Oltre Il Tuo Respiro

capitolo1

Liria

Oggi

Vorrei tanto dire che sono la brava ragazza di cui tutti parlano, quella casa e chiesa con un cane di nome Bobby.

Ma tu non puoi.

Il problema di tutto ciò? Non ho nessuno che dica questa cosa di me, perche?
Perché nessuno mi conosce o per meglio dire nessuno sa chi sono davvero.

Sono in una nuova città, nuovo stato, nuova vita e nuove persone.
Vorrei tanto avere la carta fedeltà di qualche supermercato o di un centro commerciale dove segnare dei punti regalo, ma ne ho visti e visitati talmente tanti, che ad oggi confondo addirittura i nomi, ho cambiato talmente tante volte il mio nome che a volte uso i post-it per non dimenticarlo.

Assurdo, ma vero.

Mi chiamo Liria Cruz, vedova Agnes e scappo da sei anni, scappo dalla famiglia del mio defunto marito.
E continuerò a scappare.

Dopo tanto vagabondaggio e false identità, atterro nella città che mai avrei pensato di visitare figuriamoci vivere, New York, ovvero, la grande mela.

Una città molto costosa e caotica, ma nessuno cercherà una brunetta minuta in questo posto, c'è ne sono troppe.
Prima di arrivare qui, ho praticamente visitato tutto lo stato, dalle piccole alle grandi città e ho raccimolato abbastanza soldi per poter vivere dove voglio.

Ora mi fermerò per un po' qui, come faccio ogni tanto, quanto ho bisogno di più soldi, cercherò un lavoro e ricomincerò da capo.
Sempre come se fosse una nuova vita.

Tramite un annuncio ho trovato un piccolo appartamento con dei coinquilini, non è l'ideale, ma è già qualcosa.

Arrivo finalmente difronte ad un palazzo in mattoni rossi, dopo aver pagato il tassista scendo con il mio fedele trolley arrivando all'edificio.
Mi ripeto per l'ennesima volta che qualunque cosa troverò è sempre meglio di quello che avevo.
Tutto è meglio di quello che avevi, o vivevi.

Abitavo in una villa da fare invidia ad una reggia, avevo l'autista e un occhio nero tutti i giorni, praticamente avevo tutto, ma il mio dannato defunto marito, pensava bene che per avere tutto questo, dovevo meritarlo e guadagnarlo.

Suono il campanello e una vibrazione mi avverte dell'apertura del portoncino di ferro, prendo l'ascensore e raggiungo il quarto piano, busso al numero venti e una biondina mi accoglie con un abbraccio.

Ma che fa questa?!

≤≤Ciao! Io sono Addison, benvenuta≥≥.
Io rimango rigida e mi stacco da lei riluttante e infastidita.

Sii gentile Liria.

≤≤Ciao a te! Io sono Luz≥≥.
È la prima volta che uso questo nome e devo dire che fino ad'ora è il migliore.
Lei sorride e mi fa cenno di entrare.
All'interno trovo due omaccioni a giocare a dei videogiochi.
≤≤Loro sono Brad e Poul.≥≥
Dice Addison, loro alzano la mano come per saluto e io faccio lo stesso.

Che galanteria.

≤≤Allora, questo posto ospita tre persone e se accetterai quattro, l'affitto è di duecento ciascuno, il bagno è unico e il frigo è diviso per nome.
Tutto chiaro?≥≥