prologo

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Sei anni prima.

Vengo svegliata dal freddo che penetra nelle mie ossa, indosso una semplice vestaglia di seta pregiata e il piumino sul mio letto non è sufficiente a tenermi calda. Ho ancora
la mia arma in mano stretta in un pugno per paura che lui avrebbe fatto irruzione nella mia stanza durante la notte, i lividi ripercorrono il mio corpo come disegni ornamentali.Sono incastrata in questa casa, ma non per molto. Oggi sarà la volta che porró fine a questo impero di dolore.
Raggiungo il salone in punta di piedi dove viene servita la colazione,ma non mi accomodo, questa volta mi avvicino all'uomo che mi ha rapito, all'uomo che ha ucciso la mia famiglia, al diavolo che ha rubato la mia anima e mandato in frantumi la mia vita come se ne fosse stato il padrone. È di spalle e legge il suo dannato giornale,mi faccio forza, i lividi sui miei polsi mi danno la spinta,sto sudando e mi impongo di non tremare anche se i miei occhi si riempiono di lacrime mi ripeto che è giusto così, non c'è soluzione che all'inferno già ci sono e niente potrà essere peggiore, stringo la mia arma <<Buongiorno, dannato animale.>> Lui si gira sorpreso e gli pianto un coltellino da burro nell'occhio sinistro. Lo estraggo e continuo a colpirlo. Un colpo per ogni membro della mia famiglia, un colpo per ogni abuso subito. Sto urlando come la dannata che sono, ma finalmente mi sento libera e voglio solo continuare a sentirmi cosi. Il suo sangue copre le mie mani e la mia camicia da notte e schizzata di rosso, Mi sento bene.
Ma non ho previsto una semplice cosa, io sono una semplice donna strappata alla sua vita e resa schiava e ho appena ucciso Diego Anges il capo del cartello messicano.
Nessuno mai mi avrebbe fatta uscire dalla città. Né viva né morta.

Spazio Autrice: Salve lettori.
Spero che anche questo volume catturerà la vostra curiosità.

Lasciate una stellina per me se vi fa piacere, ne sarei felice.❤️❤️❤️

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