Megan e Jordan si erano lasciate andare un po' troppo, e io insieme a loro. Le luci e la musica iniziarono a stordire i miei sensi mentre cercavo di mantenermi in piedi sui miei tacchi, ma senza successo. Le avevo perse di vista per un momento, così mi ero catapultata di nuovo al bancone dei drink per continuare a placare la mia sete di alcol.
<<Silvia, sei tu?>>
Con la testa che mi scoppiava pensavo di avere le allucinazioni, ma non credevo di ritrovarmi davanti il mio ex ragazzo. Sicuramente era solo un sogno.
<<No, mi ha scambiata per qualcun'altra.>> mi voltai dall'altro lato mentre scolavo il mio drink. La gola mi bruciò, così come la bocca dello stomaco.
James posò una mano sulla mia spalla e mi costrinse a voltarmi per guardarlo negli occhi. Si era fatto crescere un velo di barba ispida che gli conferiva un'aria ancora più sensuale. Indossava una camicia con i primi tre bottoni lasciati liberi dalle asole, rivelando un assaggio del suo petto perfettamente tonico.
Sicuramente era l'alcol a farmi immaginare certe cose, non avrei mai pensato a lui in quel modo, non più almeno. Io amavo Robert e non desideravo altro uomo all'infuori di lui. Avevo fatto il diavolo a quattro per stare insieme al mio amato professore e non vi avrei rinunciato per tutto l'oro del mondo. Specialmente se avevo mollato James pur di stare con lui.
<<Sei... un po' alticcia.>> osservò.
<<Però, che occhio!>> risposi a tono.
<<Non rispondermi, Silvia.>> mi strattonò facendomi sbattere contro il suo petto. <<Non mi piace quando ti comporti da bambina viziata.>>
Alzai gli occhi al cielo, spingendolo via. <<Ho un fidanzato, non voglio essere importunata o non esiterò a farti pestare da lui.>> incrociai le braccia al petto.
<<Ah, certo, il bastardo per il quale mi hai mollato. Ti sei forse dimenticata lo schiaffo che ti ho dato?>>
No, come potevo? Si stava comportando come se fosse mio padre, mi rimproverava come una ragazzina qualunque. Forse non aveva capito che non gli appartenevo più e l'unica volta che mi aveva schiaffeggiata mi aveva messa ancora più in guardia dagli uomini come lui.
Quasi inciampai sui miei stessi tacchi e barcollai. James mi sorresse con le sue braccia forti e mi rimise in equilibrio.
<<Ti senti bene?>> mi guardò negli occhi costringendomi a sedermi su uno degli sgabelli.
E ora si preoccupava per me?
<<Sì, sto bene.>> mormorai.
James afferrò una manciata di cubetti di ghiaccio e li avvolse in un tovagliolino, mettendomelo sulla fronte.
<<Ho un'aspirina, ti farà sentire meglio.>> i suoi occhi chiari penetrarono i miei e quasi mi sentii in dovere di accettare il suo aiuto.
<<D'accordo.>> sospirai.
Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una bustina con all'interno una pasticca bianca minuscola. Domandò un bicchiere d'acqua al barista e mi porse quella pillola che ingoiai subito. Il mal di testa non sembrò andar via, piuttosto mi sentii accaldata ed eccitata.
In quel momento non mi ero resa conto di ciò che era successo, ma la verità è che mi aveva drogata. Mi chiedevo dove il mio ex prendesse le pasticche di viagra, ma conoscendo James la mia domanda ebbe subito una risposta.
<<Come ti senti?>> mi sorrise.
<<Sto bene.>> mi tolsi il giubbotto di pelle di dosso, posandolo sullo sgabello. <<Fa caldo, però.>> rimasi in canottiera davanti a lui che mi fissava. Non riuscivo a decifrare il suo sguardo perso, ma le sue intenzioni erano piuttosto ovvie.
Mi intrappolò fra il bancone del bar e il suo corpo caldo, posando le mani sui miei fianchi. Puntò gli occhi sulle mie labbra e si leccò le sue in modo sensuale. <<Non volevo che scappassi via da me. Mi sono sentito in trappola quando mi hai confessato il tuo amore per un altro. E sono stato ignobile a schiaffeggiarti in quel modo, non so come farmi perdonare.>> era ancora pazzo di me, o forse gli servivo solo per il sesso, ma non potevo ricambiare il suo gioco.
Diciamoci la verità: se non avessi mai incontrato Robert gliel'avrei data per vinta e sarei rimasta con lui. Ma forse lo sopravvalutavo troppo, in fondo non aveva molte qualità che mi avrebbero spinta ad amarlo più di quanto facessi con Robert, era solamente un bellimbusto con una tattica di seduzione penosa.
<<Non sono più innamorata di te.>> mormorai aggrappandomi alla sua camicia per evitare di cadere con il culo per terra.
<<Ti vedo molto titubante su questo aspetto.>> posò la mano sulla mia schiena conducendomi in un angolo più appartato. Mi appoggiai con le spalle al muro mentre lo guardavo dal basso del suo metro e novanta.
Accarezzò i miei lineamenti con il dito con l'intenzione ovvia di posare le labbra sulle mie. E in quel momento non sapevo come respingerlo, non perché fossi ubriaca e spaventata da lui, ma perché forse il viagra stava facendo il suo effetto.
James si chinò al mio orecchio, baciandone il lobo con sensualità. <<Spogliati e fammi vedere quanto mi desideri.>> mormorò. <<Prendilo in bocca, Silvia.>>
Mi irrigidii di colpo nonostante fossi nel pieno dei miei ormoni impazziti, ma non era lui che volevo.
<<No...>> mi lamentai tentando di spingerlo, ma le sue labbra si posizionarono sul mio collo nudo mentre stringeva i miei polsi per bloccarmi ogni movimento.
L'ironia della sorte è che Robert si trovava in quello stesso locale, ma quella notte era talmente ubriaco da non essersi accorto di ciò che era capitato sotto il suo naso.
O almeno così credevo.
La mano del mio ex scivolò sotto la mia gonna, mi accarezzò per un attimo la coscia nuda per poi stuzzicarmi il clitoride da sopra la stoffa delle mutandine. La sua mano calda decise di andare più a fondo e infilare due dita dentro di me. Inarcai la testa mentre cercavo di trattenere i gemiti incontrollati che uscivano dalla mia bocca. James alzò la mia gamba con la mano ancora libera e se la portò all'altezza del fianco per riuscire ad andare più a fondo con i movimenti delle dita.
<<James, lasciami andare.>> supplicai, ma allo stesso tempo gemetti per il piacere che mi stava provocando, nonostante volessi mandarlo via a tutti i costi.
La mia mente era certa di odiarlo per quella violenza fisica che mi aveva causato, ma il viagra parlava al mio posto e non riuscivo a controllare le mie azioni. Volevo solamente farlo, ripetutamente.
Gli presi il viso fra le mani e lo baciai. Infilò la lingua nella mia bocca e giocò con i miei capelli finché non cessò i movimenti delle dita e rimise a posto l'orlo della gonna. <<Vieni con me.>> mi prese per mano e mi trascinò fuori dal locale, spingendomi ed entrare in auto con lui.
Casa sua non mi sembrò tanto diversa dal solito, piuttosto aveva buttato via le nostre fotografie, ma potevo capirlo. Comunque non ebbi modo e tempo di contemplare l'arredamento. James si sedette sul divano del soggiorno e indicò le sue gambe. <<Siediti.>> ordinò.
Lo accontentai senza fare storie e ricominciai a baciarlo mentre aveva deciso di strappare la mia canottiera a metà per la voglia che aveva di farmi sua. Gli aprii la camicia facendo saltare via tutti i bottoni e gli accarezzai i pettorali.
<<Voglio sapere lui chi è.>> ordinò fra un bacio e l'altro.
<<E tu credi che io sia così scema da dirtelo?>>
<<Dimmelo, Silvia!>> spinse la sua erezione contro di me e inarcai la testa.
<<Scordatelo.>> infilai la mano dentro i suoi pantaloni per distrarlo da quella domanda e iniziai a massaggiare il suo pene ormai duro e pulsante.
Dopo aver mischiato alcol e viagra il mio corpo bramava solamente che il mio piacere fosse placato. E non importava da chi, in quel momento non mi importava di nessuno, solo di essere penetrata in profondità.
E presto mi pentii delle mie azioni sconsiderate, anche se, a dirla tutta, non fu completamente colpa mia.
![](https://img.wattpad.com/cover/293898720-288-k793178.jpg)
STAI LEGGENDO
𝑇𝑢𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.
Fanfiction[SEQUEL DI "A Silvia"] Non ero pronta ad affrontare l'ultimo anno. Il fatto di aver perso il mio amato professore mi aveva fatto riflettere. In fondo le storie più belle sono quelle destinate a perire, e così era successo con la mia favola d'amore...