CAPITOLO 14

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Salve a tutti, ormai siamo giunti al capitolo 14 di questa storia. Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione in proposito. Manca poco alla nascita della piccola Chiara, dopodiché la storia si arricchirà di risvolti più intimi e personali della vita dei nostri protagonisti. Se vi fa piacere lasciatemi un commento. Buona lettura.

Claudio PoV

Non riesco ad esprimere lo stupore che ho provato entrando in casa questo pomeriggio. Sono stati proprio bravi a preparare la sorpresa; Alice mi aveva chiesto di non tornare per pranzo perché stava organizzando qualcosa di speciale ma non credevo che fosse così bello rientrare in casa e vedere un enorme albero di Natale illuminato nel bel mezzo del salone.

Naturalmente, è tutta opera di Giacomo, dall'idea alla realizzazione cui ha contribuito anche la Suprema in persona.

Siamo tutti un po' cambiati in quest'anno e mezzo, sarà l'effetto Allevi ma devo dire che mi piace molto la mia nuova vita; avevo proprio ragione quando, il giorno del nostro matrimonio; dissi ad Alice che era più bello il mondo che vede lei.

Io, ormai, non faccio più testo, sono letteralmente impazzito di felicità da quel giorno meraviglioso in cui Alice mi annunciò che saremmo stati in tre (ero quasi rassegnato all'idea che quella notizia non sarebbe mai arrivata, Alice stava malissimo per questo e io non potevo neanche mostrarmi deluso più di tanto ogni volta che mi diceva "non è andata neanche stavolta" perché l'avrei fatta soffrire ancora di più); faccio fatica a pensare a me come un cinico seduttore di specializzande di bella presenza che rifiutava qualunque storia seria potesse mai essergli prospettata. Alice è stata la mia svolta, lei mi ha fatto capire che il mondo è più bello se c'è amore e ora, che sta per arrivare la mia piccolina, so che la mia vita avrà una luce diversa.

Anche Giacomo è cambiato moltissimo, sta lontano dai guai finalmente (deve essergli bastata la lezione di essere finito in carcere da innocente; lui non è mai riuscito a perdonarsi di aver fatto soffrire terribilmente i nostri genitori fino al giorno in cui ci hanno lasciati) e dice di non vedere l'ora di stringere la piccola "biscottina" tra le sue braccia. 

"Giacomo" – gli dico sempre – "non ti permetterò di affibbiare anche a mia figlia quell'orribile nomignolo" ma so che non ci riuscirò; lui è testardo e ad Alice piace chiamarmi "biscotto" ... accidenti a Giacomo quando gliel'ha detto.

Vogliamo parlare della Suprema? Andrea, forse, dopo di me, è quella che è cambiata più di tutti, specialmente da quando ha scoperto che Giulia è sua figlia. Non è più algida, austera e inarrivabile ma ha sempre una parola di comprensione per tutti (si è creato un bel feeling all'interno dell'Istituto con lei); l'unica cosa che non sopporta sono gli scansafatiche, come me del resto (se avesse conosciuto Alice quando l'ho conosciuta io non sarebbe stata molto contenta di lei, come non lo era la Wally del resto, e non credo che io sarei riuscito ad intercedere per lei. Era troppo rigida quando è arrivata a dirigere il nostro Istituto); dopo la nascita di Chiara andrà per un periodo, con Giacomo, in Brasile e siccome io, praticamente, sono il suo vice (sono un quasi – supremo dico scherzando ad Alice), delegherà me nella direzione dell'Istituto. Spero solo che non partano troppo presto, voglio stare vicino alla mia mogliettina all'inizio e godermi i primi giorni di vita della mia Chiara ventiquattro ore al giorno, ma (come dico sempre io) ... il lavoro è lavoro e il resto e il resto, solo che il resto, ora, è tutta la mia vita.

Alice PoV

Oggi è 13 dicembre, lunedì, e nel pomeriggio ho l'ennesimo controllo dalla dottoressa. Dice che va tutto a meraviglia ma io mi sento come se stessi per scoppiare. Sono diventata enorme. Claudio dice che non è vero, che di diverso c'è solo il pancione ma so che lo dice per farmi piacere. Siamo solo io e nonna a casa perché lui ancora non è in ferie, tra un paio di giorni sarà qui con me a sopportare ventiquattro ore su ventiquattro le mie paranoie.

"Piccolina, devi smetterla di angosciare il povero dottorino con le tue fissazioni. Ha ragione lui, sei bellissima e non sei affatto ingrassata. Hai solo questa pancia meravigliosa e poi, ormai, manca veramente poco e tornerai quella di prima e in più avrai Chiara tra le braccia".

"Non è vero nonna, sono enorme. A Claudio sicuramente non piaccio più come prima e magari ha già adocchiato qualche specializzanda per sostituirmi adesso che sono inguardabile" – o mio Dio, cosa ho detto? Oggi non ragiono. Fortunatamente sto parlando con nonna che non dirà nulla a CC altrimenti rischierei di combinare un bel casino.

"Amore mio, ma sei impazzita? Non lo vedi come ti guarda e quanta pazienza ha con te? Il dottorino non vuole nessun'altra. Togliti dalla testa questi brutti pensieri e preparati, tra poco arriva e tu devi accoglierlo con un bel sorriso!" 

Nonna Amalia stravede per Claudio e, devo ammettere che, grazie a lei e alle sue parole tutti i miei brutti pensieri se ne vanno via e mi preparo ad accogliere il mio maritino come merita.

Alle 17:30 arriva Claudio, abbiamo appuntamento alle 18 per il controllo. Sono un po' agitata e lui se ne accorge immediatamente (l'ho sempre detto che mi legge nel pensiero il mio amato CC) allora mi abbraccia e mi sussurra dolcemente all'orecchio: "Tranquilla amore, sta andando tutto benissimo. Ancora un po' di pazienza e Chiara, finalmente sarà qui con noi". 

Ha ragione nonna, sono una stupida a dubitare di lui, Claudio non mi tradirebbe mai, specialmente adesso che stiamo per accogliere il nostro piccolo amore.

Alle 18 siamo nello studio della dottoressa, CC mi aiuta a sdraiarmi sul lettino, io scopro il pancione che lui bacia teneramente e, così, la dottoressa esegue prima l'ecografia di routine e poi inizia a monitorare la situazione attraverso il tracciato che, dice, dal 16 faremo ogni due giorni. Dobbiamo essere pronti, mancano tredici giorni al 26 ma non è detto che Chiara rispetti i tempi. A volte la sento muovere così spesso, nonostante il poco spazio che ha a disposizione, che veramente ho paura che stia per nascere.

È solo una mia impressione – dice la dottoressa – ci vuole ancora un po'.

"Mi raccomando, Claudio, falla camminare molto. Aiutiamo le contrazioni ad arrivare. Se vi impegnate, soprattutto tu Alice, sarà tutto più facile e Chiara non dovrebbe impiegare tanto tempo a venire al mondo".

"Tranquilla Valentina, ci penso io. Alice non ama molto muoversi ma, se fosse necessario, la obbligherò a scendere da quel divano". 

Ormai la dottoressa è diventata una nostra amica, in tutti questi mesi abbiamo creato un bel rapporto di amicizia che, spero, possa continuare anche dopo la nascita della bambina anche perché spero che, dopo Chiara, possa arrivare anche un fratellino o una sorellina per lei. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per il 16 mattina in ospedale, questa volta, per iniziare l'iter dei tracciati e degli accertamenti di routine prima del ricovero che potrebbe essere anche improvviso.

"Che ne dici se mi portassi a bere una bella cioccolata calda?" – faccio questa proposta indecente a CC – lui alza gli occhi come per dire "sei sempre la solita" ma non riesce a dirmi di no; torniamo a casa e nonna ci ha già preparato la cena ... cara Alice come sarebbe stata la tua vita se invece di scegliere CC avessi scelto Arthur o Sergio? Penso tra me e me mentre sul divano mi stringo forte a Claudio.

ALICE E CLAUDIO UN AMORE INDISSOLUBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora