo anniversario di matrimonio.

Facciamo una doccia veloce, ci cambiamo e scendiamo al ristorante per la cena. Alice è bellissima con quel vestitino leggero che ha indossato. Nonostante sia maggio è una serata tiepida e poi il ristorante è ben riscaldato. La cena è favolosa, ci sono varie coppie di fidanzati o di giovani sposi in viaggio di nozze e poi diversi uomini d'affari per riunioni importanti di lavoro. Terminata la cena usciamo per una passeggiata per le calli di Venezia, c'è una bella luna piena che illumina il volto della mia mogliettina. Ad un certo punto ci fermiamo, ci guardiamo e senza dire una parola decidiamo di tornare in hotel.

"Stai buono lì e aspettami" – mi dice guardandomi con aria sensuale – "non te ne pentirai". 

Mi sembra un secolo che la sto aspettando, sono impaziente di amarla ma quando esce, finalmente dal bagno, mi lascia senza fiato per quanto è bella. Indossa una vestaglia di seta color champagne leggermente aperta e dalla quale fa capolino uno splendido completino intimo in pizzo nero che solo a guardarlo mi manda in estasi.

"Sei senza parole?" – mi dice avanzando verso di me in maniera sensuale e provocante . Non riesco a proferire parola, la guardo solo intensamente negli occhi facendole capire che sto ardendo di desiderio. Alice si inginocchia sul letto davanti a me, che continuo a guardarla fissando i miei occhi nei suoi, si avvicina e comincia a baciarmi; contemporaneamente inizia a sbottonarmi la camicia. Apro la sua meravigliosa vestaglia e la faccio scivolare sul pavimento, allora lei mi slaccia i pantaloni e con una rapida mossa mi aiuta a sfilarli.

L'eccitazione cresce in entrambi, le nostre mani si intrecciano più volte e le nostre bocche si incollano per scambiarsi baci infuocati con le nostre lingue intrecciate che danzano vorticosamente. Tra un bacio e l'altro le sussurro parole d'amore, le ripeto più volte che la amo mentre il mio respiro, come il suo del resto, si fa sempre più affannato. Le bacio le spalle nude e faccio scivolare le spalline del suo reggiseno che slaccio con maestria e lancio in aria; le accarezzo delicatamente i seni e glieli bacio con passione. Ancora non siamo completamente nudi ma sentiamo di non poter resistere ancora a lungo. Provo a sfilarle gli slip ma lei mi ferma ... 

"Che c'è, ti sei già stancato di giocare, dottor Conforti?" – è bellissima sopra di me, non mi stancherei mai di guardarla, di accarezzarla, di baciarla.

"Vuoi la guerra, Allevi? Bene, la avrai!" e continuiamo a stuzzicarci ancora per un po'.

Alice PoV

Sento le sue mani dappertutto, mi accarezza con amore e con maestria, mi sono sempre sentita speciale tra le sue braccia; capisco che non ce la fa più ad aspettare quando infila una mano nei miei slip e me li sfila rapidamente senza darmi possibilità di ribellarmi, faccio lo stesso con i suoi boxer che finiscono sul pavimento insieme a tutto il resto e, finalmente, diventiamo una cosa sola.

Dopo aver fatto l'amore, mi abbraccia, mi coccola, mi bacia teneramente, guarda l'orologio e mi dice: "Buon 18 maggio, amore mio, sono le due di notte e proprio come quella notte di due anni fa abbiamo fatto l'amore in modo speciale".

Lo guardo anch'io e gli sorrido prima di dirgli: "Ti amo Claudio, buon 18 maggio anche a te" e ci addormentiamo uno nelle braccia dell'altra.

Claudio PoV

Questi giorni sono passati rapidamente, Venezia è bellissima e Alice era felice come una bambina mentre passeggiavamo per le calli. Ovviamente, non so in quanti negozi è entrata e quante cose ha comprato per tutti e anche per Chiara (la stiamo viziando terribilmente ma è più forte di noi, non riusciamo a non farlo). Siamo sulla via del ritorno, dobbiamo andare a Ravenna a riprendere la nostra bambolina, Alice si è addormentata e io, mentre sono alla guida, penso che sono molto fortunato ad avere lei e Chiara nella mia vita.

Arriviamo a casa dei suoi genitori e ci accoglie sua madre, Chiara è sul divano col nonno che la coccola davanti alla tv, guardano i cartoni ma la bimba ancora non sembra molto interessata. Alice si precipita da lei, la prende in braccio e la riempie di teneri baci e lo stesso faccio io avvicinandomi a loro e abbracciandole.

"Vi fermate qui stanotte o ripartite subito?" – chiede Guido alla figlia. 

Io e Alice ci guardiamo negli occhi e pensiamo che forse è meglio far godere ancora un po' i nonni della compagnia della piccolina. Camilla non la vedono quasi mai e non vorremmo commettere lo stesso errore con Chiara. Il giorno dopo, molto presto (è questa la vera tragedia, far svegliare Alice praticamente all'alba) ci mettiamo in viaggio verso Roma. Sono le quattro del pomeriggio e finalmente entriamo a casa nostra. Chiara dorme beata tra le braccia della mamma che la mette nella culla senza neanche metterle il pigiamino ... 

"Grazie per questa meravigliosa sorpresa" – mi dice mia moglie guardandomi intensamente negli occhi – "come sempre hai saputo stupirmi, ti amo".

Sto per avvicinarmi a lei per baciarla e per approfittare del fatto che Chiara stia dormendo quando suonano al citofono; ci guardiamo increduli, chi diavolo sarà? E come fa a sapere che siamo già a casa? Apriamo ed è Andrea ... 

"Direttore, come mai da queste parti?" – le chiedo con aria interrogativa ma anche visibilmente infastidito. 

"Scusami Claudio, scusatemi ma avevo urgentemente bisogno di parlare con voi. Sapevo che sareste tornati nel pomeriggio e appena uscita dall'Istituto sono passata qui. Se non vi avessi trovato vi avrei mandato un messaggio più tardi"

"Andrea, ma è successo qualcosa?" – chiede Alice con aria preoccupata; è strano che Andrea venga da noi, senza Giacomo, che in questi giorni è ancora qui (tornerà in Brasile ad inizio giugno) ... 

"No, tranquilla, Alice, avevo bisogno di parlare urgentemente con voi di una cosa di lavoro. Vedete, ad inizi giugno Giacomo torna in Brasile e io andrò con lui per un mese" (dove sta la fregatura cara cognata? Mi chiedo mentre lei sta parlando) – "a metà del mese c'è un congresso molto importante al quale il nostro Istituto non può non partecipare e, visto che io non sarò in Italia, avevo pensato che potresti partecipare tu Alice, hai vinto da poco il concorso come professore associato e sarebbe una bella occasione per te!"

"Io? Da sola?" – chiede stupita Alice e mi guarda come se cercasse la mia approvazione.

"Alice, io sarò fuori dall'Italia e Claudio, come sempre, mi sostituirà. Non posso mandare entrambi. Puoi portare Proietti o Macrì con te, se vuoi, o uno dei nuovi specializzandi"

"Che devo fare, Claudio?" – mi chiede, quasi come se stesse chiedendo il mio permesso.

"Come che devi fare? Vai, senza se e senza ma"

"Posso pensarci qualche giorno?" – le chiede e Andrea le da due giorni per decidere perché deve inviare i nomi dei partecipanti entro l'inizio della settimana prossima. Quando restiamo da soli, Alice mi manifesta tutti i suoi dubbi, non si sente pronta, crede di non essere all'altezza di relazionare davanti a tutti, di farlo senza di me ... 

"Amore mio, ti dovrai abituare. Ormai sei, a tutti gli effetti, un docente del nostro Istituto, non sarà sempre possibile partecipare insieme ma, se vuoi, ti aiuterò a preparare le relazioni"

Alice annuisce e io sono felice per l'occasione che le è stata offerta e che mi sembra non rifiuterà. È diventata proprio in gamba la mia piccola detective, sono fiero di lei, della donna che è diventata, della madre meravigliosa che è con nostra figlia e della professionista che sta dimostrando di essere ... beh, non poteva che essere così, in fondo, le ho insegnato tutto io!

ALICE E CLAUDIO UN AMORE INDISSOLUBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora