capitolo2

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Jess

Sono nel mio appartamento e ho appena passato un'ottima notte.

Meravigliosa direi.

Ieri sera, dopo tanto tempo finalmente ho avuto una serata libera, ma oggi il lavoro mi richiama. Sono stato convocato alla tenuta dal mio capo, essendo il braccio destro del re di New York e Chicago, mi occupo praticamente di tutto e anche se ci sono i rischi del mestiere adoro questo lavoro. La paga è praticamente al di sopra della norma.

Un beneficio non da poco.

Dopo aver accompagnato la ragazza con cui ho passato la notte alla porta, vado subito sotto la doccia e mezz'ora dopo sono pronto per la mia giornata.
Prendo la mia fedele giacca di pelle e mi avvio verso la moto.

Sono appena arrivato alla tenuta Riello, un edificio tanto possente, quanto potente. Parcheggio la mia kawasaki e scendo, ma a parte le guardie non vedo nessuno, compongo il numero e chiamo Kevin. <<Cosa cazzo vuoi Jess?>>

Sempre più simpatico.

Pensavo che dopo aver finalmente avuto la sua Keila, il grande Kevin sarebbe migliorato, mi ha tormento per più di un mese per sapere su di lei, ma a quanto pare mi sbagliavo.

Mi sono illuso, che una donna potesse cambiarlo, che idiota che sono stato.

<<Capo, sono alla tenuta.>>Dico un po' divertito.
So che l'ho disturbato, l'ho sento dalla sua voce e sicuramente saranno stati rinchiusi nella loro stanza dall'altro ieri sera.

<<Aspettami in ufficio>>. Riattacca senza darmi la possibilità di ribattere.

Come sempre.

Raggiungo l'ufficio e mi accomodo sul divano.
Dopo quella che sembra un'eternità finalmente la porta si apre e entra un Kevin completamente diverso, ha i capelli in un groviglio i piedi scalzi e indossa solo una tuta blu.

Guarda guarda... il capo mafia di New York in tuta.

<<Vado di fretta, quindi diamoci una mossa>>

Cerco di non farmi vedere mentre nascondo un sorriso, ma come sempre a lui non sfugge niente.

<<Che cazzo hai da ridere Jess?>> Dice più divertito che irritato.
Meglio che non lo sappia
<<Niente capo, sei solo diverso e sono contento per te, ma se continui così dovranno ricoverarti per disidratazione>>.

<<Ti scoiperai tutto>>. Aggiungo.

Lui alza un sopracciglio divertito.
<<Se non chiudi quella bocca, sarai tu quello a essere ricoverato>>.
Sorrido.
<<E non per disidratazione, ma per perdita di sangue>>.

Scoppio in una risata, ma lui continua cercando di rimanere serio.
<<Ora vai a fare visita ai locali della zona ovest della città, porta con te qualcuno>>.

Annuisco e prendo la lista.
Quando sono sulla porta mi giro, per guardarlo ancora, sempre mantenendo la mia serietà.
<<Devo fare altro?>>
Lui non mi guarda alza solo gli occhi al cielo.
<<Devi toglierti dal cazzo Jess.>>
Scoppio in una risata sonora e lui sorride lievemente.

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