capitolo31

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Liria

Non riesco a muovermi, è come essere paralizzata, sento scorrere le lacrime sul mio viso che inzuppano i cerotti, il dolore atroce che mi impedisce di respirare, ma non è il fianco o il resto del mio corpo a urlare è il mio cuore che piange con me e si dispera per la essere stato strappato al suo amore.

Un amore che non pensavo nemmeno di provare fin'ora, un amore che mi ha fatto tornare a sorridere.

Sento bussare alla porta, ma non mi scomodo di rispondere, rimango al mio posto asciugando solo le lacrime versate in silenzio. Nessuno deve vedere il mio dolore.

<<Liria.>> Sapevo che sarebbe vunuto. <<Il signor Riello che mi anora della sua presenza, ma che piacere.>>Dico sarcastica.

Non mene frega un cazzo di chi è. So solo che le loro leggi del cazzo mi hanno tolto tutto, mi hanno dolto Jess.

<<Vedo che ti stai riprendendo.>>Dice quasi sorridendo.

Già, non ne hai idea.

Prende la sedia di fianco al letto e si accomoda come fosse il padrone.

Ma lui è il padrone.

Seguo i suoi movimenti con gli occhi senza smuovermi di un centimetro.

<<Cosa vuoi?>> Dico irritata.

<<Ti stanno trattando bene?>> Ma sta scherzando? <<Senti non sono dell'umore per giocare a due amici di vecchia data, sputa il rospo>>.Lo vedo morderesi l'interno della guancia.

Non esagerare.

La mia coscienza urla ti far tacere la mia lingua, ma io non sento nulla, c'è solo tanto dolore.

Ma lui interrompe i miei pensieri.

<<Credo che sarai un ottimo capo. Comunque volevo dirti che Aldo è rinchiuso. Stiamo aspettando che tu esca per finire il lavoro.>>

Stiamo? Corrugo un sopracciglio e lo guardo ma lui mi ignora e continua.

<<Dopo aver sistemato tutto prenderai il tuo Jet e ritornerai in Messico, saremo spesso in affari quindi anche se non siamo vecchi amici potremo incominciare almeno a rispettarci.>>

Guardo la porta da dove è sparito Jess e il cuore si stringe in una morsa, ma mi costringo a sembrare quella che tutti si aspettano. La regina.

Unisco le mani e mi volto verso di lui.

<<Credo che sia meglio limitarci a parlare solo d'affari d'ora in poi. Non credi?>> Lui stringe le braccia al petto e mi guarda<<Certo credo che sia la scelta migliore. Ma sinceramente qualcosa mi dice che hai qualcosa in mente.>>

Astuto, ma prima di mettere le carte in tavola devo sistemare molte cose. <<Uccidere Aldo non è più una priorità per me, ho altri progetti, uscita da questo posto andrò in Messico, ormai qui non mi trattiene più nulla e nessuno.>>

Dico, sottolineando l'ultima parola.

<<Sono sola e senza famiglia>>. Concludo.

Lui annuisce e alzandosi chiude il bottone della sua giacca.

<<Lo so. Ho fatto il possibile ma le leggi non le ho fatte io. Non sei ne la prima e ne l'ultima.  Ci sono state altre storie prima di te e c'è ne saranno altre ancora dopo la tua. Non è stata una mis scelta.>> Certo che no.

<<Dovrei ringraziarti?>>Dico irritata <<Certo che no! Tutto quello che ho fatto e stato solo per Jess.>> Molto sincero a quanto pare.

Alzo un ghigno e lo guardo fissa negli occhi. D'altronde lui è come me giusto?

No, non lo è.

Già.

Avrei tanta voglia di ucciderlo in questo momento.

<<I miei uomini si occuperanno di Aldo. Dopo le tue dimissioni un autista ti accompagnerà per prendere il Jet e da li poi ti gestirai tu. Ma ho fatto ina promessa e io mantengo sempre le promesse, quindi di qualsiasi cosa avrai bisogno non esitare a chiamarmi>>.

A chiamare te? MAI!

<<Preferirei morire>>.

Si volta e raggiunge la porta, ma lo vedo comune sorridere.

<<Stammi bene Signora Agnes.>> Dice abbassando il pomello e uscendo avendo l'ultima parola.

Che fottuto figlio di puttana.

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