Dopo gli eventi della sera prima Robert mi aveva rimproverata aspramente per il mio comportamento. Avevo cercato di far avvalere la mia tesi sostenendo che avessi ragione a voler mettere in ridicolo mio padre davanti a tutti per ciò che mi aveva fatto passare. Per un attimo il mio ragazzo era riuscito a comprendere come mi sentivo, ma aveva detto più volte che era stato un colpo basso.
Mi trovavo in camera da letto. Indossavo la gonna che mi aveva regalato Robert abbinata ad una canottiera nera e un giubbotto di pelle. Avevo chiesto a Jordan di unirsi a me e Megan, volevo farla sentire a suo agio e la mia amica era bravissima a mettere a proprio agio le persone.
<<Dov'è che vai?>> Robert si posizionò dietro di me infilando le dita in mezzo ai miei capelli come per massaggiarli.
<<Serata fra ragazze. Esco con Megan e Jordan.>> spiegai.
La specchiera nella quale stavo guardando il mio riflesso era così elegante che probabilmente apparteneva alla madre di Robert. Ci avevo riposto tutti i miei cosmetici e la piastra per capelli.
<<E dimmi... non vuoi che venga anch'io?>> mi accarezzò dolcemente la coscia nuda provocandomi una serie di brividi che attraversarono la mia schiena.
<<Guarda che non devi startene a casa. Puoi uscire anche tu, non mi arrabbio mica.>> ridacchiai.
<<A tal proposito, ci sono alcuni amici che vorrei presentarti. Qualche volta li invito qui, così ti racconteranno le mie bravate al college.>>
Non sapevo nemmeno che avesse degli amici.
Mi voltai verso di lui, accarezzandogli la guancia. <<Perché mi sembra di non conoscerti affatto?>>
<<Sai che non mi piace condividere le mie emozioni o le mie esperienze. A parte Peter e Mason sei quella che mi conosce meglio di chiunque altro.>> mi baciò la fronte.
<<Esci con loro sta sera?>> domandai.
<<Potremmo vederci per una birra, o magari due, in onore dei vecchi tempi.>> ammiccò.
<<Cosa facevate esattamente al college?>>
<<Giocavamo a football, andavamo alle feste, partite di poker clandestine nel dormitorio, freccette, biliardo, alcol, ragazze e... beh, non starò qui ad annoiarti con i dettagli, lascerò che siano loro a farlo.>> mi baciò la fronte per poi raggiungere il suo armadio e andarsi a preparare per la serata.
Mi fidavo ciecamente di lui, non sarebbe stato in grado di combinare sciocchezze, a meno che non avesse deciso in partenza di malmenare qualcuno. In tal caso, avrei chiesto ai suddetti Peter e Mason di tenerlo sottocchio, ammesso che a loro non prudessero le mani come a Robert.
Jordan mi inviò un messaggio che diceva di raggiungerla di sotto e che "gli imbecilli della reception" non la facevano entrare. Salutai Robert con un bacio sulle labbra.
<<Divertiti, e non andare a letto con nessuna.>> lo raccomandai.
<<Tu non baciare nessuno, signorina. E non divertirti troppo, non mi piace quando bevi.>> lo vidi spruzzarsi il profumo sul collo e aggiustarsi il colletto della camicia nera.
Quasi quasi volevo uscire con lui.
Raggiunsi la mia amica che quasi si stava mettendo a litigare con il receptionist e la trascinai in macchina.
<<Tu e Downey vivete in un palazzo niente male.>> osservò. Mise le mani sul volante e si insidiò nel traffico.
<<Si riesce a vedere tutta New York dalla vetrata del salone.>> mormorai.
Avevamo dato appuntamento a Megan nel nostro pub di fiducia, anche se lì erano iniziate le peggiori risse per mano di Robert. Probabilmente se il proprietario lo avesse rivisto lo avrebbe cacciato a calci nel didietro.
Vidi Megan in lontananza seduta ad uno dei tavoli, ci fece cenno di avvicinarci e così facemmo.
<<Sembra carina.>> osservò Jordan.
<<Lo è, vedrai.>>
Io e la mia amica ci accomodammo accanto a Meg, salutandola. Jordan si presentò stringendole la mano, dopodiché la mia sorellastra mi rivolse un sorriso. <<Ho ordinato un giro di vodka, spero che non vi dispiaccia.>>
Megan era esattamente come me. Era piena di sogni, ambizioni e cercava l'uomo perfetto. Con la piccola differenza che io l'uomo perfetto l'avevo già trovato. A quanto pare la madre di Meg era sempre stata una dittatrice, e lei aveva sempre fatto ciò che Elizabeth le aveva ordinato.
Fui risvegliata dai miei pensieri non appena sentii il cellulare emettere un suono. C'era un messaggio.
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𝑇𝑢𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.
Fanfiction[SEQUEL DI "A Silvia"] Non ero pronta ad affrontare l'ultimo anno. Il fatto di aver perso il mio amato professore mi aveva fatto riflettere. In fondo le storie più belle sono quelle destinate a perire, e così era successo con la mia favola d'amore...