CAPITOLO 10

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Alice PoV

Eccoci arrivati al 20 ottobre, oggi gli specializzandi discuteranno le loro tesi e diventeranno medici legali a tutti gli effetti, saranno inseriti nelle liste della Procura e dovranno solo aspettare che qualche PM li convochi per una perizia. Sono emozionata, quasi, come quando è toccato a me ma oggi ci sono io dall'altra parte della scrivania ad ascoltare, a valutare e a giudicare il loro lavoro. Forse non sono adatta, forse non sono pronta ma ho promesso che ci sarei stata e ci sarò.

Claudio, come al solito, è già pronto e mi sta ripetendo ormai da 10 minuti che è tardi, ma come fa a non capire che con questo peso in più è tutto più difficile? Già, lui non può capire, è un uomo!

Arriviamo in Istituto e sembra che stiano aspettando solo noi, in realtà manca ancora la Suprema che è il Presidente della Commissione e senza di lei non si inizia. Gli specializzandi sono emozionati, agitati, forse come il giorno in cui si sono laureati o forse di più. Vado incontro ai miei e cerco di tranquillizzarli ma so che non ci sono riuscita ... nessuno ci riuscì con me nonostante fossi pronta e sicura del mio lavoro che CC aveva controllato fino quasi a consumare le pagine.

Arriva Andrea e andiamo tutti nella sala destinata all'esame. Prima solo noi della Commissione, poi entreranno uno per volta gli specializzandi con il seguito di parenti e amici. Dobbiamo discutere gli ultimi dettagli e decidere se ci sarà qualche lode da attribuire; io non ho letto tutti i lavori, conosco solo quelli dei miei studenti, sono sicura che quelli di Claudio e di Andrea avranno una marcia in più perché sono stati seguiti dai migliori ma so che anche i miei ragazzi sono stati bravissimi e che nessuno (Claudio, Andrea o la Boschi) si farà condizionare.

Avevo ragione, Andrea dice che gli otto lavori che ha esaminato sono tutti alla pari, pertanto, se la discussione andrà come ci aspettiamo, tutti otterranno la specializzazione con il massimo dei voti e la lode. Mi volto verso CC e vedo che lui ha uno sguardo fiero nei miei confronti, so che avrebbe voluto dirmelo davanti a tutti ma conosco anche il suo carattere e so che i complimenti – a modo suo ovviamente – arriveranno quando saremo da soli.

Iniziano gli esami, gli specializzandi sfilano uno alla volta davanti a noi e la mia mente non può fare altro che tornare indietro al giorno in cui ero io – Alice Allevi – la specializzanda che stava per abbandonare per sempre il mondo degli studenti e diventare un medico legale a tutti gli effetti. L'unica cosa che rimpiango è la mancanza della lode che avrebbe fatto felice Claudio e soprattutto la mia amata nonnina che venne a tifare per me. Non ci rimasi troppo male, sapevo di non poter ambire a tanto visti gli esiti non proprio brillanti dei primi anni ma, poi, ho lavorato sodo, sostenuta da Claudio, e sono riuscita comunque a specializzarmi nei tempi stabiliti e con il massimo dei voti.

Qualcuno insinuò che ero riuscita a terminare il mio percorso in tempo solo perché ero finita nel letto di Claudio ma io so che non è così, lui dice che non è così e io gli credo, credo a lui e credo a me stessa. Conoscendolo, non mi avrebbe mai spianato la strada in cambio dei miei favori, tanto quelli ce li aveva a prescindere.

Dopo la proclamazione c'è un piccolo rinfresco che i neo medici legali hanno voluto offrirci, io mi fionderei su tutto quel ben di Dio, ultimamente ho una fame pazzesca, ma Claudio me lo impedisce.

"Devi pensare a te e a Chiara, tutta questa roba vi fa male. Ti concederò solo un piccolo assaggino, poi ti porto a cena fuori stasera". 

Lo adoro quando si preoccupa per me, mi fa sentire amata, importante, mi fa sentire protetta, so che con lui al mio fianco non potrà succedermi nulla di brutto.

Dopo cena (siamo stati in un ristorante meraviglioso dove mi portava spesso anche prima di sposarci) sono sfinita, questa giornata è stata pesantissima, densa di emozioni ma anche di soddisfazioni per me, che inizialmente ero una frana (quante volte me lo ripeteva Claudio ma soprattutto la Wally). 

"Torniamo a casa?" – gli chiedo, vedo che lui vorrebbe trattenersi ancora ma io proprio non ce la faccio, ho bisogno di stendermi un po'.

"Che intenzioni hai?" – mi chiede con aria furbetta.

"Non metterti strane idee in testa, sono stanchissima, ho solo voglia di stendermi e riposare".

"Peccato" – mi risponde CC – "avevo in mente un bel programmino per il dopo cena" e mi guarda intensamente inarcando il sopracciglio come solo lui sa fare quando vuole farmi capire cos'ha in mente.

Devo ammettere che sa essere molto convincente e quando torniamo a casa ... non resisto, cedo, come sempre e ... non c'è bisogno che vi dica come abbiamo concluso questa giornata!

Claudio PoV

Ormai siamo a fine ottobre, Alice è entrata nell'ottavo mese di gravidanza, tra un paio di settimane lascerà l'Istituto e se ne starà buona buona ad aspettare la nascita di Chiara. Abbiamo deciso che l'ultimo mese lo passerà a casa della nonna, qui a Roma starebbe troppo tempo da sola e non mi sentirei tranquillo; farò io avanti e indietro fino a metà dicembre quando prenderò un periodo di ferie così torneremo a casa (è più comodo stare qui, per qualunque evenienza).

Oggi abbiamo il controllo dalla dottoressa.

"Da adesso in poi ci vedremo ogni due settimane, voglio monitorare costantemente la situazione. È la prima gravidanza e non voglio che ci siano problemi".

"Ma io sono un medico e anche Claudio" – interviene Alice ma, come dice giustamente la ginecologa, il nostro campo non è propriamente quello dei bambini, meglio affidarci a lei. Mentre esegue la solita ecografia di routine per controllare che sia tutto a posto, guarda Alice e le dice che Chiara è già nella posizione giusta e che, se non fa qualche scherzetto all'ultimo momento, sicuramente nascerà senza problemi con un parto spontaneo.

Un po' mi spaventa l'idea, Alice non ha proprio un bel rapporto con la sofferenza ma sa che senza quella sofferenza nostra figlia non potrà venire al mondo. La vedo spaventata, così, la guardo e baciandole la fronte dico: "Non preoccuparti amore mio, ci sarò io con te, ci sarò io ad aiutarti a far venire al mondo la nostra piccolina". 

In realtà non so se potrò esserle realmente d'aiuto, solitamente, i mariti sono i primi a svenire in certe situazioni, ma sono fiducioso, sono un medico e anche se non ho mai assistito ad un parto in vita mia, sono sicuramente abituato alle situazioni complicate.

"Da adesso in poi, massimo riposo, mi raccomando" – dice la dottoressa prima di salutarci – "niente stress e, soprattutto limitati il più possibile al lavoro in questi ultimi 15 giorni".

Comincio a farmi tante domande mentre torniamo a casa ma non dico niente ad Alice per non agitarla inutilmente. Perché mai le avrà fatto tutte queste raccomandazioni? Siamo appena all'inizio dell'ottavo mese, manca ancora molto, Chiara non starà rischiando di nascere in anticipo? Sto diventando paranoico e Alice se ne sta rendendo conto perché mi guarda e con il suo sguardo dolce e innamorato cerca di tranquillizzarmi senza dire una parola.

Arriviamo a casa per l'ora di cena. C'era un traffico infernale, non abbiamo preparato ancora nulla ma lei dice che in questo momento ha un altro tipo di fame e mi guarda in un modo estremamente provocante. 

"Hai sentito cosa ha detto la dottoressa? Riposo assoluto!" – le dico sperando di farla desistere, ho paura che possa succedere qualcosa e non me lo perdonerei mai.

"Ho sentito" – mi risponde – "ma non ha detto che non possiamo fare l'amore e poi tu saprai essere così tenero e dolce che Chiara neanche se ne accorgerà" ... e mi guarda in modo sempre più malizioso – "un tempo non ti saresti fatto pregare, dottor Conforti, devo preoccuparmi?" ...

"No che non devi preoccuparti amore mio, ma ho paura che ..." – non aspetta neanche che io termini la frase che inizia a spogliarmi e a baciarmi appassionatamente, sento la sua lingua agitarsi all'interno della mia bocca e io non posso che fare altro che rispondere a quel bacio meraviglioso. In un istante, in un meraviglioso istante i nostri corpi si fondono in un abbraccio che li fa diventare una cosa sola. Alla fine non abbiamo neanche più cenato sazi solo del nostro grande, grandissimo amore.

ALICE E CLAUDIO UN AMORE INDISSOLUBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora