CAPITOLO 30

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Alice PoV

Mi sono svegliata tra le braccia di Claudio, in questo magnifico resort in Toscana, la stessa stanza in cui siamo stati insieme la prima volta. Stanotte abbiamo fatto l'amore, la prima volta dopo quel maledetto incidente in cui ho perso il mio bambino, neanche sapevo che era dentro di me ma la sua perdita mi ha fatto sprofondare in uno stato di frustrazione e di paura.

In questi mesi Claudio è stato molto paziente con me, non mi ha mai forzata a fare nulla che io non volessi anche se so che gli è costato tantissimo starmi lontano, non sfiorarmi neanche e, soprattutto, dormire separato da me (almeno i primi tempi). È stato dolcissimo stanotte, dolce e tenero esattamente come quella famosa notte del congresso quando seppe amarmi così teneramente da farmi abbandonare completamente a lui. Gli ho chiesto di essere dolce con me anche se so che è stato difficile dopo oltre due mesi ma lui è stato di una tenerezza infinita anche dopo, mi ha coccolata come la cosa più preziosa che possa esistere.

Lo guardo incantata quando si sveglia ... 

"Buongiorno, amore mio" – mi dice sfoderando uno dei suoi meravigliosi sorrisi – "dormito bene?"

"Che fai, mi prendi in giro? Non mi hai fatto dormire poi molto" – dico per stuzzicarlo un po'; il mio sguardo si fa subito più serio e lui lo percepisce all'istante ... 

"Che succede, Alice, ti sei pentita?"

"No, è stato bellissimo ma ... ecco ... stavo pensando al nostro bambino che non nascerà mai, stavo pensando a come sarebbe stato, a chi poteva assomigliare, se sarebbe stato maschio o femmina ..."

Claudio mi zittisce con un bacio quando vede che i miei occhi si stanno riempiendo di lacrime ...

"Ehi, va tutto bene, devi scacciare questi brutti pensieri. Quando ti sentirai pronta proveremo ad averne un altro, ok?" – io riesco solo ad annuire; sono ancora nuda tra le sue braccia e sento le sue mani accarezzarmi delicatamente, i suoi occhi blu incrociano i miei e senza rendermene conto mi ritrovo stesa sotto di lui. 

Questa volta facciamo l'amore in modo passionale, come se tutti questi mesi trascorsi lontani dovessero essere colmati in una volta sola. Ci rotoliamo in quel letto come se fossimo affamati d'amore e avessimo la necessità di comunicarcelo in qualche modo.

Usciamo da quella stanza dopo molto tempo, per andare a pranzo, mi sento finalmente bene; sono rilassata e se Claudio me lo chiedesse mi sentirei pronta anche per avere un altro figlio, nonostante Chiara sia piccola e non abbia ancora compiuto il suo primo anno di vita. Dopo pranzo ci rilassiamo un po' in piscina prima di ripartire; ce ne stiamo sdraiati sui lettini mano nella mano; è ottobre e non possiamo fare il bagno ma ci basta il tepore del sole per sentirci bene.

"Claudio, lo facciamo?" – gli chiedo improvvisamente. 

Lui inarca il sopracciglio e ... "Cosa vuoi fare, Alice?"

"Lo facciamo un altro bambino? Ora sono pronta, non ho più paura e se tu lo vuoi, lo voglio anch'io". 

CC si alza dal suo lettino e viene a sedersi vicino a me, prende il mio viso tra le mani e mi bacia teneramente ... 

"Se lo desideri veramente, allora smetti di prendere la pillola e proviamo a dare un fratellino a Chiara ... Alice, niente aspettative immediate. Sai bene che potrebbero volerci dei mesi. Lo abbiamo già vissuto con Chiara e sappiamo che più lo cerchiamo compulsivamente e più questo piccolino scapperà da noi"

Lo guardo, faccio cenno di si con la testa, come per dirgli – stai tranquillo lo so – e subito dopo lo stringo forte, voglio sentire le sue braccia che mi stringono e mi proteggono. Mi sono mancate da morire in questi mesi ma ora, solo all'idea di renderlo nuovamente padre, mi sento felice come una bambina a cui hanno fatto il dono più bello della sua vita.

Claudio PoV

Siamo qui, nella piscina del resort, io e la mia Alice. Stanotte, finalmente, abbiamo fatto l'amore, la prima volta dopo il suo incidente ed è stato ... non so ... non ho parole per descrivere quello che ho provato, dire che è stato bellissimo è riduttivo. Sono arrivato qui, in questo posto magico per noi, carico di speranze anche se non credevo che Alice si sarebbe lasciata andare così presto. Abbiamo parlato molto, ci siamo raccontati tanto di noi, abbiamo rivissuto tutte le sensazioni provate qui quella notte. Lei ricorda tutto alla perfezione nonostante fosse parecchio brilla e mi ha descritto ogni minima sensazione come se, in realtà, non fosse passato tutto questo tempo.

Ora siamo sdraiati in piscina, a prendere un po' di sole prima di ripartire e di andare a prendere Chiara che, in questi due giorni, è stata da Giacomo e Andrea. Alice mi ha chiesto di avere un altro bambino, dice che non ha più paura e che non le importa se Chiara è ancora piccola. Sono felice per questa sua richiesta e le ho detto che se, veramente, lo desidera può smettere anche subito di prendere la pillola così iniziamo a cercare il nostro piccolino.

La guardo mentre, stesa su quel lettino, mi sorride; è bellissima quando mi sorride, non smetterei mai di guardarla ma ora, purtroppo, è arrivato il momento di tornare a Roma. Arriviamo in serata e subito andiamo a riprendere la nostra "biscottina"; Alice, quando la vede gattonare sul tappeto della casa di Andrea, le corre subito incontro, la prende in braccio e la stritola di baci. Chiara si stringe alla sua mamma ed è in quel momento che, forse, pronuncia le sue prime parole ... "ma ... ma ... ma"

Inutile dire che Alice ma anche io e gli zii scoppiamo in un pianto di felicità. Chiara ha quasi 10 mesi ma, vogliamo credere, che quelle sillabe sconnesse che ha pronunciato, in realtà, significassero "mamma". 

"Ragazzi, prendetevi un altro giorno tutto per voi" – ci dice Andrea, ancora visibilmente commossa dalla scena a cui ha assistito – "dopodomani aggiorniamo la vostra richiesta di ferie. State con Chiara domani, godetevela. È un angioletto, siete davvero molto fortunati".

Ringraziamo Andrea e Giacomo (che in questo periodo è tornato un po' in Italia per seguire dei progetti per il suo ospedale in Brasile) e ci avviamo verso casa nostra. Sono stati meravigliosi questi due giorni con Alice ma mi manca la mia quotidianità, con mia moglie e la mia piccolina. Arriviamo a casa, Alice le mette il pigiamino che le ha regalato la zia Andrea (un pigiamino rosa con gli orsetti che a lei piacciono tantissimo), la culla e la mette a dormire. È ancora piccola e la sua culla è ancora posizionata accanto al nostro letto.

Restiamo soli io e Alice, dopo che Chiara si è addormentata, e allora ne approfitto per sondare il terreno e capire se quello che mi ha detto in piscina lo vuole davvero o è stato solo un momento.

"Hai preso la pillola?" – le chiedo; prima di sposarci, a volte la dimenticava e spesso andava in ansia quando, per qualsiasi motivo, aveva un ritardo.

"Se dobbiamo provare ad avere un altro figlio, non serve che la prenda, non credi?"

La guardo e lei continua dicendo: "Claudio, davvero, voglio un altro bambino. Quello che abbiamo perso è arrivato senza essere cercato, forse, a causa della mia solita sbadataggine ma ora so che, se arrivasse, sarei la persona più felice a questo mondo. Ti amo e se anche tu vuoi un altro bambino, sarò felice di essere ancora una volta la madre di tuo figlio" ... e mi bacia, mi bacia con trasporto e mi fa provare un turbinio di emozioni che non riesco a descrivere. 

"Alice, sai che potrebbe volerci del tempo, vero? Non voglio vederti nuovamente delusa ogni volta che ti verrà il ciclo, non voglio che lo cerchi in maniera compulsiva, non voglio che facciamo l'amore solo con quell'obiettivo preciso. Voglio che sia tutto naturale e che decida lui o lei quando arrivare".

Alice non riesce a dire nulla, mi guarda intensamente con i suoi meravigliosi occhi, mi attira a se e con un pizzico di malizia mi dice: 

"Basta parlare, dottor Conforti, credo che sua moglie abbia bisogno di attenzioni e se non vuole che le cerchi altrove, le conviene agire e ... al più presto, anche!"

Fare l'amore con lei è stato il modo più bello di concludere questo weekend che, decisamente, è stato molto migliore di quanto mi aspettassi.

ALICE E CLAUDIO UN AMORE INDISSOLUBILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora