Dopo aver trascorso ore ed ore sotto la pioggia mi ero beccata un tremendo raffreddore. Sentivo la testa martellarmi, tutto intorno a me girava e probabilmente avevo anche la febbre, ma non potevo saltare le lezioni, sarei rimasta indietro. Jordan si trovava già nei corridoi, pronta a raggiungere la classe di latino. Io mi ero impegnata a coprirmi più del solito per evitare che il mio raffreddore peggiorasse ulteriormente.
Maledetto Downey. Era tutta colpa sua.
Camminai lungo i corridoi mentre sentivo la testa scoppiarmi. Non mi ero mai sentita così debole, forse perché non mi ero mai presa l'influenza in vita mia; ma da quando conoscevo Robert non facevo altro che starmene sotto la pioggia come se niente fosse, in più quelle maledette gonne corte senza i collant non mi aiutavano affatto.
Mi appoggiai con la schiena al muro, cercando di prendere aria, anche se la nausea che si prova quando si ha l'influenza non riusciva a farmi star bene. Jordan mi affiancò subito, tastando la mia fronte bollente con la mano.
<<Silvia, scotti da morire. Ti avevo detto di restare a letto.>> si sfilò di dosso la giacca, posandomela sulle spalle.
<<Abbiamo lezione con Robert, oggi. Voglio vederlo.>> biascicai appoggiando poi la testa alla parete.
<<Dio, stai delirando!>>
<<No, sto bene.>> la rassicurai per poi continuare a camminare verso l'aula del professor Hiddleston.
Facendo così andai a sbattere contro qualcuno, ritrovandomi barcollante. <<Mi dispiace.>> mi scusai mentre cercavo di recuperare l'equilibro.
Mi ritrovai davanti il professore di latino che, preoccupato, mi tenne stretta a sé. <<Ti senti bene, Silvia?>>
<<Benone.>> ridacchiai per poi perdere completamente le forze e quasi cadere al suolo, se non fosse stato per la presa forte del professore. Mi prese fra le sue braccia e mi aggrappai al suo collo mentre mi teneva come una principessa. <<Ti porto nel mio ufficio.>> mormorò sotto gli sguardi increduli degli studenti nel corridoio.
Jordan ci seguì ma il professore le chiese di attendere fuori per qualche minuto, giusto il tempo di farmi recuperare le forze. Diede un calcio alla porta per aprirla e mi adagiò dolcemente sulla sedia mentre correva a prendere un po' di ghiaccio dal mini freezer che c'era in sala professori e lo avvolse in un panno che poggiò sulla mia fronte. Si chinò alla mia altezza e iniziò a fissarmi mentre premeva i cubetti sulla mia pelle. Allungò la mano verso il cassetto della scrivania e tirò fuori una stecca di cioccolato fondente. <<Mangia questo. Ti sentirai meglio.>>
Feci come mi ordinò e in quel momento lo associai a Remus Lupin per i suoi modi così gentili. Speravo solo che non diventasse un lupo mannaro anche lui.
<<Non puoi mica venire a lezione conciata così. Sei messa parecchio male, Silvia.>> sorrise.
<<Ha ragione, ma non posso saltare altre ore o rimarrei indietro.>> sospirai chiudendo gli occhi. <<Perché è così gentile con me?>>
<<Perché sei una mia alunna. L'avrei fatto per chiunque.>>
Annuii distrattamente per poi sobbalzare sentendo la porta alle mie spalle spalancarsi.
<<Silvia!>>
La voce di Robert mi fece agitare mentre mi prendeva il viso fra le mani, puntando i suoi occhi castani dritti nei miei. <<Guardami, Silvia. Stai bene?>>
Era forse diventato matto? Non poteva fare così davanti al professor Hiddleston, avrebbe sospettato qualcosa.
<<Sì, non si preoccupi. Stia calmo, va bene?>>
<<Non dirmi di stare calmo. Cristo, guarda come stai!>>
Era come se non si fosse accorto della presenza del professore di latino. Ma forse ci teneva così tanto a me da volersi assicurare che stessi bene prima di fare qualsiasi altra cosa.
<<È solo un po' d'influenza. Domani starò meglio.>> cercai di convincerlo, ma non voleva sentire ragioni.
<<Ci penso io a lei, Robert. Non hai lezione, adesso?>>
Robert si voltò di scatto verso il professor Hiddleston, guardandolo come se fosse appena stato offeso pesantemente. <<So di cosa ha bisogno. Non osare più avvicinarti a lei.>> strinse i pugni.
<<Paura di un po' di competizione, Downey?>>
I due si ritrovarono testa a testa. Uno adirato più che mai, l'altro con un'aria di altezzosità mai vista.
<<Non ti piacerebbe scoprire quanto sono competitivo.>>
<<Basta!>> urlai, cessando quel battibecco.
<<Dov'è il mio telefono? Devo chiamare James, non voglio più stare qui.>> iniziai ad agitarmi mentre cercavo nervosamente di alzarmi dalla sedia, ma Robert posò le mani sulle mie gambe, impedendomi di muovermi.
<<Non dire sciocchezze. Ti riporto al dormitorio, devi riposare.>>
<<No!>> mi lamentai.
Il mio pensiero andò subito a James, non ai due professori che avevo davanti. Avevo bisogno di una faccia amica, di qualcuno che si sarebbe preso cura di me senza farmi la predica e quello era proprio il mio ragazzo.
Robert si rassegnò e fece entrare Jordan che mi passò il telefono senza fare troppe storie. Chiamai James.
<<Hey, baby, che succede?>>
<<Amore, ho bisogno che mi vieni a prendere. Non mi sento molto bene, voglio andarmene.>> trattenni le lacrime che cercavano di sgorgare senza un motivo preciso.
Mi sentivo in imbarazzo, distrutta dall'uomo che amavo ma che continuava a respingermi. Mi sentivo sotto pressione, a pezzi e impotente. Volevo scappare, correre via per mai più tornare ma non era possibile.
Non si può scappare dal proprio passato, ma si può sempre archiviarlo.
Io volevo togliermi Robert dalla testa da troppo tempo, ma non ne avevo né le forze né il coraggio. Lo amavo. Amavo ogni minima cosa di lui e forse ero una dannata masochista ma sapevo di non poter fare a meno di lui neanche un secondo.
<<Sto arrivando. Non ti muovere.>> dopodiché riattaccò.
Le tre persone presenti in quella stanza iniziarono a fissarmi preoccupate. Jordan mi accolse fra le sue braccia e mi trascinò fuori sotto gli sguardi attenti dei miei professori.
<<Succedono tutte a te, Silvia.>> si lamentò.
<<Se non ci fossi tu, sarei da sola, amica mia.>> la abbracciai improvvisamente, sfogando le mie lacrime sulla sua spalla.
<<Io ci sarò sempre per te. Per qualsiasi cosa devi solo chiedere e ti aiuterò senza battere ciglio.>>
<<Allora aiutami a dimenticare Robert.>> mormorai.
Jordan sospirò. <<Ne sei sicura? Lo ami, Silvia.>>
<<Però amo di più James. Non voglio farlo soffrire e non voglio soffrire nemmeno io. Robert è un uomo e ha già una fidanzata.>>
<<Se ti riferisci alla donna che lo sta ricattando per farsi dare dei soldi, sei completamente fuori strada. Lui ama te e forse sei l'unica che non lo capisce.>>
<<Ma non potremmo mai stare insieme.>> abbassai lo sguardo sulle mie scarpe mentre cercavo di asciugarmi le lacrime con la manica della felpa.
<<Quando sarai guarita del tutto voglio che andiamo a divertirci solo io e te. Niente professor Downey e niente James. Conosco un pub qui vicino e passeremo la serata a bere per dimenticare. Ci stai?>>
Sorrisi dolcemente per il tentativo di risollevarmi il morale della mia amica e accettai. Il mio sguardo si rivolse dietro la testa di Jordan, più precisamente a Robert che sbatteva con violenza la porta dell'ufficio del professor Hiddleston. Lo vidi dirigersi a passo svelto in fondo al corridoio e, con fare arrabbiato, si tolse la cravatta che strinse in un pugno.
<<Il primo passo per dimenticarlo è smetterla di preoccuparti per lui.>>
La mia amica aveva ragione. Non dovevo più pensare a lui.
Ero combattuta all'estremo. Perché dovevo rinnegare il mio amore per non far soffrire un ragazzo con cui stavo solo da pochi mesi? Forse perché Robert mi aveva fatta soffrire più di quanto avesse mai fatto mio padre e la cosa mi aveva distrutta; James mi aveva liberata da un macigno e faceva di tutto pur di non farmi sentire di nuovo sola.
<<Ti porto da James.>> la mia amica mi accompagnò fuori dalla struttura e, ad aspettarmi, c'era proprio la macchina del mio ragazzo.
Subito lo vidi scendere e corrermi incontro, baciandomi la fronte. <<Tutto ok?>> mi strinse a sé.
<<Voglio stare con te. Portami a casa tua, ho bisogno di riposare un po'.>> affondai la testa nel suo petto tonico e lo vidi aprirmi la portiera.
Salutai Jordan che tornò a lezione per poi aspettare che il mio ragazzo mi portasse da lui. James aveva sempre avuto un senso di protezione nei miei confronti e non era mai sparito.
Solo che quello di Robert stava pian piano scomparendo.Spazio me:
Ho aperto un contest per il book trailer. Mi hanno già scritto alcune ragazze che si stanno impegnando a realizzare i loro video. Se c'è qualcun altro che vuole aggiungersi può farlo tranquillamente, il video migliore vincerà il primato di trailer di "A Silvia". Lo pubblicherò sul mio account tik tok e gli dedicherò un capitolo della storia.
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𝑇𝑢𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.
Fanfiction[SEQUEL DI "A Silvia"] Non ero pronta ad affrontare l'ultimo anno. Il fatto di aver perso il mio amato professore mi aveva fatto riflettere. In fondo le storie più belle sono quelle destinate a perire, e così era successo con la mia favola d'amore...