Capitolo cinque

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Il professor Downey era appena entrato in aula. Ormai ero abituata a vederlo vestito di tutto punto, ma mi faceva sempre lo stesso effetto devastante. Si era perfino rasato la barba, e questo gli donava un'aria molto autoritaria.
Avevo mille domande per la testa. Sopratutto volevo parlargli della poesia che aveva scritto sul suo taccuino ma non potevo farlo. Si sarebbe arrabbiato se gli avessi rivelato di aver rovistato fra la sue cose.
E l'ultima cosa che volevo era sentirlo sbraitare.
Scrisse velocemente qualcosa sul suo quaderno personale per poi alzarsi dalla cattedra e togliersi gli occhiali da lettura. <<Ho chiesto il permesso al rettore per concedervi un'ora di letteratura a settimana all'aperto. Dunque, prendete la vostra roba e andiamo sul campus.>>
Tutta la classe, compresa io, non vedeva l'ora di passare una giornata all'aria aperta. Era stato un bel gesto da parte di Robert permetterci di studiare a contatto con la natura.
Raccattai la mia roba e seguii i miei compagni, affiancata da Jordan. <<Cavolo, ha battuto la testa oppure si è svegliato bene sta mattina?>> mormorò, ma abbastanza forte affinché i nostri compagni la sentissero.
E anche Robert.
<<Ti ho sentita, signorina Miller. Non costringermi a metterti in punizione.>>
Trattenni una risata mentre la mia amica diventava rossa dall'imbarazzo.
Seguimmo il professore mentre si muoveva sicuro di sé per raggiungere la grande distesa d'erba del campus. Era sempre così confidente e altezzoso quando si trovava a svolgere il proprio lavoro; ma fuori dall'università era un uomo come tutti gli altri, gentile e affabile.
<<Sedetevi dove vi pare. Aprite il quaderno e scrivete qualcosa riguardo alle vostre emozioni stando a contatto con la natura. Avete un'ora. Domani controllerò i vostri elaborati.>>
Downey si sedette su una panchina mentre io corsi a mettermi sotto il mio albero perfetto. Rimasi da sola mentre gli altri ragazzi si riunivano a coppie o in gruppo. Jordan aveva deciso di farsi aiutare da Josh, sapendo che volevo restare da sola quando scrivevo, per concentrarmi meglio. Lei e Josh erano rimasti molto amici. Non che io lo tenessi a distanza, ma non avevamo molta confidenza da fare un lavoro di gruppo insieme. Dopo quello che era successo con lui ci salutavamo soltanto, senza una parola di più. Josh era un bravo ragazzo e mi era dispiaciuto averlo rinnegato per colpa di Robert.
Il mio amato professor Downey.
Non volevo più averlo nella mia vita, ma allo stesso tempo non riuscivo a fare a meno di lui. Nel corso di questi due anni di università ero stata tentata parecchie volte a cambiare corso. Ma ormai stavo per laurearmi, non avrebbe avuto senso. In più c'era una ragione che le superava tutte: mi ero realmente innamorata della letteratura e questo stava a significare che Robert aveva vinto. Mi aveva giurato che avrei amato Shakespeare, Dante, Dickens, Orwell e Stevenson, e così era successo. Grazie a lui ero andata contro il mio proposito personale: smetterla di distruggermi l'anima con autori più incasinati di me, ma allo stesso tempo leggevo romanzi rosa che non facevano altro che ricordarmi quando fosse bello l'amore.
Io amavo James. Ma forse la mia era solo devozione per avermi "salvata" da un momento buio della mia vita. Mi sentivo vulnerabile a causa di Robert e James era piombato una sera e mi aveva rallegrata. Fu in quel momento che quasi smisi di pensare al mio amato professore, ma tutti i ricordi che avevo con lui erano riaffiorati nel momento in cui ero entrata nella sua classe dopo un'estate intera senza nominarlo o pensare a lui.
Volevo continuare a scrivere su di lui, ma ne avevo la forza?
Appoggiai la schiena al tronco dell'albero mentre posizionavo per bene il quaderno sulle mie gambe. Presi la matita e le parole vennero fuori da sé, senza che mi sforzassi di pensare a niente di niente.
<<Ho finito il tuo libro.>>
Alzai lo sguardo verso il professor Downey che si chinò fino a sedersi al mio fianco. Mi guardò a lungo negli occhi aspettando che gli dicessi qualcosa, anche solo per provocarlo. Sapevo quanto gli piacesse quando mi scaldavo a causa sua, non volevo dargli questa soddisfazione.
<<E allora?>> domandai noncurante mentre richiudevo il mio quaderno, riponendolo nello zaino.
<<James sa che hai parlato di me per tutto il romanzo?>>
Iniziavo a perdere la pazienza. <<A te che importa di cosa pensa James? Ti brucia che ti abbia descritto come un uomo senza cuore, che ha preferito buttarsi fra le braccia della sua sorellastra alla prima occasione. Non è così?>>
Downey rimase a fissarmi impassibile.
<<Sei proprio come Heathcliff.>>
<<E tu sei viziata come Catherine Earnshaw. Implacabile, presuntuosa e infantile.>>
<<È tutto quello che hai da dire, Downey?>> mi avvicinai di più al suo viso per tenergli testa, ma il suo dannato profumo mi stava facendo abbassare la guardia.
<<Ho ben altre cose da dire, ma purtroppo stiamo facendo lezione. Te le risparmio per quando sarai costretta a venire nel mio ufficio per scontare la tua punizione.>>
Mi morsi l'interno della guancia per trattenere le parole che volevo vomitargli addosso, ma non riuscii a trattenermi. <<Vaffanculo, Robert.>>
Cercai di alzarmi per allontanarmi il più possibile da lui ma, con un movimento veloce, mi fece rimettere il culo a terra. <<Non osare, Silvia!>>
Sbuffai e incrociai le braccia al petto proprio come una bambina. Forse Robert aveva ragione a definirmi infantile. Sapevo solo di averlo fatto innervosire. Me ne accorsi per via delle vene sul suo braccio farsi sempre più evidenti.
Una scena che mi fece eccitare nonostante la situazione.
<<Smettila di importunare le ragazze, Robertino.>>
Sia io che Robert alzammo lo sguardo e ci trovammo davanti un uomo che ci fissava dall'alto. Ma chi diavolo era?
<<Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?>> sibilò a denti stretti mentre si tirava su.
L'uomo misterioso mi porse la mano, aiutandomi ad alzarmi. Accettai quel gesto gentile e, quando finalmente me lo ritrovai davanti, notai quanto fosse attraente.
Ma che diavolo mi stava succedendo? Io avevo un fidanzato.
<<Grazie.>> mormorai distogliendo lo sguardo dai suoi occhi chiari.
<<Sono Tom Hiddleston. Il nuovo professore di latino.>>
Avevo sentito in giro che ci fosse un nuovo professore. Dopo l'accaduto dello scorso anno il professor Johnson era stato licenziato grazie alle pressioni di Robert.
<<Tanto piacere, professore.>> sorrisi lievemente mentre sentivo lo sguardo pesante di Robert su di me.
<<Hai un profumo eccezionale. Come si chiama? Seduzione, immagino.>> ammiccò.
Arrossii violentemente a quelle parole e iniziai a boccheggiare. <<C-come?>>
Lo sentii ridere. Dio, che risata magnifica!
<<Perdona la mia battuta ignobile, sono molto provocatorio.>>
Sarei crollata fra la sue braccia. Il suo sguardo e la sua voce erano così seducenti che mi sarei potuta sciogliere come un ghiacciolo. Era davvero attraente.
<<Sei ridicolo, Hiddleston.>> commentò Robert acidamente. Il solito musone.
<<Io lo trovo simpatico, anche brillante.>> guardai il professore di latino, sorridendogli di rimando.
<<Ti ringrazio molto.>> il nuovo professore lanciò uno sguardo al suo orologio da polso. <<Sono appena le dodici. Avete lezione con me, ora.>> mi squadrò nuovamente dalla testa ai piedi per poi rivolgermi un sorriso gentile. <<Ci vediamo in classe.>> ammiccò allontanandosi da me e Robert.
A differenza sua, vestiva molto casual. Indossava un golfino nero e dei pantaloni dello stesso colore che fasciavano per bene il suo didietro. Stavo davvero guardando il suo sedere?
<<Chiudi la bocca che ti entrano gli insetti.>> mormorò Downey infastidito.
<<Non lo stavo mica guardando!>> replicai.
<<Ah, no? Hai ancora un po' di bava proprio qui.>> indicò le mie labbra.
<<Sei proprio un idiota, lo sai?>>
A quel punto strinse le dita attorno al mio braccio, attirandomi a sé come faceva solitamente. <<Non contraddirmi più davanti a lui. Sono stato chiaro?>>
Il suo sguardo in fiamme mi colpì duramente e non riuscivo a resistere alla tentazione di rispondergli male.
<<Ti infastidisce aver perso il primato di professore dell'anno? Sarò la cocca di Hiddleston, stanne certo.>> mormorai suadente.
<<Non pensarci neanche, Silvia. Non farti venire in mente certe idee.>> indurì la mascella.
Mi piaceva prenderlo in giro e farlo infuriare.
<<Ha un bel didietro, gliel'ho visto bene, sai?>> lo provocai.
Rise. <<Continua a guardargli il culo, e divertiti alla sua lezione.>> detto ciò si allontanò da me.
Ma che diavolo gli era preso?
Era incredibile che nessuno dei miei compagni si fosse accorto di quello che era successo intanto.
Avevo un ragazzo, eppure non facevo altro che pensare a Robert e c'era anche un altro uomo che iniziava ad attirare la mia attenzione. Il nuovo professore sembrava attraente, gentile e speravo che sapesse anche insegnare bene.
Misi lo zaino in spalla e mi avviai verso la classe del professor Hiddleston, pronta ad affrontarlo.

𝑇𝑢𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora