Capitolo tredici

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Mi sentivo di nuovo vuota.
Forse io e Robert non avevamo messo completamente le cose a posto. Avevamo risolto il problema di Darcy e James, ma che ne era di noi? La nostra storia non poteva basarsi solamente sul sesso, ammesso che anche Robert la reputasse una relazione vera e propria; o magari stava solo giocando con me, ma mi rifiutavo di crederlo per via di tutte le belle parole che mi aveva riservato ultimamente.
Però non sapevo cosa aspettarmi da lui. Non lo conoscevo così bene come pensavo, in più non avevo dimenticato il fatto che avesse rinunciato a me pur di non scendere a patti con sua sorella. Perché si rifiutava di dirmi "ti amo"?
Se gli servivo solo per il sesso poteva dirmelo e basta, ma forse aveva ancora un briciolo di umanità da non ferire i miei sentimenti. Ma se era così, allora perché l'aveva tirata così tanto per le lunghe? Una parte di me si rifiutava di pensare che per lui fossi solo un gioco; ma la parte razionale mi supplicava di lasciarlo perdere e di cercare l'amore in un altro uomo che non fosse il mio amato professore.
Ma come potevo fare una cosa simile? Non mi era mai capitato di innamorarmi in vita mia, ma poi era arrivato Robert. Mi aveva rovesciato il caffè sulla camicetta e, con i suoi modi da gentiluomo, mi aveva offerto il suo aiuto. Non potevo dimenticare tutti quei momenti incredibili che avevamo passato insieme, specialmente il nostro primo bacio. E poi si era sempre rimboccato le maniche pur di riuscire a proteggermi, sferrando pugni a destra e a manca.
Lui mi amava realmente. Dovevo solo accettare il fatto che non fosse pronto per un passo del genere. In fondo Robert, per quanto ne sapevo, non era mai stato innamorato veramente di una persona. L'unica donna della sua vita era sempre stata Darcy, e lei di certo non lo amava, voleva solo succhiargli via tutti i soldi che aveva. E, per un periodo di tempo, avevo creduto che lui si fosse innamorato della sua sorellastra, ma poi avevo avuto modo di ricredermi non appena avevo fatto la conoscenza del suo lato oscuro.
Io ero pronta a dargli tutto il mio amore. In fondo lui mi dimostrava il suo amore scrivendomi poesie, dandomi un passaggio quando mi ritrovavo sommersa dalla pioggia e scatenando una rissa con tutti coloro che cercavano di infastidirmi.
Rigirai l'anello infilato nel mio anulare, immaginando che Robert sarebbe veramente stato mio per sempre. Ma forse era solo la mia immaginazione e si sarebbe stancato di me al più presto, proprio come mio padre.
<<Ciao, Silvia.>>
Avevo aspettato tutto il pomeriggio che Robert venisse a trovarmi al lavoro, avrei colto l'occasione per scusarmi con lui del mio comportamento infantile. Solo che quella non era la voce del mio amato professore.
<<Salve, professor Hiddleston. Cosa ci fa lei qui?>> domandai molto sorpresa.
Proprio come Robert, aveva ancora in faccia i segni del loro precedente conflitto. E, dopo la proposta indecente dell'altra sera, non mi sentivo totalmente a mio agio con lui. Ma forse era solo ubriaco, in genere era un vero gentiluomo inglese.
Indossava una t-shirt bianca e un giubbotto di pelle nera abbinato a dei jeans attillati. Lo trovavo molto casual e affascinante, come sempre.
<<Ecco...>> si grattò la nuca visibilmente imbarazzato. <<Ho chiesto a Jordan dove potessi trovarti. Sono qui perché volevo scusarmi con te per quanto accaduto ieri sera. Ho alzato un po' il gomito, ma non accadrà mai più.>>
Sembrava realmente dispiaciuto, quasi gli credetti.
<<Accetto le sue scuse.>> sorrisi debolmente.
Distolsi lo sguardo dai suoi occhi chiari mentre riponevo sullo scaffale una pila di libri appena usciti dallo scatolone.
<<In realtà sono qui anche per un altro motivo. Non voglio metterti in imbarazzo, ma ho bisogno di chiederti una cosa.>>
Mi si raggelò il sangue nelle vene. Aveva scoperto di me e Robert? Certo che sì, solo uno stupido non l'avrebbe capito. Il modo in cui Robert si era posto con me ultimamente aveva suscitato parecchie polemiche perfino tra i miei compagni e dovevo smentire quelle voci al più presto.
<<Sono parecchio impegnata in questo momento. Non potrebbe rimandare questa cosa a un altro giorno?>>
Volevo che se ne andasse e basta, non aveva il diritto di venire in libreria a farmi domande personali.
<<Voglio sapere cosa c'è fra te e il professor Downey.>>
Forse fare la finta tonta non era la soluzione migliore, ma era l'unica che avevo. <<Come, scusi?>>
Il professor Hiddleston si avvicinò al mio corpo. <<Mi hai sentito bene. Non fare finta di niente, Silvia, so perfettamente come stanno le cose.>> incrociò le braccia al petto.
<<Ma come si permette di parlarmi così!>> finsi di essere indignata, anche se era molto sicuro delle sue parole e io non potevo nascondermi ancora a lungo.
<<Voglio una risposta sincera da parte tua, o dovrò andare dal rettore in persona e raccontargli la mia teoria.>>
Non potevo rischiare che facesse una cosa simile, Robert sarebbe stato licenziato in tronco. Dovevo salvare la sua reputazione più che la mia.
Mi morsi il labbro inferiore cercando di sembrare una ragazzina disperata. <<È vero. Lui mi piace molto, ma non ho il coraggio di dirglielo.>> incrociai le braccia al petto.
<<Tutto qui? Lui cosa sente per te?>>
<<A volte vado nel suo ufficio e mi aiuta a capire meglio i testi di Shakespeare, è sempre stato molto disponibile con i suoi studenti. Però so che ha una fidanzata, dunque non ho speranze con lui. Per favore, non glielo dica.>> supplicai.
Lui sembrò per un attimo disorientato, ma cercò di andare fino in fondo. <<Quindi... lui non lo sa. Ma ieri sera sembrava volerti proteggere a qualsiasi costo.>>
<<Certo, perché lei ha tentato di organizzare un'orgia a casa sua con me e Jordan. E se proverà a dire al professor Downey che provo qualcosa per lui dovrà rispondere delle sue azioni con la polizia.>> incrociai le braccia al petto.
Hiddleston deglutì rumorosamente per poi riprendersi. <<Non glielo dirò. Volevo saperlo per il semplice fatto che tu mi piaci molto, Silvia. E non dovrei assolutamente dirti certe cose, dato che sono il tuo professore, ma speravo che ricambiassi. Insomma... ho sentito una certa chimica tra di noi, mi spiego?>>
Spalancai gli occhi.
Non poteva essere vero.
Indietreggiai finendo con le spalle al muro. <<Professore, io...>>
Hiddleston appoggiò una mano alla parete, proprio accanto alla mia testa. <<Non dire niente, ti prego. Non voglio metterti in difficoltà, capisco perfettamente che sei attratta da Downey. Ma voglio solo rubarti un bacio, niente di più.>>
Cazzo, che situazione! Ero rimasta da sola in libreria, Diana mi aveva dato le chiavi ed era andata ad un appuntamento.
Non sapevo cosa fare in una situazione del genere, ma dentro di me speravo che arrivasse Robert a salvarmi.
Gli misi le mani sul petto, cercando di allontanarlo. <<La prego, se ne vada.>>
<<Non sai quante volte ho desiderato le tue labbra.>> passò il pollice sul mio labbro inferiore, riavvicinandosi a me. Sentii il suo respiro sul mio naso e perfino il suo profumo da uomo, completamente diverso da quello di Robert.
<<Ogni volta non faccio altro che pensare a te. E mi fa rabbia il fatto di non poterti avere.>> a quel punto fece unire le nostre labbra, premendole possessivamente.
Posò le mani sui miei fianchi e avvicinò il suo petto al mio. Non riuscivo a scollarmi da quel contatto. Volevo mandarlo via a tutti i costi, ma una minuscola parte di me trovava quel momento piuttosto piacevole.
Approfondii il bacio posando una mano sulla sua nuca, sentendo la sua lingua muoversi contro la mia. Una parte di me voleva il professor Hiddleston da troppo tempo, ma io appartenevo a Robert e dovevo porre fine a quel contatto.
E dunque fu il buonsenso a prevalere.
Lo spinsi via, riacquistando lucidità. Il professor Hiddleston si schiarì la voce, pronto a replicare. <<Sono mortificato, Silvia. Cercavo quel contatto con te da un po', ma forse non è stato ben gradito.>>
<<Decisamente no. Ora voglio che se ne vada.>> ordinai.
Lui, con la coda fra le gambe, assecondò la mia richiesta e uscì dal negozio senza fare troppe storie. Nonostante quello che aveva fatto, non lo reputavo un uomo cattivo. Non si era spinto oltre e di questo lo ringraziai internamente.
Ma cosa avrei mai potuto dire a Robert di questo?

𝑇𝑢𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora